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22 Giugno 2012 Aggiornato il 27 Giugno 2012 alle ore 09:52

Vai all’Antica Osteria Nonna Rosa. Ti piacerà e non solo per le zeppole

L'Antica Osteria Nonna Rosa è guidata dallo chef Giuseppe Guida che sa bilanciare cucina di territorio, tradizione e ricerca contemporanea
Vai all’Antica Osteria Nonna Rosa. Ti piacerà e non solo per le zeppole

Peppe fa tu!! Lo sfizio della sorpresa a tavola lo richiama una delle voci del menu di questa Antica Osteria Nonna Rosa in una delle frazioni di Vico Equense, Pietrapiano. Il Peppe evocato è Giuseppe Guida che amministra il ponte di comando di un ristorante sospeso tra l’osteria verace della tradizione e i riti maggiormente gourmet esaltati dalla stella Michelin.

Il posto è accogliente con il suo presepe che occhieggia da una nicchia pronto a ricordare che qui si respira aria partenopea. Ricordatevi solo, cari naviganti, che l’Osteria è chiusa in questo periodo estivo. Peppe Guida lo trovate in mood balneare allo Scrajo Terme dove non potrete non innamorarvi della terrazzetta con gazebo a strapiombo.

Peppe fai tu è stata ben accolta come proposta e dalla cucina sono partiti entrée e assaggi. La polpettina ha subito dichiarato l’utilizzo di materie prime ben conosciute. Peppe Guida aprirà a breve la sua scuola di cucina di campagna con orto integrato e filiera super zero che consentirà agli studenti di imparare a realizzare piatti ben prima della cucina.

Sfumature di territorio che si colgono in piccoli assaggi come i broccoli che allietano questa tavola.

La frittura è quella di una volta, croccante e non effimera che avvolge le alici e i gamberi e ti riporta alla mente quella con i fiori di zucca che su queste balze sono sempre stati la merenda preferita.

Il pesce dà l’avviso di chiamata con un battuto di gamberi accompagnato da una salsa di nespole. Le premesse ci sono tutte per essere contenti dell’essersi affidati allo chef.

E sono buoni gli gnocchetti di seppia impanati con il loro accompagnamento di torrone e piselli.

Il gioco lo sapete è vecchio. Ma il piatto che viale il viaggio potrebbe essere un toast di triglia con il pane di San Sebastiano e accompagnamento di carciofi. Croccante e morbido, soddisfa il tavolo.

Avrà letto nel pensiero l’idea del gioco e dei riferimenti. Arrivano le linguine cacio e pepe con lupini e pomodoro arrosto. Divertente variazione con i pomodorini a raccontare ancora una volta scelte di territorio e di tradizione insieme ai troppo spesso misconosciuti lupini che forse in questa esecuzione dovrebbero avere un po’ più di palcoscenico.

Molto delicato ma non per questo meno tagliente il riso, acqua di pomodoro e crudo di mare.

La carta dei secondi meriterebbe un approfondimento oltre l’ottimo tonnetto o il super citato crocché di calamaro e scarola. C’è il “pollo preparato da mia mamma Rosa” che  segna il percorso chiaro da genitore a figlio e che invoglia anche al ritorno autunnale dopo la parentesi a Scrajo (che per inciso dista pochi chilometri dall’Osteria).

Molto buoni i dolci proposti in formato di millefoglie e in zuppetta di fragole. Da fare un antipasto con la “pizzetta” che ripropone il latticino a tutto pasto.

Ma restano insuperabili (e sì che me le avevano decantate) le bombette di patate con zucchero e cannella (e volendo, appunto, anche crema) che mi hanno sparato indietro nel tempo e di tanto alle feste tra S. Agata, Termini e Marina del Cantone dove non potevano mancare al pari di must anni ’80 (solo?!) come la parmigiana di melanzane e il super vassoio dei latticini. Gaudenti.

Chiudo con una notazione “beverina”. Sarebbe stata l’occasione perfetta per non allontanarsi dal pasto a tutta acqua che contraddistingue le mie tavole considerata la presenza dei dirigenti della Ferrarelle. Invece il simpaticissimo sommelier Luigi Casciello, che non avevo ancora avuto il piacere di incontrare, mi ha proposto un vino “che mi sarebbe sicuramente piaciuto poiché è in cima ad una lista“. Aveva ragione. Mi ha riconosciuto (un bonus a suo favore) e ha stappato un fiano di Ciro Picariello (altri 2 bonus per leggere attentamente Scatti di Gusto).

Resta solo da dirvi come sono le confetture e le conserve di casa che diventeranno libri di testo per gli studenti della scuola. Un po’ di pazienza, le lezioni riprendono a settembre 🙂

 

Antica Osteria Nonna Rosa.Via Privata Bonea, 4 – 80069 Vico Equense (Napoli). Tel: +39 081 8799055

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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