Mandara. Ma ha ragione Saviano o il Consorzio della mozzarella Dop?
Oggi Roberto Saviano faceva il punto sulla spesa della camorra includendo la mozzarella di bufala e gli artifici che sarebbero stati messi in opera da Mandara.
Mandara, secondo le accuse, utilizza una prassi tipica della logica mafiosa: per abbassare i costi utilizza prodotti di scarsa qualità o mischia tipi di latte diverso. Nelle mozzarelle di bufala prodotte da Mandara era infatti presente anche del latte vaccino in percentuali considerevoli. Le mozzarelle di bufala venivano quindi messe in commercio con l’indicazione Dop anche se il procedimento non l’avrebbe affatto consentito.
Una ricostruzione che non risulta al Consorzio che ha diffuso una nota ufficiale in cui plaude all’intervento tempestivo dell’autorità giudiziaria che ha nominato un amministratore giudiziario auspicando “che anche in questo caso si applichino i criteri già adottati in passato, ad esempio per il caso Parmalat, quando si seppero separare in modo chiaro e netto le responsabilità delle singole persone da quelle dell’azienda e dei suoi marchi”.
Il richiamo al caso Parmalat ovviamente è successivo al crac finanziario che ha coinvolto i risparmiatori che avevano dato fiducia all’azienda italiana, mentre non è chiaro il plauso in quanto ente consortile se non per la parte, ovvia, di ringraziamento alla magistratura considerato che Mandara dovrebbe essere fuori dal Consorzio Dop per non aver rispettato il Codice Etico.
Resta ancora un dubbio maggiore per la parte delle procedure della certificazione Dop alla luce delle affermazioni di Roberto Saviano e delle prime indiscrezioni che volevano acqua ossigenata nella mozzarella destinata alla vendita negli Stati Uniti per migliorare le capacità di conservazione.
Ecco comunque il testo integrale del comunicato stampa.
Nominato l’amministratore giudiziario per ILC Mandara SpA
Il Consorzio di Tutela esprime soddisfazione per il provvedimentoIl Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP ha preso atto con soddisfazione della tempestiva azione della magistratura, che ha già provveduto a insediare l’amministratore giudiziario della società ILC Mandara SpA, coinvolta nell’operazione Bufalo del 17 luglio scorso, nonché il nuovo responsabile del ciclo produttivo.
L’azienda può quindi proseguire la propria attività, nel rispetto delle leggi e della tutela dei consumatori, nonché degli impegni e delle obbligazioni assunte, come auspicavano soprattutto le sue maestranze e i suoi fornitori.
Anche l’ispezione eseguita dall’organo di certificazione, il CSQA di Thiene (Vicenza), ha riscontrato la piena conformità del ciclo di lavorazione e del prodotto finito ai parametri previsti dal disciplinare di produzione della mozzarella di bufala campana DOP.
Preso atto che l’inchiesta della magistratura non coinvolge in alcun modo il sistema di certificazione della DOP, né tanto meno la qualità del prodotto finito, come dimostrato dalla decisione di far proseguire regolarmente la produzione, il Consorzio di Tutela ribadisce il proprio impegno a proseguire nella stretta collaborazione con le istituzioni e con le forze dell’ordine, il cui operato si è dimostrato esemplare per prevenire i rischi di strumentalizzazione che gravavano sull’intero comparto della mozzarella di bufala campana DOP.
Nell’ambito di questo rinnovato clima di fiducia e collaborazione, il Consorzio di Tutela auspica che anche in questo caso si applichino i criteri già adottati in passato, ad esempio per il caso Parmalat, quando si seppero separare in modo chiaro e netto le responsabilità delle singole persone da quelle dell’azienda e dei suoi marchi.