Festambiente. I vini di Maria Pia Castelli in attesa di Bonci&Sorbillo
Festambiente Mondi Possibili a Roma è in pieno svolgimento. Scatti di Gusto partecipa con due incontri dedicati al tema bio nel mondo enogastronomico. In apertura di manifestazione con la degustazione guidata da Antonio Paolini, Stefano Ronconi e Maurizio Valeriani dei vini dell’azienda marchigiana Maria Pia Castelli. Vino di osservanza a una codifica tradizionale che lo fa rientrare di diritto nei vini naturali o biologici e che ha incontrato il gradimento di una platea molto giovane simpatizzante di un movimento rispettoso della natura e dei suoi ritmi. Un utilizzo e non uno sfruttamento del territorio che è stato eloquentemente sintetizzato nel dato delle quantità essenziali di uva raccolta: appena 30 quintali per ettaro. Oltre all’assenza di trattamenti a forte impronta ecologica.
Vini buoni, spesso molto buoni in questa degustazione a tre fasi con l’iniziale verticale di Stella Flora che ha immediatamente azzerato l’idea che un bianco non possa invecchiare bene per passare al rosato da salasso che ha messo all’angolo il preconcetto del vino ibrido e senza carattere e al sangiovese in purezza che qui ha tratti “animaleschi”. Chiusura con tre annate in sequenza di montepulciano che sottolinea l’importanza di una presa d’atto sul campo senza presunzioni dovute in questo caso alla maggiore notorietà e forza delle viti abruzzesi.
Cominciamo dalla verticale di Stella Flora, vino ottenuto con macerazione di uve Pecorino, Passerina, Trebbiano e Malvasia di Candia.
Marche Bianco I.G.T. Stella Flora 2009: sensazioni floreali si uniscono a toni agrumati e ad una sommessa nota botritizzata. Al gusto fresco e ancora nervoso con finale di pesca bianca.
Marche Bianco I.G.T. Stella Flora 2006: frutta secca e mineralità sono i marcatori di questo sorprendente 2006, che ci stupisce per essere un vino ancora giovane, di grandissima bevibilità, profondo e persistente, elegante e molto complesso. Chiude con note di macchia mediterranea e camomilla.
e secchio
Marche Bianco I.G.T. Stella Flora 2004: leggere note ossidative si accompagnano con sensazioni “radiciose” e di genziana, per un prodotto che nonostante i suoi 8 anni, ha retto al passaggio del tempo, ed è in una buona fase di bevibilità, che però non deve essere rimandata oltre. Finale di erbe officinali e infuso di tè.
Passiamo poi alla lettura delle ultime annate di altre due etichette aziendali: Sant’Isidoro e Orano.
Marche Rosato I.G.T. Sant’Isidoro 2010: nonostante sia stato ottenuto con il metodo del salasso delle uve sangiovese e Montepulciano, questo rosato ha la struttura e la fierezza di un buon vino rosso. Note di frutta secca, pepe nero e spezie, rosa e toni fumè ci regalano un olfatto molto piacevole. Non da meno la gustativa, con freschezza e sapidità abilmente bilanciate da glicerina e buona materia. Chiude con sensazioni di grafite.
e ½
Marche Rosso I.G.T. Orano 2009: questo sangiovese in purezza richiede un po’ di pazienza nella fase d’assaggio. Note foxy e selvagge con il passare del tempo, si trasformano in cuoio, frutti rossi e macchia mediterranea. Al gusto la ottima acidità tipica del vitigno, è ben bilanciata da glicerina e morbidezza. Il tannino è ancora scalpitante ma di buon livello.
Ultima fase di degustazione: verticale dell’Erasmo Castelli, vino ottenuto da montepulciano in purezza.
Marche Rosso I.G.T. Erasmo Castelli 2006: cioccolato, tabacco e cuoio, insieme a prugna, pepe e visciola sono i descrittori di questo vino che lascia trapelare al naso qualche sensazione di maturità del frutto, tuttavia non confermata dalla fase gustativa, dove appare invece ancora fresco e vibrante.
Marche Rosso I.G.T. Erasmo Castelli 2005: note più austere per questo 2005 che si muove su toni scuri e di china, frutti rossi di bosco e note floreali, spezie e arancia sanguinella. Fresco e avvolgente. Elegante e di grande bevibilità. Chiude con una bellissima nota minerale.
e secchio
Marche Rosso I.G.T. Erasmo Castelli 2004: troviamo di nuovo mineralità . Troviamo di nuovo visciola , cioccolato e prugna, ma le sensazioni fruttate sono relative ad un frutto integro e non maturo. In bocca piacevole e fresco. Manca leggermente di profondità, ma ha una buona bevibilità.
e secchio
Domani, domenica 23 settembre, laboratorio degustazione con i due funamboli della pizza, Gabriele Bonci (pizza a taglio romana) e Gino Sorbillo (pizza napoletana) che si confronteranno sul tema dell’impasto bio spiegando al pubblico filosofia e tecnica delle loro realizzazioni. Ai 40 partecipanti sarà offerta la possibilità di osservare anche come affrontano un forno che non ha le specifiche di normale utilizzo dei propri locali a Via della Meloria e a Via Tribunali. Siete pronti a scommettere che sapranno dare il massimo come sempre?
[Schede di degustazione: Maurizio Valeriani]