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Ristoranti
17 Novembre 2012 Aggiornato il 18 Maggio 2024 alle ore 09:19

Riapre casa di piacere al Porto Fluviale

Nella ridda di definizioni cui questo sito partecipa attivamente, dopo gli ultimissimi ingressi di gastro-bistrot (ormai quasi ammufitello e di chiara
Riapre casa di piacere al Porto Fluviale

Nella ridda di definizioni cui questo sito partecipa attivamente, dopo gli ultimissimi ingressi di gastro-bistrot (ormai quasi ammufitello e di chiara derivazione parigina) e il più terragnolo e poco musicale Gourmet Shop del Prosciutto (e culatello, diciamolo pure), arriva anche la Casa di Piacere. Che, finalmente, gioia per le orecchie dei gourmet più piccantelli (non solo quelli dediti al peperoncino di Calabria ma a tutte le pratiche che servono a smaltire le calorie in eccesso) arriva a due passi da uno dei templi del lascivo godurioso di chi usa la pancia come ago della bilancia delle proprie scelte di vita. Sì perché, proprio di fronte alla strada che mena a Eataly Roma (detto anche il Tempio, la Mecca, Farinetti department  o più sbrigativamente ma-quanto-è-grosso) c’è via del Porto Fluviale. L’area di Ostiense-Testaccio-Mercati Generali dovrebbe salire nelle quotazioni degli arrapati gourmet della Capitale proprio con questa strada che dà il nome anche a un locale di 997 metri quadri pronto a inserirsi nelle top ten della ristorazione romana.

Nuovo concetto, speriamo tutto legato a Casa del Piacere (la cucina condivisa me la godo, converrete con me, fa ben sperare) perché a comprare la roba dei panini come si fa da tempo da ‘Ino a Firenze (o a Eataly Roma o da Romeo chef&baker a Roma) o gli altri incroci di orari, specialità, 4 mani, 8 stellati, 6 portate a estrazione, osti, scuole di cucina già ce li abbiamo. Partiamo da questa casa del piacere e mettiamoci dentro i pali della lap dance per restare in piedi dopo essersi bevuti un paio di pinte di birra buona, qualche letto per superare la sbornia da vini naturali senza solfiti e qualche puzza, divani in cui pomiciare con il nostro/la nostra commensale e scambiare campioni via orale dopo assaggi ripetuti nel ricercare il retrogusto della nota agrumata che si arrampicava su per gli specchi.

Forse bisognerà accontentarsi di food normale, anzi eccellente, perchè gli arredamenti sono progettati dalla stessa mano che ha realizzato il Rosti del Pigneto, quindi gastrofighetti, potrebbe pensare qualcuno. Tranquilli, comunque ci potremmo fare qualche sega mentale sul prezzo dei piatti che non abbiamo ancora visto. Serve per tenersi in allenamento in vista dell’apertura e di ben più pesanti attività (mangerecce). Nel frattempo, video dell’intervistatrice che sta provando a mettere su una gang bang ma molto magn con i frequentatori della zona. Enjoy!

[Non hai capito niente: Casa di piacere, sottotitolo *per buongustai e se vai sul link puoi partecipare ALL’INAUGURAZIONE – nota del tenutario di questo blog]

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