Le 20 migliori gastro trattorie d’Italia o, se volete, chiamatele bistrot 2.0
La notizia che Bruno Barbieri abbia deciso di lasciare il Cotidie con il fermo intento di canalizzare i suoi sforzi in una trattoria anni ’60, non ci lascia poi così di sasso. Abbiamo appurato che qualunque cosa a questo mondo può essere apostrofata con il suffisso gastro. E le gastro-trattorie non sono un’eccezione, anzi sono un fenomeno in crescita in Italia. Sarà colpa, o merito, del vintage, sarà che il momento storico ci fa diventare nostalgici, sarà che con trattoria la mente si aggrappa sempre a qualcosa di semplice, godurioso, abbondante e nonnesco. Che siano gastro rivisitazioni o gastro tradizioni, il rapporto qualità prezzo è spesso un ulteriore punto a favore. Ognuno ha le proprie radici e il proprio porto sicuro: in Inghilterra sorgono gastro-pub come The Scran & Scallie , dove anche il fish and chips è poesia oltre che storia.
Le linee guida che definiscono una gastro-trattoria sono ancora un po’ miopi e i locali che potrebbero entrare in categoria sono tutti molto diversi tra di loro. Noi iniziamo col darvi qualche suggerimento che, a differenza dei relais, farà contenti anche i nostri conti in banca.
1. Da Cesare al Casaletto
Fare di romanità goduria è la specialità di questa trattoria, talmente old-school che potrete cercare il sito web all’infinito senza uscirne vittoriosi. Rilevata da Leonardo Vignoli, nell’essenzialità dell’arredo soggiace un gusto retrò con piccoli dettagli che fanno la differenza. E il gastro? Beh, possiamo parlare degli Gnocchi al sugo di coda o dei Ravioli all’Amatriciana. Oppure possiamo fermarci alla suadente cremosità della Cacio e Pepe: ogni boccone un mugugno di piacere. Con la Trippa alla Romana poi, è visibilio. Prezzo: 35 € a persona vini esclusi.
da Cesare. Via del Casaletto, 45 – 00151 Roma. Tel. +39 06.536015 (chiuso il mercoledì)
2. Marzapane
Un’emergente, giovanissima, talentuosissima Alba Esteve Ruiz, chef spagnola che ha scosso la classifica del piatto più chiacchierato e mangiato della Capitale: una sorprendente Carbonara ad 8€ in un locale raccolto e semplice. Protagonista è la camaleontica cucina che si adatta ad ogni momento della giornata. Dal pranzo, alle monoporzioni dolci del tea-break alla cena decisamente gourmet. Premio qualità/prezzo 2014 per Marzapane nella Guida Gambero Rosso di Roma. Propone anche due menu degustazione da 35 e 55 € e qui potete dare un’occhiata.
Marzapane dolce&cucina. Via Velletri 39 – 00198 Roma. Tel. +39 06 64781692.
3. Mangiari di strada
Veniamo a chi entra nella Guida Street Food del Gambero Rosso pur dando la possibilità di una comodo pranzo al tavolo. Proposte da tutta Italia e non solo, preparate con sapienza, ingredienti eccezionali. Dal bagel molto New York style al Cannolo siciliano con ricotta di pecora, passando per hot-dog quasi perfetti. Fin qui di gastro-trattoria non sembra esserci l’ombra, ma se poi compaiono i Culurgiones de casu e menta, caldi, profumati, da doppia razione, come la mettiamo?. La vasta scelta del menu è sicuramente un’arma in più. I prezzi oscillano tra 6,50 e 13 €.
Mangiari di strada. Via Lorenteggio, 269 Milano. Tel. +39 02 4150556
4. Umberto
Trattoria che più trattoria non si può. Menu, mura, tavoli e sedie gridano “Simm ‘e Napule paesa’!”. Il tutto però con grande charme. Non a caso uno dei “Locali Storici d’Italia”, aperto dal 1916. Potrete iniziare un tour nella Napoli da mangiare con una pizza formato antipasto, addentare le polpette o affondare i sensi nella parmigiana di melanzane. Ma dei Ravioli di Bufala con pomodorini e Provolone del Monaco, ne vogliamo parlare? Tutta la pasta dagli spaghetti, alle linguine ai mitologici Paccheri, è ovviamente di Gragnano. E se non vi basta, potete consultare le ricette della tradizione napoletana con i due campioni di accesso: il gattò di patate (indispensabile per la spiaggia) e la versione veloce del sanguinaccio. Prezzo: 40 € circa bevande incluse.
Umberto. Via Alabardieri 30/31. Napoli. Tel. +39 081. 418555
5. Il Mecenate
Se l’intento di una gastro trattoria fosse quello di rivisitare il concept in chiave contemporanea Il Mecenate avrebbe colto in pieno lo spirito. Piatti tipici reinterpretati senza però stravolgerli irrimediabilmente, ambiente stiloso e accogliente. Al centro di tutto stagionalità e prodotti del territorio di altissimo calibro. In carta troviamo il piccione, una carne difficile da trattare ma qui, pur nell’essenzialità dell’abbinamento, il piatto è perfettamente riuscito. I primi piatti non sono da meno e i dolci sono degna conclusione di un pasto eccellente. Prezzo medio: 40€ vini inclusi.
Il Mecenate . Via della Chiesa Quindicesima, 13 55100 Lucca. Tel. +39 0583 512167
6. Osteria Bottega
Il locale di Daniele Minarelli è una tappa obbligata per risucchiare con goduria delle straordinarie tagliatelle al ragù tradizionale, per mettere le mani sui salumi (salame fatto in casa, Parma 36 mesi, per esempio!) e lasciarsi conquistare dalla cotoletta petroniana. Ma le sue lasagne sono veramente degne di nota.
Osteria Bottega. Via S. Caterina, 51. 40122 Bologna. Tel. +39 051.585111
7. Salotto Culinario
L’evoluzione dell’osteria di periferia è questa. Una squadra che gestisce il locale, i piatti della tradizione anche rivisitati in chiave ironica, l’inseguimento delle mode riviste alla maniera “de’ noantri” come con le tapas, la scoperta di produttori locali (come la mozzarella di bufala dell’Anagnina) o l’importazione delle verdure dall’orto dello zio. Dino de Bellis ha fatto centro anche in questo mese di trasferta a Eataly Roma nello spazio delle osterie e ha messo in carta la versione estiva della cacio e pepe e la gricia aromatica. Ricevendo applausi.
Salotto Culinario. Via Tuscolana, 1199. Roma. Tel. +39 06.72633173
8. L’Arcangelo
Non potete dire di aver assaggiato la cucina romana se non siete stati da Arcangelo Dandini, il re della pasta al chiodo e della memoria a mozzichi. Di recente ha trasformato il locale di Prati con il bancone e i tavolini quadrati di marmo. Non c’è più il divano chesterfield, ma è comparsa la lavagna su specchio. Se dovete puntare sul piatto secco non abbiate esitazioni: gnocchi cacio e unto, omaggio alla Sora Lella che vi porterà indietro nel tempo quando battevate le mani per la soddisfazione (ma alle rigaglie di pollo che direste?).
L’Arcangelo. Via Giuseppe Gioacchino Belli, 59, 00193 Roma. Tel. 06 3210992
9. Al Sentiero
Per la “posizione” agriturismo abbiamo anche la benedizione di Carlo Petrini. Gli agriturismi, se ben fatti, sono un serbatoio di gastro trattorie. Nel Cilento le proposte del locale di Gabriella Mazziotti, Al Sentiero, sono così buone che non c’è scampo alcuno dai tentativi di assaggiare tutto. Eppure una scelta va fatta, anche se difficile, perché il solo pensiero di rinunciare alle olive ammaccate, fresco presidio Slow Food che ha sbancato al recente Salone del Gusto di Torino, o ai ravioli super caserecci al pomodoro o alla pasta con gli asparagi selvatici, è duro da accettare. Motivo per tornare più volte.
Agriturismo Al Sentiero. Galdo Cilento (Salerno). Tel. +39 0974.901617
10. Settembrini
Il caffè, inteso come luogo di relax, è qui. Ti siedi all’aperto e mangi curato da Luigi Nastri mentre una buona fetta di volti noti della televisione si accomoda lungo il dehor che è diventato simbolo di una contemporanea dolce vita. La cucina è sempre frizzante e nelle sere d’estate si mangia fino a tardi (ultima comanda a mezzanotte). Lo chef si è inventato anche un menu d’asporto: SPF, Settembrini Pollo Fritto, una rivisitazione in chiave nostrana dell’happy meal anglosassone che nella grafica di presentazione si rifà al Kentucky Fried Cicken. Lontano mille miglia dal junk food, SPF diventa così Settembrini Pasto Felice. Mettetevi in agenda il mese di settembre quando ci sarà la festa Settembrini che si spera possa portare a Roma esponenti della bistronomia internazionale come Giovanni Passerini di Rino (un cervello e uno stomaco in fuga a Parigi). E poi accanto, al Cafè, avete le merende della Tradizione di Vico Equense e i cocktail di Matteo Zed. Ok, vada per gastro-bistrot.
Ristorante Settembrini. Via Luigi Settembrini, 25. Roma. Tel. +39 06.3232617
11. Romeo Chef&Baker
Ammettiamolo subito. È quasi uso improprio di un locale, ma Romeo chef&baker se è quanto più lontano dell’immagine della tovaglia a quadretti e i lumi della nonna, qui sostituiti dal nero lucido e opaco delle superfici e dalla selva di tubbi illuminanti, tanto più si avvicina nella costruzione di un percorso della tradizione. Provate la carbonara o la cacio e pepe, chiedete un piatto di affettati il cui nome altrove potrebbe mettere a repentaglio la vostra sanità mentale, prendete pane e pizza bianca, anche da accompagnare “solo” con la mortazza. Perdetevi nella lista dei formaggi e addentate la mozzarella di bufala. Cristina Bowerman ha realizzato il panino dell’anno. Sarebbe street food, ma potete consumarlo a tavola con il vostro vino preferito. Semplice, no?
Romeo chef&baker. Via Silla 26/A. Roma. Tel. +39 06.32110120
12. Pisacco
Veniamo ai freschissimi di premi. Per la qualità/prezzo nella guida Gambero Rosso di Milano troviamo tra i vincitori Pisacco. Ambiente favoloso, cucina competitiva. Non so se si può esattamente annoverare tra le gastro-trattorie, forse parliamo di gastro-bistrot, ma finché la qualità è alta, i prezzi sono alla mano e la firma è di Andrea Berton, due righe vanno assolutamente spese. In più c’è uno spettacolare risotto alla milanese con ragù di vitello a ricordarci dove siamo e perché: 12 €. Prezzi: antipasti sugli 8 €, primi 9,50 €, secondi sui 14/15 €, contorni 4/5 €, dolci sui 6 €.
Pisacco, Via Solferino 48, 20121 Milano (chiuso il Lunedì)
13. Oasis Sapori Antichi
Ambiente raffinato, Irpinia nel piatto e non solo. Tradizione, stagionalità, genuinità, un pizzico di attualizzazione. Tutte componenti che fanno la differenza. Le proposte variano dal menu degustazione a 75€ completo di vini, alla proposta per chi preferisce i primi piatti e le zuppe a 35 € vini esclusi. Se passate a pranzo, anzi in pausa pranzo, le delizie proposte dalla cucina vi costeranno solo 19 €. Le paste sono fatte mano sia con semola biologica e vantano proposte come l’arrabbiata di baccalà, la genovese di vitello o i paccheri ragù e fonduta di caciocavallo. Imperdibili. In Irpinia poi, vale la pena fermarsi sulla carta dei vini e scegliere qualcuno dei pregiati bianchi che la zona ha da offrire.
Oasis Sapori Antichi – Vallesaccarda (Av) Tel +39 0827 97021 / 97444 – Fax +39 0827 97541 (Chiuso Giovedì e le sere dei festivi)
14. Acquolina Hostaria
Un altro stellato che diventa gastro bistrot? Impossibile, soprattutto per i costi. E invece, Giulio Terrinoni con la sua idea di “Acquolina si fa in due” ha trasformato la carta in Menu del giorno con prodotti di stagione e legati al territorio e offre la possibilità di assaggiare anche una porzione degustazione. Non si prende l’intero menu degustazione e si spende la metà, anche per un solo piatto. Così, a una Torta di baccalà e patate con bagna cauda viene via a 14 € si può far seguire un Maccarello bruciato, burrata e pomodoro a 12 € senza dover prendere l’intero menu degustazione “Voglio tutto” (13 portate a 120 €). Una formula che piace ai clienti.
Acquolina Hostaria in Roma. Via Antonio Serra, 60 (zona Collina Fleming). 01254 Roma. Tel. +39 06.3337192
15. La Corte
A Bruno Barbieri forse potrebbe interessare il coraggio dello stellato Michelin Marcello Spadone che ha deciso di investire in una cucina che racconta tradizione rustica in chiave gourmet. Parliamo de Osteria La Corte, trattoria, anzi gastro trattoria contemporanea che punta sull’efficacia della semplicità nelle cotture. Brace per le carni, prodotti eccellenti per tutte le portate. Prezzo: 30 € circa.
Osteria La Corte. Via Montani, snc. 65010 Spoltore (Pescara). Tel. +39 085 415 9787
16. Kürbishof
Cucina e prodotti locali a cui è stata regalata un’eleganza notevole, grazie alle sapienti mani di due donne ai fornelli. Moglie e figlia di Hartmann che provvede alla sala. Una vera e propria locanda dove il tempo sembra essersi fermato grazie all’ausilio del paesaggio. Tutto quello che vi serviranno è stato prodotto nelle vicinanze, dai salumi alle paste fatti in casa. Le pietanze sono ricche e succulente, degne degli inverni più rigidi.
Kürbishof. Guggal 23. 39040 Anterivo (Bolzano). Tel. +39 0471.882.1402.
17. 13 Salumeria&cucina
Nuova creatura dello chef stellato Raffaele Vitale di Casa del Nonno 13 a Mercato San Severino. Qui siamo a Salerno e ai fornelli Giovanni Mariconda, e per “salumeria” intendiamo una declinazione più easy del noto ristorante di cui conserva il numero fortunato. Il locale è delicato nell’arredamento grazie al legno grezzo che l’abbellisce. I piatti sono prevalentemente centrosuddisti, comprese pizze fritte, baccalà, un tocco di Cacio e pepe che non guasta mai. Degni di nota gli gnocchi farciti di salsiccia e provola su crema di broccoli, chiaro rimando al campano connubio perfetto di sassiccia e friarielli. Tra i dolci, buona la Millefoglie con ricotta e confettura di fichi del Cilento. Menu degustazione a pranzo e a cena: 13€ e 31€.
13 Salumeria & Cucina. Corso Garibaldi 214. Salerno. Tel. +39 089.9951350
18. Vecchia Marina
Mare, mare e ancora mare. Tutto il menu ha i toni di molluschi, crostacei e pesce freschissimi. La semplicità del locale è disarmante tanto quanto la bontà delle proposte. Sarà merito sicuramente della qualità egregia degli ingredienti ma alla Vecchia Marina, in cucina, ci sanno davvero fare. La maestrìa raggiunge l’apice nella frittura di pesce, nel maneggiare il crudo solo esaltandone il sapore, mai a coprirlo. Gli spiedini di ventresca di tonno sono una vera delizia. Prezzo medio: 50€.
Vecchia Marina. Via Trento, 37 – 64026 Roseto degli Abruzzi (Teramo). Tel. +39 085.8931170
19. Trattoria Visconti
Gli ambienti parlano chiaro: accuratezza, scelta, finezza. Davvero bello, e straordinariamente buono con possibilità di menu degustazione a 39 €. Parliamo di ciccia, di un ghiottissimo stracotto di cervo nostrano con polenta del nostro mais. Consistenza prelibata. Come primo le bardele con ragù di pecora gigante bergamasca, un piatto assolutamente ghiotto dove spicca quella natura casareccia che tanto ci fa amare le trattorie.E se dopo il dolce, magari semifreddo al pistacchio di Bronte, gradite un liquore la grappa di Nosiola di Giovanni Poli, è perfetta.Il costo delle portate è in media di 12€. I vini Slow Food fanno lievitare un po’ il prezzo.
Trattoria Visconti. Via De Gasperi 12. 24030 Ambivere (Bergamo). Tel. +39 035 908153
20. I Porchettoni
Se pensate alla trattoria del tempo che fu, probabilmente i Porchettoni der Pigneto fanno al caso vostro. L’ispirazione è quella della tipica fraschetta dei Castelli Romani e come da titolo, la porchetta scorre a fiumi, ma anche la cacio e pepe è irreprensibile. Il servizio è di quelli da abbuffamento totale e la zuppiera da 250 grammi spinti ammazza ogni fame conosciuta.
I Porchettoni der Pigneto. Via del Pigneto, 68. Roma. Tel. 388.8723723
Septime
Ops, ormai lo sapete che sono innamorata di Parigi. E quindi mi tocca segnalarvi un bistrot che ha fatto scuola anche in Italia ed anzi è stato ripreso proprio da uno dei magnifici 20 che sono qui sopra. Si chiama Septime (80, rue de Charonne (Parigi – 11°). Tel. +33 (0)1 43 67 38 29)ed è quello che, per incasinare ulteriormente la categoria delle trattorie al tempo del web 2.0, potremmo definire neo-bistrot. Cioè qualcosa che viene da lontano, è ripreso in chiave contemporanea e non deve costare una fortuna pur offrendo altissima qualità. Mi sembra un po’ la storia del tizio che vuole una vettura bella e potente come una Ferrari ma che costi e consumi come una 500. Esatto, è proprio quello. E la nostra Top 20 li prende in considerazione ma sono anche sicura che qualche altro nome possiamo aggiungerlo. Proviamo? Io intanto vi dico che la foto di apertura è di Sm’all. Dopo aver visto come si mangia, la inserireste in questa classifica?