Le 10 migliori pizzerie per suonarle a McDonald’s più di uno spot
Chi vince tra pizza e Happy Meal, tra il Davide Pizzaiolo e il Golia McDonald’s dopo lo spot del bambino che vuole abbandonare la pizzeria?
Non c’è partita, Game Over ancor prima di aver messo il gettone e avviato il flipper. Guardate la vostra pizza fumante e la confezione arcobalenata. Su cosa vi buttereste?
Altro che fuggire dalla pizzeria o non sapere se scegliere tra margherita e capricciosa.
Una pizza quanto vale in godimento rispetto a un Happy Meal? Troppo. Ma provate a rispondere di testa invece che di pancia.
Non riportando l’esempio di Buzz Feed che nella giocosa guida ai 39 motivi per andare in Italia mette in lista la pizza con questa foto (indovinate di quale pizzeria?) e la spiegazione “E tu che pensavi che il cibo fosse buono? Mi dispiace dirti che ti sbagli: è disgustoso!”
È un confronto improponibile, direte, perché Happy Meal è standardizzato per tutti i McDonald’s proprio come le patatine con ennemila ingredienti.
Ma è anche vero che qualcuno si è preso la briga di annotare cosa significa mangiare una delle 288 combinazioni possibili di menu Happy Meal che includono anche la tanto osannata frutta e insalata.
Non mi venite a dire che voi siete virtuosi e che mangiate una perfetta pizza con ananas perché i dati di consumo diranno che non è vero (aggiungo, per fortuna).
L’errore è confrontare concettualmente la pizza dei grandi campioni napoletani con l’insalata anemica che immaginate sbucherà dalla confezione “felice” insieme al pagliaccio in regalo, la vera killer application per i bambini al pari dei “solo” 4 € del pasto per i genitori.
Se stessimo al computo calorico di una pizza vs Happy Meal, il nostro piatto bandiera, pur disponendo dell’arma Dieta Mediterranea, sarebbe clamorosamente battuto: ben 750/800 calorie. E non solo perché su 260/280 grammi di impasto (attenzione, quando si tratta di smaltire 100 grammi di pizza dobbiamo considerare anche il peso della farcitura) possono risiedere le peggiori nefandezze, ananas e mais in primis, ma proprio per l’impasto della pizza.
E se state pensando alla qualità della farina, che è importantissima (e ci metto anche il video con lo sponsor così non avete retro pensieri), sbagliate ancora.
È il sale che è fuori misura spesso e volentieri. Se non credete ai dati di ricerca e alle esortazioni dell’Università di Napoli, fate una prova empirica. Sciogliete 55 grammi di sale in un litro d’acqua e tracannate un bel bicchierone. Poi enunciate il concetto di sapidità senza contare il sale che viene messo nel pomodoro di condimento.
Nonostante questo, la combinazione tra Hamburger – McToast – McNuggets, Carotine e Patatine, bibite ma anche acqua o succo di pesca bio e la parte più evidentemente salutistica cioè parmigiano, frutta e yogurt bio, non vi attrae più di tanto?
Non riesco a non darvi ragione. In pizzeria si va per una serata divertente e non per una seduta di analisi.
Restano valide le prescrizioni affidate alla mai troppo citata (anche a vanvera) puntata di Report, ma per dare corpo al “vieni in Italia” di Buzz Feed, ecco le 10 pizzerie che vi faranno sbavare senza colpo ferire.
E vinceranno il duello con Golia senza nemmeno doverlo trascinare in giudizio.
1. La Dea Bendata (Pozzuoli)
Un Coccia, Ciro, forse meno famoso dell’Enzo della Notizia, fa una pizza di stretta tradizione con una ricerca degli ingredienti premiata dal giusto apporto dell’olio extra vergine di oliva correttamente conservato. Ve la consiglio anche perché la logistica di Pozzuoli è tale che dovrete fare qualche passo per recuperare l’auto approfittando di una vista inusuale del Golfo di Napoli, pancia della pizza nel mondo. Andate di verdura per avere meno rimorsi.
La Dea Bendata. Corso Umberto I, 93. Pozzuoli (Napoli) Tel. +39 081 19189636
2. 50 Kalò (Napoli)
Il nome Ciro deve funzionare come portafortuna tra i pizzaioli se è vero che il Salvo di città raramente sbaglia un colpo (compreso quello – mai visto in precedenza – del bagno della pizza nei fumi del forno nella puntata di Report). Il suo impasto è di farina 0 e non segue le mode se non quelle dettate dal suo estro. E per una volta, lasciate da parte marinara e margherita e affondate nella pizza fritta.
50 Kalò. Piazza Sannazaro, 201/B. Napoli. Tel. +39 081 19204667
3. Rossopomodoro (Napoli)
Non fai in tempo a parlare di sfide ai giganti che ti arriva un altro marchio a spiegare cos’è la pizza al di qua e al di là dell’Oceano. Rossopomodoro si è gettato anima e corpo nella sfida per l’artigianalità dei pizzaioli patrimonio Unesco, un controsenso per un brand, ma ha conquistato la prima vittoria. A via Partenope c’è un Davide (Civitiello) che delizia i clienti con un impasto mix di integrale e abbinamenti azzeccati. Il Davide Campione del Mondo si è messo al servizio della pizza sfidando i giganti americani in categorie non tradizionali e condividendo la sua esperienza con i pizzaioli del gruppo. Che vincono a loro volta come Vincenzo Capuano. Probabilmente con una Verace riuscirete a vincere una pizza buona anche a Venezia.
Rossopomodoro. Via Partenope, 11, 80121 Napoli. Tel. +39 081 764 6012
4. Pomodoro e Basilico (San Mauro Torinese)
L’equazione Torino = Pizza potrebbe richiedere la stesura del soggetto provocatore sul lettino dello psicanalista. Ma andate da Patrick Ricci o mandate qualche amico ad assaggiare una sua pizza veramente di stagione è il verdetto sarà sempre lo stesso: eccezionale (e vi manda pure la foto per farvi fare sbav sbav).
Pomodoro e Basilico. Via Martiri della Libertà, 103, San Mauro Torinese (Torino). Tel. +39 011 897 38 83
5. Lievito Madre al Duomo (Milano)
L’unico che potrebbe competere ad armi pari quanto a fattore mediatico con McDonald’s è il Gino Nazionale. Nel senso di nazional popolare per quello che serve a spingere il messaggio della pizza buona ad ogni latitudine. Il vero indirizzo resta “ai Tribunali” dove sforna una Margherita basic da categoria Massimi. Ma lo sforzo di sfondare a Milano vicino al Duomo non lo volete premiare?
Lievito Madre al Duomo. Largo Corsia dei Servi (Corso Vittorio Emanuele). Tel. +39 02.45375930
6. Gatta Mangiona
Il problema è arrivarci alla pizza perché Giancarlo Casa ti offre tante possibilità di deviare dal percorso con gli stratosferici supplì, le bruschette mai insignificanti, i piatti di pasta generosi. Ma quando ci arrivate è uno spettacolo dei sensi anche grazie agli abbinamenti con il vino oltre che con le birre. Seguitelo su Facebook perché tira dal cilindro appuntamenti divertenti in cui partecipano ostricari, birrai, produttori di vino e pure archeologhe simpatiche. E taccio sul supremo tiramisù perché ci dovete arrivare in fondo alla serata.
La Gatta Mangiona. Via F. Ozanam, 30-32. Roma. Tel. +39 06.5346702
6. Sud (Firenze)
Un nome propiziatorio che mi ha fatto riconciliare con Firenze e la pizza che non sono proprio da mettere nella stessa frase. Invece, Lupo fa una signora pizza in un’accezione personale e convincente in un posto fighissimo come il rinato Mercato Centrale da visitare dopo il Duomo e lo struscio a Ponte Vecchio.
SUD c/o. Mercato Centrale Firenze. Piazza del Mercato Centrale – Via dell’Ariento. 50123 Firenze. Tel. +39 0552741150
7. Gorizia dal 1916 (Napoli)
Voglio fare lo snob vomerese con questa pizzeria, di quartiere bene, che si sta preparando a festeggiare i 100 anni sperimentando nel segno della tradizione. Che al Vomero vuole dire pizza piccola e morbida. A occhio e croce direi che è immutata da quasi 40 anni e cioè da quando ne ho ricordo. Non c’era ancora McDonald’s al Vomero come non c’erano le patite eroe di oggi. Ma a nessun bambino sarebbe venuto in mente di chiedere alla mamma, rigorosamente mesciata, di abbandonare la postazione da Salvatore Marco Grasso. E non lo farete nemmeno voi dopo aver assaggiato una crudaiola (e una pizza alla canapa).
Gorizia dal 1916. Via Bernini, 29. Napoli. Tel. +39 081 578 2248
8. Concettina ai Tre Santi (Napoli)
Dicevamo dei Ciro e qui esce il giovane Oliva che ha ancora tanta strada da fare per dirsi pizzaiolo completo, ma l’avvio è promettente. Ha sbancato con le sperimentazioni di mix di farina arrivando a preparare uno dei suoi cavalli di battaglia, la Fondazione San Gennaro in modalità farina integrale 100%. Manualità e passione da vendere, quando ci metterà anche la testa diventerà un osso duro per tutti. Marinara e Fondazione San Gennaro valgono un giro alla non agibilissima Sanità.
Pizzeria Concettina ai Tre Santi. Via Arena della Sanità, 7, Napoli. Tel. +39 081 290037
9. Le Figlie di Iorio (Napoli)
Ho perso il conto di quanti sono in famiglia e quante sorelle sono in questa pizzeria old style tra marina e Piazza Bovio. Teresa Iorio, tra le poche pizzaiole che hanno raccolto il testimone feticcio di Sofia Loren, è la punta avanzata di una pizzeria che dire a conduzione familiare è riduttivo. Dopo la pizzeria di quartiere, potreste registrare la pizzeria di famiglia e questo impasto integrale contemporaneo che viene utilizzato per la montanara. Poi avete anche le frittate di maccheroni e la cucina, ma questa è un’altra storia insieme all’orario di apertura solo a mezzogiorno con puntate serali il sabato da old economy.
Le Figlie di Iorio. Via Conte Olivares, Napoli. Tel. +39 081 552 0490
10. Antica pizzeria del Borgo Orefici (Napoli)
Ci sono dei luoghi deputati alla felicità degli studenti universitari che sono un popolo difficile da accontentare per via della somma algebrica voglia di possedere il mondo + necessità di contenere i costi. Siamo un po più avanti dell’età da Happy Meal, ma la tensione è tutta nel confronto tra tradizione, sentita come vecchia, e innovazione che può essere fatale come una sirena. Ma il posto c’è ed è praticamente di fronte all’Università di Giurisprudenza. Servizio cordialissimo con Michela Pacifico e Antonio Di Matteo e margherita da mangiare nel pittoresco dehors che vi fa capire perché l’equazione pizza e Napoli è quella perfetta.
Antica Pizzeria del Borgo. Via Palmieri, 13, 80133 Napoli. Tel. +39 0815 520996
Ecco fatto, ma come ultima raccomandazione che non vi venga in mente di far prendere al pargolo una pizza würstel e patatine altrimenti siete voi genitori a giocare con l’educazione alimentare di vostro figlio e non McDonald’s.
Ora siete pronti per un nuovo campionato della pizza, pasto felice per definizione anche contro qualsiasi ragionamento.
Perché a guardare lo spot della McDonald’s in una pizzeria dall’accento romano, viene la voglia di mangiare subito una buona pizza. Non credete?
[Immagini: Vincenzo Pagano, Vincenzo Pagano iPhone, Matt Jones / Via Flickr: blackbeltjones, Facebook, Vincenzo Pagano Instagram, Luciano Furia]