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Ristoranti
27 Agosto 2015 Aggiornato il 10 Settembre 2015 alle ore 12:51

Miracolo a Milano/55. Perimetro, per mangiare come a Parma a meno di 35 €

"Certo che il progetto di Perimetro. Good Food District è ben complesso. A partire dal sito, che si autodefinisce web magazine." Siamo in piazza XXV
Miracolo a Milano/55. Perimetro, per mangiare come a Parma a meno di 35 €

perimetro progetto food parma

“Certo che il progetto di Perimetro. Good Food District è ben complesso. A partire dal sito, che si autodefinisce web magazine.”

Siamo in piazza XXV Aprile, a Milano – vale a dire Eataly Smeraldo, corso Como, corso Garibaldi. Perimetro è una (ennesima) nuova apertura milanese: tutti prodotti, anzi, come si dice adesso, “eccellenze parmensi” – un po’ come la Salsamenteria di Parma. Si tratta del terzo ristorante, dopo quelli di Brescia e Verona, tutti in località centrali, di questo progetto, molto “raccontato”, come diceva Totò, sia sul menù che sul sito. Sono programmate aperture a Firenze Roma, e a Londra Barcellona Parigi Monaco Mosca…

“Ma dai, ristorante, come sei semplicistico: cito: Perimetro è una guarnigione alimentare, armata di coltello e forchetta che a cavallo di scintillanti Berkel, difende e divulga il credo del buonmangiare.”

Ah ecco. Insomma, primi, cappelletti, anolén, culatelli, salumi, prosciutti e strolghini, dolci, e un secondo.

“Esattamente. Il menù è accattivante: i piatti vengono raggruppati e spiegati con titoli accattivanti, come Beati i Primi ed Eccellenze Vostre; è chiaro, stampato in grande e leggibile. Manca una scelta di secondi e di paste non ripiene, se vogliamo.”

I primi sono cappelletti, anolén in brodo e tortelli (erbetta, zucca, patata): dai 7 agli 8 €.

anolini in brodo

 

Abbiamo preso Gli anolén in brodo bio: ovvero, due dischetti di pasta sovrapposti, ripieni di stracotto di bovino e suino, Parmigiano Reggiano e pangrattato. Sono serviti in tazza, idea sempre carina. La pasta buona, ben fatta; il ripieno un po’ moscio; e il brodo bio, con molto formaggio, non era male. Diciamo che secondo me il brodo dovrebbe essere un po’ più corposo.

tris del carrettiere

“I salumi invece non sono niente male – sono praticamente il centro del menù. Soprattutto la Pancetta screziata (Salumificio Gagliardi di San Giorgio Piacentino): dolce e morbida e saporita, mi è piaciuta moltissimo. Come dice il menù, scioglievole e godereccia.

Buona anche la mortadella Antica Bologna IGP della Felsineo.”

Certo, ma ti leggo ancora dal menù: “Fortemente indicata per scovare il lato socievole delle persone semplici”: ovvero, potevi anche farmene assaggiare almeno una fetta.

“Ma io sono complicato! Invece il loro salame Numero Uno non mi è sembrato  eccellente: sì, buono, ecco, non di più.”

Questo Tris del Carrettiere costa 6,50 €.

Gli altri salumi in carta vanno dai 4 € della pancetta screziata ai 5/5,50 € di coppa, strolghino, mortadella e strolghino, fino 7/7,50 € di spalla cotta e prosciutto crudo 20 mesi. Sua Maestà il Culatello, 9,50 €. Ci sono anche taglieri a piacere, e Parmigiano Reggiano DOP Vacche Rosse (3 €). “E insalate. dai 5 ai 7€.”

punta di vitello

La carta prevede poi sotto la voce News from Parma, oltre al Tris del carrettiere, anche la Punta di Vitello al forno ripiena alla parmigiana (10,50 €). Discreta, buona la cottura, poco saporito il ripieno, peraltro molle e accucchiaiato sulla carne, coperto dal sugo, tanto che me ne sono accorto solo dopo. Accompagnata da una insalatina (non condita, e non mi hanno portato i condimenti: ma così nuda e cruda non mi dispiace).

torta di mele

“Anche il dolce non era niente di eccezionale: una torta di mele soffice sì, ma con scarse fettine di mela.”

Fra i dolci gelati e un dolce oltreconfine, la mantovana Sbrisolona.

La carta dei vini prevede una decina di bottiglie fra bianchi e rossi, dai 3 ai 5 € al bicchiere: buono il nostro lambrusco Ros dei Ross (l’etichetta è Perimetro).

“Tutto sommato, abbiamo mangiato abbastanza bene, ti sembra?”

Sì, abbastanza. Mi resta un dubbio, però. Il fatto di avere origini piacentino-parmensi per metà, ovvero una nonna ottima cuoca, una campagna con prodotti, animali, maiali e così via, influenza forse il mio rapporto con questa cucina?

Per dire, il nocino che mi hanno offerto alla fine – era rosa. Quello di mia nonna, e quello di tutte le parenti e conoscenti, era più opaco, più denso, e marrone. Malli di noce messi a macerare nell’alcol. Molto più forte.

brodo anolen

 

E il brodo: manzo, gallina, e non so più che altro, e davvero “bio”, allora: un’altra cosa, un ben altro peso specifico, diciamo, come il ripieno di cappelletti e tortellini, e così via. Devo ri-regolare le mie papille sul contemporaneo invece che sulla memoria del passato, ormai lontanissimo?

E voi? Avete provato la cucina emiliana in trasferta? Cosa ve ne pare?

Perimetro. Corso Garibaldi ang. Piazza XXV Aprile. 20121 Milano. Tel. +39 02 21118658

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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