Trattoria Omens per mangiare benissimo a 25 € in Valle d’Aosta
La Trattoria Omens è a pochi chilometri dal Castello di Verrès. La tranquillità e le montagne sotto a un cielo terso sono lì ad anticipare uno scenario di neve che è quello cui il nostro immaginario vola in questi scampoli di vacanze, di guide e di portolani con i migliori ristoranti a prezzo contenuti.
La gentile responsabile di sala mi accompagna al tavolo. Luminosissimo.
Mi vengono gentilmente raccontati i menu: quello completo conta di quattro antipasti, un primo ed un secondo a 25 €, bevande escluse.
C’è anche il menu turistico vegetariano a 13 €, il menu turistico a 15 €, la merenda alla valdostana a 15 €, sempre bevande escluse.
Io alla fine pago solo 20 € perché non arrivo in fondo. Con mezzo litro d’acqua (1 €) e il vino (12 €), la spesa complessiva è 33 €.
Alla fine costa di più il vino. Buona la scelta di quelli sfusi, i più gettonati dai clienti della trattoria, in aggiunta a questi una proposta contenuta di bottiglie valdostane e nazionali. Io ho preso il Torrette Supèrior ’13 della Cave des Onze Communes. Prevalenza di petit rouge (80%) con quote di Fumin, Maiolet e Cornalin, vino da pasto che fa della facilità di beva il suo punto forte.
Parto con gli antipasti, con il pane bianco e quello integrale, giungono infatti i salumi ed il bagnet verd che andrà ad accompagnare patate e cotechino.
Mi faccio prendere dalla foga dell’assaggio: la lodevole coppa al ginepro esce dall’inquadratura non per suo volere, anche la mocetta viene in parte razziata prima dello scatto. Per fortuna sono rimasti il salame di cinghiale, l’inusuale ma quantomai azzeccato salame con patate e barbabietole, il salame misto e la pancetta.
Si continua con i biscotti di fontina con lardo fuso per accontentare chi non ama i dessert, non semplice la calibratura della parte di formaggio che qui invoglia e non stanca (per fortuna vengono serviti un po’ alla volta altrimenti ne avrei mangiati a non finire).
Vogliamo farci mancare i fiori di zucchina in pastella con ripieno di fontina? Il fiore fritto è una delle ricette del ricordo e qui l’unico appunto da fare è sulla quantità di pastella che preferirei comprimaria e non protagonista. Ma è molto buona la frittura.
Con l’ultimo antipasto potrei dire concluso il mio desinare. La salsa verde è più buona di quella della nonna per il suo equilibrio delle componenti, ottime le patate dell’orto ed il cotechino farebbe impallidire numerosi rivenditori della mia zona.
Un altro piatto sempre in carta è la seupa à la Vapelenentse, un classico della cucina povera valdostana, realizzato con pane, fontina e, in questa stagione, zucchine, il tipo di verdura infatti varia da stagione a stagione in base a ciò che offre la natura. Nessun brodo ma grande consistenza in un mix invitante di sapori.
Chiedo giusto un assaggio di polenta “concia” per allietare ulteriormente il palato. Molto intensa, gusto deciso del formaggio che risulta quasi tostato, la gratinatura finale poi aggiunge anche un parte croccante, stessi ingredienti ma risultato ben diverso rispetto alla cremosa uncia di mia conoscenza. Mi tocca rinunciare alle salsicce al sugo, al cinghiale e allo spezzatino…sarà per la prossima volta.
Lascio l’assaggio del gelato con mirtilli sotto spirito, delle castagne con il burro, della crostata di frutti di bosco, della Sacher e di altri dessert a voi, io mi godo gli ultimi istanti di relax sul balcone Omens e pago l’onestissimo conto rigorosamente in contanti (non si accettano carte e Bancomat) felice di sapere che di posti così ne esistono ancora.
Voi ne conoscete altri per arricchire la mia rubrica della montagna?
Bar Trattoria Omens. Strada Omens – Verres. Verrès (Aosta). Tel. +39 0125 929410