Roma. CucinAtipica che significa piatti come tagliatelle ai porcini
Cucina Atipica. Il nome mi incuriosisce e vado a scoprire questo ristorante aperto da poco a Roma. Dichiara di fare cucina umbra in via Lucania.
A prima vista, di atipico c’è già tanto: sliding doors, ambiente elegante con le sembianze dei locali nordici (legno chiaro, quel minimal chic non impegnativo), l’illuminazione che ricrea un’atmosfera di intimità pur restando in sala comune.
Poi arriva il titolare, Luciano, che sembra fatto di argento vivo, e ti travolge con la sua personalità esuberante e multitasking. Racconta di essere il costruttore con la passione per la buona cucina e il vino (e chi non ce l’ha adesso?), e che ha deciso di soddisfare le sue esigenze, costruendo il ristorante su misura, come lo voleva lui.
Parla della selezione di prodotti, portati per la gran parte dall’Umbria, dalla zona di Orvieto, della cucina che si, parte dalle tradizioni umbre, ma che si espande oltre, toccando qua e là le culture gastronomiche del mondo.
Mentre parliamo, arriva il benvenuto: un calice di rosé (e qui divento di parte) e un assaggio del polpo con porro e salsa di zucca. E poi decidiamo, con l’aiuto di Luciano, come proseguire.
Tempura di verdure dell’orto con la farina di riso (molto leggera e quasi impercettibile).
Ovetto di quaglia con tartufo e pancetta croccante (tartufo quello buono deve ancora arrivare!).
Prosciutto tagliato a mano, e una piccola selezione di pecorini con focaccia calda
Fagioli stufati con tocchetti di prosciutto, è uno di quei piatti di comfort food.
Tagliatelle ai funghi porcini, con i funghi abbondanti e si sente!
Infine, la tagliata di chianina (non è umbra, ma è carne di ottima qualità) sulla brace con fiocchi di sale nero. Così succulenta e saporita non la mangiavo da tempo. E’ stata accompagnata da patate e cipolle cotte sotto la brace. Divine, davvero.
Decidiamo di rifiutare il dolce nonostante le insistenze di Luciano (ma la prossima volta mi toccherà, lo so!) e assaggiamo solo ciambelline al vino e tozzetti con uvetta, accompagnati da genziana e limoncello.
Posso aggiungere una cosa che di solito tralasciamo? Il bagno. Oltre ad essere accogliente (si, accogliente!), con i sassi del fiume nel lavandino, tanti piccoli asciugamani e- attenzione! – spazzolini da denti usa e getta (quante volte, uscendo dal ristorante, ci mettiamo una gomma in bocca per lo stesso motivo?), quello da donna è attrezzato per quei piccoli inconvenienti che ogni tanto possono capitare. Cose che si vedono raramente nei ristoranti italiani e che sono normali, per dire, in Spagna.
Nel menù di Cucina Atipica con cucina a vista (molto ordinata anche durante il servizio), ho visto altri piatti che vorrei assaggiare: bolliti con le salse, risotto con ovuli ecc. Se ci andate prima di me, fatemi sapere!
Si spende 45-50 € a persona senza vino.
Cucina Atipica. Via Lucania 37. Roma. Tel. +39 06 42 01 42 59