Tutta la magia del Cilento in inverno al Vottaro di Trentinara
Che bello il Cilento anche quando non è estate. Lo avete visto con il vino e le castagne e con il nuovo ristorante che apre domani per proporre il maracuoccio, la polenta del sud ottima proprio in questo periodo.
E ora vi racconto di un’altra tavola da frequentare in tutte le stagioni.
Guardate verso l’alto e muovetevi per raggiungere Trentinara, un bel borgo antico chiamato anche “la terrazza del Cilento” perché dalla piazza del paese a strapiombo sulla pianura è possibile vedere un panorama mozzafiato del Golfo di Salerno passando per la pianura di Paestum fino al promontorio di Agropoli. Di fronte sul mare luccica l’isola di Capri.
La vostra meta è Lo Vottaro, la locanda-rifugio creata da Alfonso Longo, noto ristoratore della zona precocemente scomparso, che dalla pianura pestana era giunto qui per realizzare il suo sogno: una cucina del territorio fatta di materie prime selezionate, di scelte quotidiane fatte in base a quello che la natura offre.
Oggi in questo edificio del ‘700 c’è la compagna Cristina Novac che con tanta dedizione continua il percorso tracciato da Alfonso il cui estro ha fatto conoscere alimenti, prodotti e anche storia e tradizioni.
E io sono pronta per iniziare la mia cena.
La prima portata è un ottimo tortino di polenta farcita con formaggi di capra, ‘ndoja (salame tipico cilentano, da non confondere con la nduja,che è calabrese) e funghi porcini.
La presentazione è rustica ed invitante, il sapore degli ingredienti non scende a compromessi: qui si sprigiona tutto il gusto sapido dei formaggi e dei salumi locali di autentica tradizione.
Arriva una delicata vellutata di ortiche: il sapore è genuino, anche qui il colore verde vivace della verdura è sufficiente a rendere il piatto appetitoso, senza bisogno di fronzoli.
La terza portata è la sorpresa che mi riserva questo piccolo viaggio: Cristina mi serve la zuppa di fagioli, castagne e funghi porcini. Sì, proprio l’antica zuppa contadina di cui mi avevano parlato a Roccadaspide.
Alla ricetta originale, Cristina ha aggiunto i funghi porcini per dare una nota di sapidità e spezzare la dolcezza dei fagioli e dalle castagne. Scelta azzeccatissima. Il porcino nobilita questo piatto povero e la zuppa si fa mangiare una cucchiaiata dopo l’altra.
Sono momenti in cui si riaprono i cassetti della memoria mentre ti trovi a guardare l’antico pozzo testimone di storie antiche in un’epoca in cui l’acqua potabile era un bene per pochi.
Ecco un altro must della zona: gnocchi con fiori di broccoli e formaggio dei poveri, ovvero una spolverata abbondante di pane casereccio tostato. Nonostante la fame dell’arrivo sia stata già ampiamente saziata non lascio neanche un fiore di broccolo nel piatto: c’è troppo sapore per rinunciarvi.
Concludiamo con un tris di dolci della casa: tiramisù, millefoglie con crema al limone e torta di cioccolato e pere accompagnata da marmellata di pere.
La crema al limone mi incanta e delizia il mio palato con sentori di frutteto domestico e di qualità.
Le porzioni sono abbondanti e sarei già piena ma è impossibile sottrarsi al piacere del dolce.
Ci alziamo dal tavolo dondolando, ma Cristina ci fa sedere di nuovo per una degustazione di digestivi: alla mela annurca e al finocchietto: una chiusura migliore non poteva esserci.
Ci salutiamo con affetto e prometto un’altra visita quanto prima.
Torniamo verso l’auto passeggiando per il paese silenzioso e il fumo dei camini che si innalza verso il cielo stellato di questa magica serata cilentana.
Mi affaccio dalla terrazza del paese e lancio un’altra guardata verso l’infinito. Domani si riparte verso il Nord e verso la mia quotidianità ma l’ultimo pensiero è per la mia terra e non mi resta che dire grazie Cilento per come come sai raccontarti con le tue tradizioni e per come ti sveli con i tuoi sapori originali.
Lo Vottaro. Via Forno Antico. Trentinara (SA). Tel. +393297793347
[Immagini: Manuela Di, Mimmo Benivento]