Roma. Casa Coppelle o di quanto vi costa il gusto del design di Jacques Garcia
Da Casa Coppelle ci si sente a casa. Sarà merito di luci soffuse e candele, musica lounge in sottofondo ( cose che faccio appena entro a casa mia), ma è anche merito di personale gentile e disponibile, di cocktail raffinati per iniziare la serata o di ambiente di design ma nello stesso tempo accogliente e familiare.
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Già, ambiente: tutto l’arredamento, ogni dettaglio degli interni sono firmati da Jacques Garcia, il famosissimo designer francese, che si è occupato anche della parte nuova dell’hotel Danieli a Venezia (giusto per farvi capire il personaggio). Rachelle e Omar Capparuccini, i titolari di Casa Coppelle, hanno voluto soltanto lui, e alla fine Jacques si è arreso.
Il risultato del lavoro di Garcia è in bella vista: le 5 stanze di Casa Coppelle sorprendono per il calore e la bellezza scenografica dei tessuti e degli arredi. Per una volta l’opulenza non è pacchiana: merito del connubio dello stile francese e del buon gusto italiano.
Non può mancare un cocktail per dar via alla serata: al bar di Casa Coppelle ci sono proposte per tutti i gusti.
Cocktail classici rivisitati in modo elegante con un pizzico di follia come Schiapparelli Sour che sembra un po’ Cosmopolitan (vodka, succo di lime, sciroppo di zucchero, liquore al lychee, infuso di frutti rossi), ma che viene completato con una delle vodke a scelta: Moskovskaya (12 €), Grey Goose (14 €) o Beluga (16 €), ovviamente, salendo di prezzo.
Oppure una rivisitazione di Spritz chiamato “Venez m’aider”, ovvero “aiutatemi!” Gin, Aperol, succo di limone, Rabarbaro Zucca, bitter arancia, prosecco di base, ma con la possibilità di scaligere la bollicine giusta: prosecco (12 €), Franciacorta (16 €) o Krug (35 €). Per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Un trittico per accompagnare il drink: sandwich di fois gras, ravioli di verdura fritti e uno stecchino di pollo fritto dorato (6 €).
Una capasanta dorata con nocciole e salsa di peperoni per iniziare la cena, un piccolo sfizio per coccolarsi il palato.
Tortelli di bollito su salsa verde e crema di Parmigiano. Tutta pasta fatta in casa, e lo si sente dalla consistenza. Sapori bilanciati che si completano a vicenda (15 €).
Mezzelune di patate e pecorino su salsa di centopelli. Centopelli è il modo elegante di dire semplicemente “trippa”, cucinata bene, molto delicata e saporita quanto basta (14 €).
Turno della guancia di vitello brasata al Porto e spuma di patate. Si scioglie in bocca, come ogni guancia brasata che si rispetti (21 €).
Per non dover scegliere e non restare eternamente indecisi (come quella scimmia dell’aneddoto che non sapeva scegliere tra un frutto e un altro ed è morta di fame, indecisa), c’è da assaggiare tutto: profiteroles con gelato e cioccolato, cheesecake al mirtillo, tiramisù, Kanuga (dolce francese al cioccolato) e il gelato all’arancia e basilico (il prezzo di ogni singolo dolce va da 12 a 14 €).
Lunga la carta dei vini, sarebbe una lettura impegnativa, se uno non avesse idee chiare oppure se non ci fosse un sommelier bravo a saper consigliare il vino adatto al menù scelto. Stavolta ho provato Tintilia del Molise, Macchiarossa 2009 (Cantine Cipressi).
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A me il locale è piaciuto tanto, anche perché finalmente non è uno dei tanti che si assomigliano. Mangiato bene, bevuto bene, prezzi onesti nonostante la posizione centrale di grande prestigio.
Ve lo consiglio, per riposare gli occhi e coccolare il palato.
Casa Coppelle. Piazza delle Coppelle 49. Roma. Tel. +39 06 68891707
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