Michelin. Geranium batte Noma e prende le 3 stelle della Guida Nordic
Kristian Brask Thomson, interrogato dalla rivista Forbes, si chiedeva perché Geranium, il ristorante di Rasmus Koefoed a Copenaghen non avesse ancora le tre stelle Michelin. Direte voi che non era il sostenitore più disinteressato della causa essendo il suo il parere del consulente alla comunicazione di quel ristorante (e di tanti altri locali sparsi in giro per il mondo).
Questione di tempo e non di scarsa obiettività potremmo replicare a tutti coloro che ancora si dibattono nelle maglie dei conflitti di interesse dimenticando che il criterio della trasparenza è stella polare in questi avviluppamenti.
Tutto questo pippone per dirvi che, sì, la Danimarca ha il primo tristellato della sua storia (qui sotto vedete le stelle e cliccando vedrete meglio lo schema) e che, no, non si tratta del Noma di Renè Redzepi che quest’anno è il sul podio della 50 Best sul gradino più basso ma ha solo due stelle.
È il Geranium, chiaro, che con la sua elezione nell’empireo trilucente della Michelin creerà qualche grattacapo agli astuti commentatori ed esegeti delle bibbie rosse che – ovviamente – si sarebbero aspettati il riconoscimento sui tavoli del Noma che conquista città lontane ed è chiuso per trasferire armi e bagagli in altri luoghi della capitale danese.
Non essendoci stato, oltre a augurare a me stesso di andarci, posso solo dire che occorrono circa 250 € a testa per albergare a uno dei tavoli in cui si professa il nuovo rito della cucina nordica fatta di tanti vegetali e di sapori a noi sconosciuti.
Le tre stelle saranno per voi un motivo in più per preparare un viaggio alla volta della capitale danese?
PS. Per tutte le altre novità della guida Michelin del Nord che comprende due nuovi tre stelle e un nuovo due stelle, non avete che da leggere il documento che le riporta per ognuna delle 4 nazioni: Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia.