Che pizza mangiate da Marghe ora che ha aperto in via Cadore
La pizza di Marghe – la nuova pizzeria aperta da Matteo Mevio e soci in via Cadore è buonissima.
Potrei chiudere qui, se Scatti accettasse dei mini-micro-post. Ma se dovesse decidere di pagarmi un tanto a battuta? E se qualcuno dei 25 lettori che condivido con Manzoni volesse qualche dettaglio in più?
Va bene, proseguo.
Potrei dire che Matteo Mevio è un “amico di Facebook” – mi ha chiesto l’amicizia quando ha iniziato a lavorare da Lievito Madre al Duomo, la (prima) pizzeria milanese di Gino Sorbillo. Questo per evitare sospetti di connivenze oscure e possibili corruzioni: sono solo una faccina su fb, non è che mi ha riconosciuto (o ha fatto finta per non farmi uno sconto?). L’amicizia a me è servita per vedere i suoi post che parlavano della prossima apertura, e quindi per arrivarci solo qualche giorno dopo.
Potrei dire che il locale mi piace: ovviamente nuovo, ben illuminato, pareti chiare, alcune pareti con mattoni a vista, tavolini e vecchie sedie di legno. Personale gentile, in parte ancora da rodare.
Potrei dire che la postazione-forno mi piace molto: moderna, funzionale, ben illuminata.
Potrei dire che mi piace Matteo Mevio (ovvero, come fa la pizza): decisamente ipertatuato, e decisamente bravo. Madre napoletana, padre milanese, classe 1988, cresciuto alla scuola di Gino Sorbillo – è stato a Napoli, il che, come mi diceva qualche giorno fa Vincenzo Capuano, è una tappa indispensabile per un pizzaiolo, e a Londra, e in giro; e a Milano da Lievito Madre, poi a Dublino, e ora qui, in questo locale aperto con alcuni soci. Che sono Stefano Saturnino, imprenditore, Panini Durini e Fishbar de Milan; Paolo Piacentini, sua una delle prime catene di panifici con caffetteria in Italia; Ilaria Puddu, si occupa di pr e fa parte del team Panini Durini come responsabile Marketing e Comunicazione; Andrea Rutigliano, proprietario di diversi locali a Milano, tra cui De Cherubini, Noy e Caffè Dorian, ex fondatore di Panini Durini. I “Pizzalovers srl”.
Potrei dire che mi piace molto l’idea: 6/7 pizze, più una special “stagionale” che cambia ogni settimana, più una vegana che cambia ogni mese. I prezzi? 7 € la MARGHErita, da 8 a 11 € le altre; 12 € la special. “Un nuovo stile di pizza, tra tradizione e innovazione, tra sapori antichi e gusti contemporanei” – è una dichiarazione d’intenti che apre il menù, ma anche un’intenzione ben realizzata.
Potrei dire che mi piace l’impasto, con farina tipo 1 (“permette di avere una pizza non solo più nutriente ma anche più leggera e saporita, più ricca di fibre, vitamine e sali minerali”), lievitazione naturale 48 ore a temperatura ambiente, senza celle refrigerate, cotta in forno a legna (una cottura meno “sparata” di quella del suo maestro Sorbillo).
Potrei dire che mi piacciono le proposte del menù. Una pizza fissa, la n. 1, è la MARGHErita: pomodoro San Marzano dop, fior di latte km0, Parmigiano Reggiano 36 mesi, basilico, olio extravergine d’oliva biologico.
Le altre sei variano stagionalmente.
Noi (c’erano Alessia e Vincenzo, miei compagni nella degustazione di Capuano da Rossopomodoro) abbiamo assaggiato la 3, una marinara rivisitata, con pomodorini gialli da serbo, olive taggiasche, alici di Cetara, aglio, origano di montagna.
La 7, salsiccia artigianale campana, radicchio rosso di Treviso igp, provola di bufala, fior di latte km0, olio evo biologico.
E la special, con degli ottimi carciofini.
I San Marzano dop sono di Gustarosso, i pomodorini gialli da serbo di Casa Barone, fior di latte e bufala di Orobianco (a km0: si trova a Porta Venezia, qui siamo a Porta Vittoria…); le birre, artigianali, vengono dal Birrificio Opera di Pavia, ma dice Matteo che altri si alterneranno (ma c’è anche la Moretti); in cantina, due bianchi (Verdea Riccardi e Verdea Extra) e due rossi (Montebiotto e Poggio Rosso) Igt di Nettare dei Santi (“Il vino di Milano”, da San Colombano al Lambro), da 16 a 20 € la bottiglia; 5 € il calice.
Potrei dire che anche la chiusura della pagina iniziale del menù (“Un menù che accontenta tutti i gusti e per questo Marghe non accetta modifiche alle sue creazioni”), col suo leggero sussiego, dimostra consapevolezza, autorevolezza, e coerenza. Lo dimostrano le pizze, che sono così e devono essere così: ce ne siamo innamorati all’unisono.
Il telefono non è ancora collegato, il sito è ancora in allestimento, il bancomat non è ancora attivato: ma le pizze ci sono, eccome. E buonissime – l’ho già detto?
Marghe. Via Cadore, 26. Milano. Tel. +39 0254118711
[Immagini: Alessia Saro]