Milano. Lievità, pizza e birra a 20 € ma è gourmet
Intavoliamo un enunciato di base: la pizza è un accostamento geniale. La pasta, con tutte le sue variabili, il pomodoro dalle mille biodiversità, e la mozzarella, essenza primordiale e animale della cucina.
Se poi la si fa bene da eruditi e competenti, sarà ancor meglio.
Ma per fare la pizza bisogna soprattutto essere anche simpatici. La simpatia è quella qualità imprescindibile dei pizzaioli, quell’ingrediente indispensabile che farà la differenza tra due apparentemente simili. Eppure, non sono tutti così, c’è anche chi la pizza non la sa fare e non è nemmeno simpatico.
È il caso di Lievità, tra questi nuovi funghi che stanno spuntando a Milano in veste di pizza gourmet, già ossimoro per eccellenza.
Ecco minata anche la democraticità e l’accessibilità del piatto che vorrebbe diventare campione Unesco, con pizze come questa, che hanno qualcosa, se non tutto, da nascondere.
Innanzitutto si celano dietro a menù con interminabili ingredienti confusi, abbondanti e ridondanti.
Continua il nascondino con dichiarate 48 ore di lievitazione, quando a Lievità ce ne stanno palesamente molto meno.
E infine, l’umidità praticamente inesistente.
Preferiamo non affrontare nemmeno il capitolo del pomodoro, talmente acido da mettere in discussione anche la compare mozzarella.
L’unico passaggio che non si nasconde dietro questa pizza è il prezzo, eccedente e traboccante nella sua tracotanza: 40 € due margherite con birra, anche se nobili Baladin. E allora un Franco Pepe o un Gino Sorbillo quanto dovrebbero farci pagare?
Se la pizza è portavoce di una cultura profonda, di una storia radicata e, soprattutto, di un modo di essere, questa di Lievità tradisce pienamente i presupposti che ne sono sempre stati linfa vitale.
Lievità – Pizzeria Gourmet. Via Carlo Ravizza, 11. Milano. Tel. +39 02 91328251