Milano. Cascina Gaggioli o della imperdibile carne alla brace all’aperto
Carne alla brace, prodotti caseari e musica: ogni sabato, alla Cascina Gaggioli, è una vera esplosione di vita, colori e suoni.
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Milano forse non sarà la città più verde d’Italia, ma bastano pochi minuti in auto – o qualcuno più salutare in bici – per ritrovarsi tra le Cascine e i loro prati, di fronte ad immense distese dai colori vivaci, che vedono la luce come se fossero partorite dagli ultimi condominii.
Aspetto ancor più scioccante in casi come quello della Cascina Gaggioli, dove il confine tra città e campagna è così netto da non aver bisogno della mediazione di sobborghi industriali, come avviene a nord della città.
Siamo nel Parco a pelle di leopardo, quello Agricolo di Milano Sud, dove si trovano anche la Cascina Guzzafame e la Cascina Santa Brera. È il Parco delle case coloniche continue che come arcobaleni spuntano dopo noie cromatiche, tutte con tratti ben marcati e riconoscibili, ognuna con i suoi colori.
Cascina Gaggioli sgretola completamente il confine tra spazi pubblici e privati: i loro immensi prati verdi sono tavole già imbandite per mangiare all’aria aperta il vostro pranzo al sacco, per divorare uno dei loro panini con la salamella.
Oppure per cuocere la carne dei loro allevamenti, che trovate nel punto vendita in Cascina, direttamente su una dello tante braci che mettono a vostra disposizione.
Tutto tra vacche, galline e persino cicogne! Ovunque nel mondo tutto ciò che ci circonda è colore, ma alla Cascina Gaggioli ancora di più.
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La cromoterapia, poi, ci insegna a dare importanza agli aspetti cromatici anche del cibo stesso e del contesto in cui lo mangiamo, con promettenti effetti benefici diversi a seconda del colore.
Ad esempio il verde è il colore dell’equità e del buon senso, simboleggia il relax e il rinnovamento e mette in uno stato di armonia e tranquillità. Effettivamente non tarderete a vedere i risultati positivi del mangiare in questi paesaggi cromatici, dove le cascine se ne stanno lì da anni, perfettamente integrate nel contesto, come dipinte tra campi di grano e di mais.
Eppure ogni volta che compaiono dietro quelle serie disarmoniche e cementificate di abitazioni tutte uguali, ci lasciano esterrefatti, ci creano uno shock visivo a cui non riusciamo a prepararci mai del tutto.
Invece, le case coloniche hanno avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo agricolo lombardo, ancor di più nell’ultimo periodo di industrializzazione dove sono riuscite a fatica a mantenere in vita un settore produttivo specifico, come nel caso della carne bovina di Cascina Gaggioli, con tutti bovini di razza Limousine.
Questi luoghi sono monumenti vivi, testimonianze dirette e antropologiche di un vivere a cui tutti siamo debitori e di cui dovremmo essere almeno un po’ più curiosi. A Milano oggi ci sono circa 61 cascine di proprietà comunale, alcune delle quali abbandonate nel loro grande valore storico, culturale e ambientale.
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Il processo che ci piacerebbe vedere innescarsi è quello che già molte altre cascine hanno effettuato, ovvero il passaggio storico dall’essere legate solo all’abitare, all’agricoltura e all’alimentazione, alla nuova fase di apertura che le vede coinvolte attivamente nella dimensione sociale dell’accoglienza, delle attività culturali e della ristorazione.
Ora ce lo possiamo anche andare a mangiare un panino con la salsiccia tra i colori della Cascina Gaggioli, ma nella consapevolezza del valore inestimabile e del lavoro costante che c’è tutti i giorni dietro ad ogni singola salamella.
Cascina Gaggioli. Via Selvanesco, 25. Milano. Tel. +39 02 57408357