Vacanze. Perché andare a Costa Navarino in Grecia
La Grecia non è solo mare. E non è solo i bei tramonti di Oia a Santorini o le disco all night long di Mykonos. C’è anche una Grecia che mette gusto e relax al primo posto.
È il caso di Costa Navarino, in Messinia, la parte sud del Peloponneso dove il turismo sta nascendo in questi anni, grazie a nuovi voli Aegean Airlines che la collegano direttamente alla vicina Kalamata (sì, quella delle olive).
Qui c’è un unico grande resort, che prende il nome dalla località sopra citata, ma che propone diverse soluzioni per dormire, mangiare e fare tante attività.
Tutto con un’attenzione maniacale alla sostenibilità. E se come meta l’ha scelta anche Heinz Beck, l’anno scorso, più di un motivo ci sarà. Per questo, dopo esserci stata, vi propongo una guida in dieci punti su Costa Navarino e i suoi dintorni.
1. Costa Navarino
Prima di tutto, il riposo. Che vacanza è se non si dorme bene?
Due le soluzioni per dormire, a parte le ville per le famiglie numerose, adiacenti tra di loro.
The Romanos (camere a partire da 375 € a notte) significa lusso, attenzione quasi maniacale per il dettaglio, vista mozzafiato, infinity pool per le camere al primo piano.
The Westin (camere a partire da 195 € a notte) è molto più family – oriented.
Le camere sono meno lussuose ma altrettanto funzionali (avreste dovuto vedere la mia faccia quando aprendo l’armadio si è accesa una luce sopra alle stampelle). Le infinity rooms (a partire da 225 € a notte) hanno anche la piscina a sfioro sul balcone.
Entrambi condividono l’Agorà, una piazza dove incontrarsi per guardare film e spettacoli, i ristoranti del resort, le piscine e le spiagge.
Ma anche servizi come baby-sitteraggio in strutture con lettini e laboratori didattici per tutte le età (il Sand Castle) campi da golf, piscine con scivoli, spiaggia e musei.
2. I 20 ristoranti del resort
Nel resort ci sono 20 tra ristoranti, dal locale all’italiano, fino all’etnico, e botteghe del gusto come gelaterie, bar gourmet e punti di street food.
Ci sono i ristoranti Da Luigi e Perovino ma anche altri che vale la pena menzionare, a partire dal 1827 Lounge Bar, che propone piatti di specialità locali (tipo i formaggi qui sopra) e cocktail preparato con filosofia mixology. Non è economico, ma i drink – dagli 8 € in su – sono realizzati a seconda dei gusti dei clienti. Circa 5 € per un calice di vino, mentre per il cibo si arriva anche a 30 €.
Barbouni è un ristorante di pesce direttamente in spiaggia, una sorta di chalet, ma elegante. Dimenticate fritti misti in piatti di carta: in quest’ambiente totalmente aperto il servizio è elegante, mentre l’offerta gastronomica è rigorosamente a base di pesce fresco e di ricette alla greca.
Questo ristorante è aperto solo a pranzo, perché di notte non è raro che le tartarughe Careta-Careta vengano per deporre uova. Il consiglio è quello di chiedere allo chef i piatti del giorno e di lasciar fare a lui. In alternativa potete scegliere qualcosa dal menu: a 15 € potete ordinare dei calamari, a 20€ il polpo grigliato, specialità del posto. Le insalate partono da 8€, quelle miste con pesce da 16€.
Il Kafenio è pensato come un tempio degli antichi sapori di questo spicchio di Grecia, un luogo dove provare a tutte le ore le specialità della Messinia. Ci sono insalate greche con feta, olive, cipolle rosse locali, patate fritte e condite con sale marino e rosmarino ricavati in loco, souvlaki che provengono dalla vicina Sovlakerie, un piccolo chiosco che cuoce questi tipici spiedini greci. Qui con 15-20€ si mangia.
Armyra è il ristorante di pesce fresco e ricette greche dello chef Yorgos Papaioannous di Piraeus. Il pesce viene da reti locali ed è condito con erbe provenienti dall’orto. La vista è sulla bella piscina davanti. Con vista sulla piscina davanti si possono ordinare, tra le altre cose, tartare di salmone con salsa di soia arancia e cipolle verdi (22 €), polpo grigliato con fave di Santorini (18 €), zuppa di cozze (12 €), filetto di pesce del giorno con tartufi di mare (36 €), tagliata di tonno in crosta di pistacchi con erbe accompagnato da insalata e salsa Armyra (42 €).
L’Inbi, il ristorante fusion giapponese, lo consiglia anche Andrea Fusco. La sua filosofia è quella di rispettare le tradizioni di questa cucina, ma di combinare insieme a lei nuovi sapori. I piatti del menu, dalle tartare ai carpacci, dal foie gras al tataki di carne, vanno dai 12 ai 24 €. Il sushi ha un menu a parte e vai dai 7 € ai 23 €.
3. Andrea Fusco
Cosa c’entrerà Fusco?, penserete voi. E invece – vi stupisco – sappiate che lo chef stellato Michelin del Giuda Ballerino aprirà a breve all’interno del resort il suo ristorante Perovino. E merita un paragrafo a parte. “L’idea è quella di replicare i miei piatti – ci ha spiegato – la proprietà mi ha dato piena libertà e, anzi, ha chiesto di non semplificare i piatti: volevano esattamente me e la mia cucina e questo è stato un motivo di soddisfazione”.
Quindi via libera alla spigola su fondo di vitello e lamponi (a Roma lui propone invece l’ombrina), allo spiedino di gambero in pasta fillo e ai tanto apprezzati spaghetti cacio e pepe con polvere di cozze. Sono 40 i coperti di base, ma si può mangiare anche all’aperto, perciò si arriva anche a 60 persone. I prodotti? Tutti italiani (vini inclusi), “con l’unica eccezione per l’olio, che sarà locale perché è ottimo“, ha aggiunto lo chef.
Intanto ho avuto l’occasione di cenare “Da Luigi“, ristorante italiano – la consulenza è di Fusco – ma con chef greco e aiuto cuoco torinese direttamente dalla cucina del Giuda Ballerino.
Lo chef lo ha portato in giro per l’Italia per fargli conoscere le più tipiche ricette del nostro paese. E infatti in menu ci sono pizza (non male, per essere all’estero), carbonara (senza infamia e senza lode; se volete un’ottima ricetta eccovi qui quella di Alba Esteve Ruiz di Marzapane da replicare a casa), pappardelle alla norcina o alla bolognese, pasta al pomodoro, insalata caprese e tagliate di carne. Interessante anche la proposta delle insalate, un mix tra quelle all’italiana e quelle tipiche greche. La bufala è campana e il tiramisù si ispira a quello di Flavio al Velavevodetto.
In menu ci sono pasta, che parte da 10,50€, tagliate di carne (28,50€), pesce alla siciliana (25,50€), pizze (da 15€) e tiramisù (8€).
4. La spiaggia di Voidokilia
Una baia dall’acqua trasparente che si affaccia sul mar Ionio a 12 chilometri dal centro abitato di Pylos, sicuramente la spiaggia più frequentata della Messinia d’estate e riconosciuta come una delle più belle del mondo, anche perché fa parte di un’area protetta e habitat di uccelli, fenicotteri inclusi.
Sopra questa spiaggia – chicca per i fotografi – si trova la Grotta di Nestore, con tanto di rovine del XIII secolo. Secondo alcune teorie, questa potrebbe essere la Pilo dove Telemaco venne accolto dal re Nestore mentre era alla ricerca di suo padre Ulisse.
5. L’olio e il vino
L’olio della Messinia fu definito da Omero “oro liquido” ed è considerato uno dei migliori al mondo. Le varietà qui presenti sono le Koroneiki e le olive di Kalamata.
Tutto viene lavorato a freddo, senza alcun ausilio di macchine o mezzi meccanici. Ciò consente di preservare un sapore fruttato, ma allo stesso tempo piccante. In ogni caso, nonostante il lavoro tutto a mano, la produzione non è da poco e varia da 50 a 55 mila tonnellate all’anno, di cui il 95% pressato a freddo. Il prezzo dell’olio è di 10 € e 15 € a seconda se lo si acquista in loco o, più comodamente, in aeroporto.
A Costa Navarino si organizzano frequentemente degustazioni d’olio con professionisti del settore, in particolare in una sala creata ad hoc all’interno del ristorante Da Luigi. Qui si potrà degustare anche una versione “organica” o biologica: ancora una volta le olive sono selezionate a mano e lavorate senza macchine, la varietà è la famosa Koroneiki e gli uliveti sono secolari.
E ancora una volta non vengono utilizzati concimi chimici o pesticidi. Dopo essere state raccolte, a distanza di pochissime ore, le olive in questo caso vengono portate in un mulino: in questo modo si preservano le proprietà organolettiche e si garantisce la minor acidità dell’olio d’oliva.
In Grecia le prime lavorazioni del vino risalgono al 6500 a.C. (avete mai sentito parlare del “nettare degli dèi”?). Qui si porta avanti la tradizione in 55 ettari di vigneti coltivati a regime biologico situati su colline tra 500 e 600 sopra al livello del mare.
Il microclima è particolare e grazie alla vicinanza del mare, alla variazione di temperatura tra mattina e sera e l’elevazione del livello di umidità, queste uve antiche – tra le varietà ci sono Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Chardonnay e specialità locali – vengono raccolte a mano e pressante sofficemente e donano vini bianchi e rossi equilibrati e gustosi.
I più ordinati sono quelli “della casa”, cioè quelli della serie 1827, il cui nome deriva dalla storica battaglia navale di Navarino: il bianco è composto da Chardonnay e Roditis (vitigno autoctono greco), mentre il rosso è un Cabernet Sauvignon. Il prezzo dei vini varia dagli 8 ai 12€.
6. La cucina locale
La cucina greca è quella dai profondi sapori mediterranei, un po’ come noi. Ed è genuina, semplice. Per questo da apprezzare. Se poi si presenta anche l’occasione di cucinare con casalinghe del posto con cui si comunica a gesti, meglio ancora.
Il progetto fa in realtà parte di un disegno più grande: la Camera di Commercio della Messinia e la Fondazione Navarino stanno lanciando piccole ma significative iniziative per far conoscere nel mondo la cucina tipica di questa regione.
Un buon modo, secondo loro, è lasciare ai turisti un “ricordo” da poter replicare a casa. Ecco perché si organizzano serate dove l’unico linguaggio è quello della cucina.
A fine preparazione si cuoce tutto e ci si siede alla stessa tavola: qui si possono assaggiare anche l’olio d’oliva, il vino, i fichi, il miele, i diples (tipici dolci greci realizzati con pasta sfoglia sottile), una sorta di pancakes salati che prendono il nome di lallagia, la kagiana, una ricetta simile al nostro uovo strapazzato con pomodoro e il formaggio Talagrani.
Quando ci si saluta con famiglie del posto o con associazioni di casalinghe che hanno preso parte al progetto, viene consegnato un ricettario di tutto rispetto. Non prima, però, di essersi scatenati in qualche danza.
Tutto, infatti, si conclude con movimentate lezioni di Sirtaki, la danza popolare tipica greca.
7. I musei e le attività outdoor
Diverse le attività che si possono fare in questo spicchio di Grecia, oltre gli sport acquatici come snorkeling, pesca, sci nautico, sub e vela. D’altronde, dopo tutte le abbuffate di pesce, dovrete trovare un modo per rimettervi in moto.
Gli amanti della natura possono optare per una passeggiata a cavallo o una giornata di trekking alla scoperta di cascate e bellezze naturali, che spesso si incontrano con quelle storiche e culturali.
Chi preferisce la storia e l’archeologia ha solo l’imbarazzo della scelta: intorno a Costa Navarino ci sono infatti un antico stadium, un gymnasium, un anfiteatro, il Palazzo di Nestore, la fortezza e la chiesa della Trasfigurazione a Neokastro, i castelli di Koroni, Kalamata, Kuparissia e Methoni, a picco sul mare e il Tempio di Apollo Epicurius (sito Patrimonio dell’Unesco).
8. I campi da golf
Costa Navarino, in pochi anni, è diventata la destinazione greca per eccellenza del golf.
Il Dunes Course è stato progettato dal noto campione tedesco Bernhard Langer, in collaborazione con European Golf Design e con i consigli di Troon Golf, compagnia di management che opera nel campo e segue solo le migliori opere. Intorno alle 18 buche (il percorso misura 6,018 metri) ci sono uliveti e frutteti, ma l’affaccio è sul mare. Per i golfisti c’è anche un ristorante ad hoc, il Flame, che propone piatti a base di carne e specialità locali, come insalate e pani home-made.
Il Bay-Course, sempre 18 buche, è invece stato progettato dall’architetto di campi da golf Trent Jones II. Circondato da oltre mille piante d’ulivo secolare (alcuni hanno più di 500 anni) e affacciato sul mare e sulla baia del paese di Pylos, è perfetto per tutti i livelli e tutte le specialità dello sport.
9. Anazoe Spa
Parliamo di 4 mila metri quadrati di spa, dove i punti forti non sono tanto le piscine d’acqua salata di temperature diverse, né la zona umida come bagno turco, sauna e docce emozionali. Le vere chicche, oltre alle ampie sale relax, alla tisaneria e ai giardini con vista mare, sono le mani dei professionisti che propongono massaggi di ogni tipo, dal miele all’olio.
Il più particolare? Quello in base alla propria personalità: un trattamento ispirato alla filosofia di Ippocrate, che parlava dell’olio d’oliva – e come abbiamo visto, qui a Costa Navarino ce n’è tanto e anche molto buono – come di una terapia potentissima.
Spazi ampi, lusso, trattamenti e design hanno fatto vincere numerosi premi all’Anazoe Spa, tra cui quelli come migliore spa del mondo nel 2013 e nel 2015.
10. I Greci
Quando si dice fare del turismo la risorsa della propria terra: nel resort lavorano oltre duemila persone, tutte del luogo. C’è poco da “guidarvi” ai Greci: sono un popolo accogliente, caloroso, sempre sorridente, disponibile, per niente distante da noi. E quando vi troverete lì non vi sembrerà un motivo così banale.
Allora? Vi ho convinto a rinunciare alle isolette convenzionali per dedicarvi a un resort pieno di ristorantini di qualità, sul mare, adatto sia a coppie che alle famiglie e dove poter anche fare escursioni e sport?
Costa Navarino, Navarino Dunes, tel. +30 27230 96000 (The Romanos) – +30 27230 95000 (The Westin).
[Immagini: Beachguide.org, Costa Navarino, Guida Ballerino, Valentina Lupia, iPhone Valentina Lupia]