Milano. Victoire riapre, Liberty cambia e il Gambero Rosso inciampa sulla pizza
Milano prova a indossare il costume e prendersi un meritato riposo insieme ai suoi indefessi gourmet che battono in lungo e in largo la città alla ricerca di novità, certezze, classifiche, dubbi e delusioni.
Ma siamo sempre a Milano per cui vanno sfruttati gli ultimi giorni prima del riposo.
E quindi diamo un’occhiata alle cose da appuntare e da mettere in valigia insieme all’equipaggiamento delle vacanze.
La Milano dei ritorni: Victoire Gouloubi
Non è stato solo Misha Sukyas a tornare… È tornata anche Victoire Gouloubi. Terminata il primo luglio dell’anno scorso l’avventura del suo ristorante Victoire, con un po’ di malinconia da parte nostra, che ne avevamo apprezzato l’estro e ne pregustavamo l’evoluzione, dopo qualche mese di showcooking un po’ dappertutto, cene a quattro sei otto mani, e iniziative benefiche, dentro e fuori Expo2015, la ritroviamo al Consorzio Stoppani, appunto in via Stoppani, a due passi da Porta Venezia.
Il Consorzio vuole essere un punto di ritrovo, riproponendo in città l’atmosfera delle feste patronali, delle fiere e delle sagre di provincia, grazie anche alla collaborazione dei Consorzi di Tutela agroalimentare.
E in cucina? Leggiamo dal sito: “Nella cucina di Consorzio Stoppani le specialità arrivano dal meglio delle sagre italiane, prodotti tipici, a volte unici, espressione delle terre che li hanno visti nascere con la fatica degli agricoltori, degli allevatori, dei produttori che coltivano la gioiosa consapevolezza di portare avanti il grande disegno del ritorno natura e ai sapori originari. Un menù, con 16 piatti, che cambia ogni due mesi seguendo la stagionalità dei prodotti e dell’estro creativo ed esotico di Victoire Bouna Gouloubi, chef congolese da molti anni in Italia, che ha lavorato al fianco di rinomati chef stellati.”
Via ai lavori al ristorante Liberty di Andrea Provenzani
Novità in vista per Il Liberty, l’ottimo ristorante (che fa una delle migliori cotolette di Milano) di Andrea Provenzani in viale Monte Grappa: ne abbiamo parlato qui qualche anno fa. Non trasloca, non diventa vegetariano, e nemmeno hamburgeria, non lo comprano i cinesi, non chiude, lo chef non cambia ristorante, Anzi, sì, chiude, per le ferie estive; e sì, lo chef cambia il ristorante, nel senso che approfitterà della pausa estiva per rinnovare completamente, quattordici anni dopo l’apertura, il locale. L’architetto Carlo Donati sta preparando con Provenzani la ristrutturazione: una bella rinfrescata generale, qualche intervento qua e là – ma i coperti rimarranno più o meno gli stessi, e anche la cucina di Andrea…
Riflessioni sugli aggettivi ai ristoranti
Probabilmente è inevitabile, e non si può certo pretendere uno scaglionamento degli articoli a piori, né costringere più di tanto le persone che li scrivono a rispettare scalette di tempi e contenuti. Ma spesso la serie di post e articoli tutti uguali, che parlano negli stessi giorni e con gli stessi aggettivi degli stessi posti, lascia perplessi.
Mi si nota di più se ne scrivo prima anche se ho solo la foto della saracinesca, o se non ne scrivo quando ne scrivono tutti gli altri ma ne scrivo due mesi dopo?
I panini impolverati di De Santis
Certo che De Santis in corso Magenta (“Da un piccolo posto… nasce il panino più buono del mondo!”) sarà anche una delle migliori e più vecchie paninerie di Milano – ma la si riconosce anche per le vetrine perennemente appannate da un velo di polvere…
La Guida ai Ristoranti di Milano del Gambero Rosso
Come dimostra nel suo articolo il Guardiano del Gusto, la fretta è la peggiore nemica del web. E anche della carta stampata, direi. Dall’editoriale del Gambero Rosso cartaceo del mese di giugno 2016, parlando di Milano (in occasione dell’uscita della guida di Milano 2017): “Senza contare la miriade dei locali all day long capaci di inventare proposte per ogni ora del giorno e il recentissimo exploit della pizza napoletana (Sorbillo triplica e sbarca all’ombra della madonnina di Antonio Starita)”. Ovvero, Sorbillo sbarca (di nuovo? Forse basta sbarcare una volta e poi si torna, casomai) a Milano all’ombra della pizzeria “Madonnina” di Starita? Che peraltro ne ha già una di pizzeria subito a lato: ora ci sarà anche Sorbillo?
Proprio perché un po’ di errori mi rimangono sempre, vuoi nei post che nei libri che pubblico, posso consigliare alla direttrice Mantovano di assoldare un lettore/correttore di bozze? Gli editoriali del Gambero sono spesso di complicata e a volte urticante lettura proprio per le imprecisioni e i refusi. Due pagine dopo: “Qualcosa è avvenuto. Nelle visite degli ultimi mesi in aziende agricole […] la sensazione è stata netta: qualcosa d’importante sta accadendo.” E poi: “E non si tratta di sconvolgenti scoperte agronomiche […] bensì a cambiamenti (epocali)”. Eccetera.