Bergamo. I buoni motivi, da chef a Pata Negra, per andare a GourmArte
Bergamo è per la quinta volta fiera di GourmArte. E l’ideatore, il giornalista Elio Ghisalberti, è riuscito acrobaticamente a quasi non pronunciare l’inflazionata parola “gourmet” nel presentarla.
Comunque GourmArte, una rassegna dedicata al grande pubblico dei gour… curiosi del gusto, amanti della qualità, si apparecchia quest’anno dal 26 al 28 novembre prossimi presso Fiera Bergamo.
Vi diamo 3 buoni motivi per andarci, oltre ad andare ad assaggiare la nuova stella Michelin Casual o l’Art Caffè.
1. Per verificare
GourmArte vuole differenziarsi. Dovendo attrarre un ampio pubblico – ampio in senso geografico, sociologico e demografico – e non solo dal bacino bergamasco, deve spiccare tra tutte le fiere e rassegne milanesi concorrenti e comunicare il messaggio “io valgo la pena”.
Da qui una struttura culturalmente alta e infatti custodi, maestri esploratori, interpreti del gusto sono le macrocategorie della manifestazione. E comprendono produttori selezionati da tutta Italia (con qualche eccezione per specialità estere, come il Pata Negra de la Fenice o la selezione degli Champagne) e grandi ospiti, includendo tradizione, innovazione, provocazione.
Dal caviale made in Brescia alla tartare di Bue Piemontese; dal Bitto al Roccolo Valtaleggio; dall’olio extravergine dei laghi di Lombardi a quello pugliese; dal salame cremonese alla n’duja calabrese; e tutti i dolci natalizi regionali; e caffè, confetture, miele, distillati, prodotti biologici e per vegani; e una selezione di vini non solo lombardi.
Da qui una politica di prezzi particolarmente allettante – dal biglietto d’ingresso a 15 euro, ridotto a 10 per numerose fasce di visitatori. Una per tutti: quelli con prenotazione online.
E, per chi mangia al ristorante, una formula da 10 euro per un piatto dolce e un calice di vino, che diventano 15 euro se invece il piatto è salato. Come i ravioli di brodetto con crostacei, pesci di scoglio, consommé, scampi e acqua di mare al cardamomo di Vittorio Fusari.
O la Tinca al forno 2.16 di Stefano Cerveni. Oppure gli gnocchi sbollentati e grigliati su letto di champagne e parmigiano, chips di parmigiano e caviale che Roberto Conti del Trussardi alla Scala cucinerà domenica 27.
Volete sapere cos’altro hanno programmato i loro colleghi? Visitate la pagina Cuochi e piatti del sito Gourmarte.
2. Per sconfinare
Dalle contaminazioni tra le forme creative è sempre venuto qualcosa di buono o di nuovo. A volte sia buono che nuovo. Simultaneamente a GourmArte, nella stessa area, si svolge BAF ossia Bergamo Artefiera, dedicata all’arte moderna e contemporanea. I visitatori di GourmArte possono accedervi gratuitamente. I visitatori di BAF invece sconfinano con un ticket di 5 euro. Un altro modo di sconfinare sarebbe peraltro quello di farsi un giro nella meravigliosa Bergamo Alta prima di tornare a casa.
3. Per scoprire.
A parte che nel 2017 Bergamo sarebbe una delle 4 province rappresentanti della Regione Europea della Gastronomia della Lombardia Orientale (sarà una vera opportunità o è opportunismo politico?), le presenze di 24 grandi cuochi – tra gli altri i fratelli Chicco e Bobo Cerea, Roberto Conti, Ilario Vinciguerra, Philippe Leveillè, Claudio Sadler, Riccardo Camanini e Vittorio Fusari – i vini scelti da AIS Lombardia tra il meglio dei Consorzi Franciacorta, Lugana e Valtellina, e i prodotti simbolo di ciascuno dei circa 60 espositori in libera degustazione tendono una rete al visitator goloso. E famiglia.