Classifiche. Le donne preferiscono gli chef più belli (e bravi). Eccoli
New entry nella top five della fantasie erotiche femminili sono arrivati da qualche anno, gli chef.
Dimenticatevi l’idraulico e la sua chiave a pappagallo o il pompiere che si destreggia con l’idrante. Alle femmine ci piacciono padelle e coppini, parola dei più lerci sondaggi in circolazione.
Quale fascino nasconda un grembiule intriso di ragù, è presto detto: lo chef non è altro che l’evoluzione dell’uomo cacciatore, procaccia il cibo alla sua donna (poco conta che sia con arco e frecce o con la Visa), la nutre, la protegge.
Ma al netto del primitivo appeal, ‘sti cuochi sono davvero così carucci? Diamo un’occhiata agli chef di casa nostra e vediamo cosa c’è su piazza.
CHRISTIAN MILONE
Ci piace, per esempio Christian Milone? Classe 1979 Milone è cuoco della Trattoria Zappatori che si trova a Pinerolo. E devo dire che è più credibile con una penna sulla testa (non me ne voglia il corpo degli Alpini), che in versione strappamutande mentre si cimenta in una bagnacauda.
VOTO 4
LORENZO COGO
Sempre biondeggiante (chi scrive predilige il fototipo bruno), ma con quel filo di barba che fa tanto out of bed, Lorenzo Cogo, l’enfant prodige della cucina italiana raggiunge la sufficienza, a patto di impegnarsi a rinunciare per sempre alle sopracciglia ad ala di gabbiano.
VOTO 6
LUCIANO MONOSILIO
Il Lazio scende in campo con Luciano Monosilio: pelo scuro, occhiale hipster, Monosilio ci piaciucchia un poco di più. Sembra più uno studente di ingegneria al terzo tentativo di scienze delle costruzioni che un drago dei fornelli ma la sua giovane età e il suo aspetto implume tirano fuori la mamma che è in ciascuna di noi, collocandolo –anche se poco- al di sopra della sufficienza.
VOTO 6 e ½
PIER GIORGIO PARINI
No, non è Christian, imperituro interprete di Daniela, ma Pier Giorgio Parini, chef romagnolo che della gente della sua terra ha il sorriso e la freschezza. Per le feticiste dei capelli come me, una vera goduria, soprattutto quando quei milioni di ricci ribelli giocano a ping pong con una presenza massiccia e poderosa. Ci piaci Parini, ma meno gel.
VOTO 7+
DAVIDE OLDANI
Chiaramente figlio naturale di Cesare Maldini, Oldani, padrone di casa del milanesissimo D’O, non è che è brutto, intendiamoci. Piuttosto è quel tipo di uomo che lo conosci a una festa e la tua amica te lo presenta e dice ciao lui è Davide Oldani poi la sera torni a casa e dici aspetta ma come si chiamava quello con la frangetta?
VOTO NON CLASSIFICATO
ERNESTO IACCARINO
Faccia allegra, sorriso pieno, aspetto distinto e rassicurante che poco evoca forchette e coltelli, Iaccarino fai meno fatica ad immaginartelo con mascherina e idropulitore che col grembiule da chef. Ma è caruccio, che gli vuoi dire? E poi è della mia terra, del cui sole reca distintamente tutti i tratti. Speriamo solo che la caduta dei capelli gli si arresti.
VOTO 7
RUBIO
Signore, scendiamo in campo con l’artiglieria pesante: Gabriele Rubini, meglio conosciuto alle groupie della cucina ad induzione come chef Rubio è quello che se mi bevessi un caffè con un’amica e l’amica mi chiedesse ma insomma com’è sto Rubio io le direi guarda è proprio un pezzo di carne. E la mia amica capirebbe al volo.
VOTO 9
ALESSANDRO BORGHESE
Restiamo nell’ambito dell’eccellenze: più carne che pezzo, il napoletanissimo Alessandro Borghese, volto –carinissimo- televisivo, piace alle nonne, piace alle mamme, piace alle figlie. Forse urtica una punta per quel fare gigionesco ma oh, è pur sempre figlio di Barbara Bouchet, la seduttività è scritta nei geni. E poi tiene un sacco di capelli.
VOTO 8 +
GIORGIO LOCATELLI
Mestolo in fuga, Locatelli è di stanza nel cuore di Londra e le cronache lo registrano come il più famoso chef italiano al di fuori dei nostri confini. Fascino gipsy, sorriso maliardo, volto smaccatamente cinematografico, Locatelli, come recita quel vecchio spot, fa le cose per bene. E pure la sua mamma, aggiungiamo noi.
VOTO 8
MASSIMO BOTTURA
Qualche lettore di Scatti mi rimprovera di essere troppo indulgente con l’intellettualissimo Bottura, ma io non resisto: quando al cacciatore di cui sopra mi aggiungi anche il parlatore, c’è poco da fare. Pensante, renziante, sprezzante, resiliente, cucinante, performante: il cuoco più bravo al mondo è un gran figo, nulla questio.
VOTO 8 e ½
La mia becera disamina è giunta al termine. E a voi, signore lettrici da chi fareste preparare un bel brodino?
p.s. Sì lo so manca Cracco ma mi sta antipatico e quindi no.
[Immagini: Mychef.tv, bbc.co.uk, Paolo Terzi, Scatti di Gusto, Identità Golose]