Pizza. Menu e prezzi della nuova pizzeria che Francesco Martucci ha aperto a Caserta
Il Capitano Kirk della pizza ha acceso i reattori della Enterprise.
Francesco Martucci ha cambiato sede alla sua I Masanielli. E anche le regole del gioco.
I Masanielli, marchio di fabbrica della pizza scugnizza che ha fatto parlare di sé in lungo e in largo per il web, ha una nuova casa a due passi dalla Reggia di Caserta e proprio di fronte al ristorante stellato di Rosanna Marziale.
Francesco Martucci, pizzaiolo della nouvelle vague che ha saputo imporsi con il suo impasto, ne parla come dell’astronave alla scoperta dei nuovi mondi forte dei 500 metri quadri di un locale che rompe con la retorica delle ristrutturazioni di antichi siti da raggiungere con un bel po’ di chilometri.
La nuova pizzeria è in un centro commerciale incastonato tra uno showroom di abbigliamento e un megastore per bambini eppure già dall’ingresso dichiara carattere e personalità con uno stile asciutto e libero da troppi condizionamenti post vintage (a ricordare la vecchia pizzeria ci sono i vecchi taglieri che non danno l’idea del tutto nuovo per forza).
D’altronde qui c’è l’esaltazione del motore e al gruppo propulsori-forni-cucina-friggitrici- frigoriferi è dedicato molto spazio, ben 300 metri quadri. 150 posti a sedere garantiscono affluenze record alla pizzeria che sarà aperta a pranzo e a cena tutti i giorni con l’eccezione della domenica a mezzogiorno da dedicare alla famiglia e all’amata Casertana.
Nemmeno Francesco Martucci sfugge al piacere dello storytelling, del racconto che inebria e conquista i potenziali clienti. C’è chi ha scelto la retorica dell’impasto a mano, ma lui passa da James (Kirk) a James (Bond) quando nel tour educational dell’Enterprise non apre la stanza dei bottoni, ovvero la camera di lievitazione chiusa a tutti, tranne a due fidatissimi.
Fatevene una ragione: sentirete parlare solo di pizze e di ingredienti. Lo vedete nero su bianco nel menu che elenca i fornitori con i nuovi ingressi (macelleria Fracassi, nella Top 20 di Scatti di Gusto, il caseificio Rosola per il Parmigiano, il caseificio di Paolo Amato per formaggi e fior di latte – per la bufala ce Costanzo di Aversa) e – fatto inusitato – le uscite come Malandrone o La Sbecciatrice (olive caiazzane)
E sentirete sotto i denti le cotture.
Vi basterà assaggiare la pizza Martucci new 2017 per apprezzare le differenze con quella di inizio anno. Cambia blend, cambia la camera del forno (powered by Pasquale Fazzone) che ha una corposa intercapedine e una volta schiacciata per assecondare l’asciugatura delle alte idratazioni care a Francesco Martucci.
Una pizza “che non va in gomma” anche se si raffredda al tavolo degli impenitenti fotoreporter e ossessionati da scatti con lo smartphone. Una nota non trascurabile e segno di contemporaneità per il pizzaiolo che ha compreso l’importanza del social che parte dal basso, spontaneo e poco guidato in prima persona.
L’Enterprise è forte di una cucina che se la sognano parecchi ristoranti non fosse altro per le dimensioni degli spazi di lavoro (chicca ulteriore, i davanzali delle ampie finestre trasformati in banchi di lavoro con piani di marmo bianco per far fronte ai flussi di clienti).
Ci sono le batterie di frigoriferi per la corretta conservazione delle materie prime, c’è il forno elettrico per le cotture a bassa temperatura (i pomodorini, ad esempio), c’è l’abbattitore di cui non so quante pizzerie possano menare vanto (“per le nuove pizze che sto studiando”), il deposito per il secco (e i pomodorini), le moka per il caffè di Paola Campana (ma arriveranno le napoletane in rame).
E c’è la camera asettica con il forno dedicato per preparare le pizze Gluten Free che qui saranno sempre pronte senza prenotazioni particolari.
Insomma, dimenticatevi la classica pizzeria un forno e un banco.
Francesco Martucci ha rivoluzionato anche il menu pensato con un occhio alle pizze più gettonate e uno ai sapori dell’infanzia. E poi c’è il teletrasporto dall’alta cucina dei grandi chef addomesticata nella presentazione perché qui si parla di pizza e basta. Gourmet è termine rottamato.
Un menu sfoltito con una ventina di presenze e gli inevitabili fuori carta che renderanno sempre possibile sedersi al tavolo e trovare una novità anche per i clienti più incalliti. Un marketing fluido come chiede il tam-tam dei social.
Tutto questo si traduce in prezzi sempre popolari con la margherita a 5 € e la margherita con bufala a 6,50 € che fanno da standard di riferimento alla voce euro per arrivare ai 9 € delle pizze più ricche.
Eccovi i prezzi così potrete scegliere anche cosa assaggiare.
C’è da considerare il rapporto qualità – prezzo, ovviamente. L’anteprima ha portato in tavola quattro pizze. Spazzolate in due che fanno circa due pizze cadauno.
Sulla leggerezza c’è poco da dire: saremmo affondati se non avessero avuto la qualità che tutto il mondo dei pizza addicted ricerca.
Le note che contraddistinguono maggiormente le pizze della nuova era Martucci sono il disco che vuole accompagnare gli ingredienti e mai coprirli e il sentore affumicato “da provola” che accompagna ogni boccone. Un ingresso delicato in bocca, quasi setoso, che sale velocemente con un’ottima scansione degli ingredienti e l’accompagnamento della cottura a fiamma e brace.
Le pizze proposte hanno raccontato questa filosofia.
A partire dalla delicata Quattro formaggi assoluto di Bufala che condensa la tradizione di una delle pizze di modernariato e l’istinto di eleganza con il matrimonio tra bufala affumicata, caciobufala affumicato, primosale di bufala e in uscita i fiocchi di ricotta di bufala. Una costruzione quasi “romitiana”.
La Margherita è da ascrivere nel compendio delle margherite fatte bene, cioè di quel piatto di sintesi che ha bisogno di ottimi ingredienti e di miscelazione millimetrica per evitare che i tre ingredienti si coprano a vicenda.
Dal giardino dell’infanzia di Martucci arriva la Misticanza che è la carne con l’insalata dei bambini nel tentativo delle mamme di mettere insieme proteine e vegetali. Sembrerebbe quasi un azzardo anti vegano, ma in realtà la misticanza di campo la fa da protagonista più della chianina di Fracassi. Non ve la perdete.
Come dovreste assaggiare la Parmigggiana con 3 G, con le “melenzane”, avverte il menu, e una bella selezione di parmigiano da vacca bianca modenese stagionato 30 giorni. Roba da mettere una fetta sopra l’altra modello lasagna.
Si chiude con una buona vista di vini (oltre che delle immancabili birre) e qui non ci si pensa troppo a servire a richiesta il vino rosso freddo.
Siamo o non siamo in una pizzeria che cerca le cose semplici, cioè le più complicate da servire?
P.S. Nota di servizio: stasera c’è l’inaugurazione, domani, lunedì 4 settembre l’apertura al pubblico. È già tutto sold out per una settimana e quindi prendete nota. A I Masanielli si può prenotare, quindi fatelo sapendo che vi conserveranno il tavolo per altri 5 minuti dopo l’orario indicato in prenotazione. Dopodiché spazio agli altri. E non vi lamentate se volete per forza fare una fila.
I Masanielli Francesco Martucci. Via Douhet, 11. Caserta. Tel. +39 0823.1540786