Sicilia. Satra, il ristorante che guarda negli occhi il Commissario Montalbano
Una passeggiata a Scicli, città barocca patrimonio dell’Unesco, lungo via Mormino Penna renderà piacevolmente inevitabile l’incontro con Satra.
Il ristorante degli chef Rita Russotto ed Emanuele Di Stefano ha il dehors di fronte alla sede del commissariato più famoso d’Italia, quello di Montalbano.
“La città di Scicli sorge all’incrocio di tre valloni, con case da ogni parte su per i dirupi, una grande piazza in basso a cavallo di una fiumara, e antichi fabbricati ecclesiastici che coronano in più punti, come acropoli barocche, il semicerchio delle altitudini…”: così descrive la cittadina della Sicilia Elio Vittorini.
Il ristorante prende il nome da una pianta aromatica endemica del Mediterraneo dalla storia millenaria, ritenuta sacra e salvata dall’estinzione da un Regio Decreto emanato in Val di Noto qualche centinaio di anni fa: il timo, ovvero, la satra in dialetto siciliano, dall’arabo za’atar.
Il luogo è un antico magazzino dalle pareti in pietra dove l’arredo di design contemporaneo lascia spazio ad un eclettismo minimale estremamente curato nei dettagli e punteggiato da piccoli divertissement, com’era in uso nel teatro barocco francese. La stessa cura la ritroviamo a tavola, dove un’accurata selezione delle materie prime, una cucina raffinata che privilegia il territorio e un’attenzione al cliente costituiscono le basi del loro progetto di ristorazione.
Il benvenuto, due morbidi bignè con capperi ed erbe aromatiche, arriva insieme ad uno spumante brut siciliano, un appropriato blend di Grillo e Catarratto proveniente dalla Valle del Belìce. A seguire, piccoli pani, caldi e fragranti, fatti in casa con farine biologiche integrali, accompagnati da un olio extra vergine di oliva da Tonda Iblea.
L’antipasto è un irrinunciabile mélange di vongole in purea di mandorle, in cui la sapidità marina si lascia delicatamente avvolgere da un morbido abbraccio terreno, dando luogo ad un connubio inedito e sorprendente.
Una sinfonia di sapori perfettamente orchestrati che ritroviamo nelle linguine integrali in crema di acciughe, dove il fondo dolciastro dei tenerumi crea un amalgama ideale con l’appena percettibile salinità degli elementi di mare, a cui si aggiunge il tocco delicato della triglia marinata a margine. Il tutto ricoperto da una nuvola di pangrattato tostato.
L’alalunga, varietà di tonno di dimensioni inferiori, ha una cottura e una consistenza perfette; servita insieme a una maionese al sesamo, è accompagnata da una piccola giardiniera di ortaggi croccanti in vinaigrette aromatizzata al sedano.
Il predessert è un frozen-sorbetto alle pesche dal gusto e dal colore deliziosamente infantili, cosparso da una breve nevicata di meringa delicatamente aromatizzata al rosmarino. E il dessert, un gelato al sentore di pepe bianco che, affiancato da pere sciroppate, poggia su un fondo croccante di crumble salato ed è cosparso di pistacchio caramellato.
Infine il caffè, eseguito a regola d’arte e rigorosamente con la moka, accompagnato da una deliziosa piccola pasticceria-gioiello: il canestrello con ricotta e composta di gelsi neri, il croccante al sesamo e il gelo di limone hanno l’aspetto di miniature da casa di bambola.
La cantina privilegia con coerenza i vini siciliani, ben rappresentati da un’eccellente selezione volutamente limitata, ed è corredata da alcuni excursus in territorio italiano ed estero, quest’ultimo soprattutto per lo champagne, i distillati e i superalcolici.
Prezzi medi da 60 a 75 €, vini esclusi. Tre i menu degustazione da 40, 55 e 75 €.
Allora, vi ho convinto che in Sicilia è ancora l’estate dei sapori che potrete assaggiare qui al ristorante Satra che chiude solo nel mese di gennaio?
Ristorante Satra. Via Duca degli Abruzzi, 1. Scicli (Ragusa). Tel. +39 0932.842148