Cioccolato: 5 miti da sfatare
Pasqua si avvicina e con la festa arrivano anche le scorpacciate di cioccolato sotto forma di uova.
Vi ricordo la ricetta per temperare il cioccolato, ma non voglio tediarvi con la lunga storia del cioccolato iniziata nel Golfo del Messico con gli Olmechi (1500-400 aC), continuata con i Maya che lo utilizzavano come alimento e moneta, passata al legame divino con Linneo e arricchita in Francia dalla prima realizzazione delle Uova di Pasqua ai tempi di re Luigi XIV.
Ma se anche voi siete tra coloro che lo ergono a emblema del “peccato di gola” è il caso che vi ravvediate.
1. Cioccolato per dimagrire
Devi dimagrire di quale chilo? Buon per te che hai un motivo in più per mangiare il cioccolato, fondente ovviamente.
Il cacao in polvere e amaro è una fonte di proteine, di grassi, dal 10 al 20%, di carboidrati, di polifenoli antiossidanti e di stimolanti come caffeina e teobromina, ed apporta apporta ben 350 kcal ogni 100 g. Mica poco considerato che la polvere di cacao, secca, è il prodotto meno calorico ottenuto dalle fave estratte dai frutti della pianta.
Già per ottenere il cioccolato fondente si mescola la polvere di cacao con almeno il 18% di burro di cacao che è la frazione grassa estratta dai semi. L’apporto calorico del fondente, per quanto extra sia, non potrà essere inferiore a quello del cacao e, per quanto potenti possano essere polifenoli e teobromina, è difficile pensare ad un rilevante effetto dimagrante.
In qualche studio con campioni di dimensioni molto ridotte il cacao e il fondente hanno mostrato un certo effetto sulla riduzione dell’appetito: c’è poco da cantare vittoria anche in questo caso perché sono solo risultati preliminari.
Rimane vero che a parità di calorie è preferibile mangiare, magari a merenda, un quadratino di cioccolato fondente senza zucchero e una mela piuttosto che affondare i denti in un qualunque snack dolce preconfezionato.
2. Cioccolato, ma nero fondente
Di certo mangiare cioccolato è piacevole: chi riceve in regalo una scatola di cioccolatini sarà senz’altro appagato e ben disposto nei confronti del partner. Tuttavia da qui ad affermare e confermare l’effetto eccitante ne passa. Mancano prove e dimostrazioni che possano sostenere questa convinzione, ma si tratta di buone sensazioni, in cui fa bene credere.
3. Cioccolato approvato dai dentisti
La carie è la più comune malattia infettiva orale al mondo ed è certo che ciò che si mangia influisce sul suo sviluppo. La ricerca scientifica è molto attiva nel verificare quali siano gli alimenti che ne influenzano lo sviluppo. Esistono pertanto studi nei quali è stato valutato anche l’effetto del cioccolato fondente per il suo buon apporto di polifenoli antiossidanti. Ad oggi tuttavia ci sono prove convincenti solo per il tè verde come alimento funzionale per la salute orale. Il cacao è tra gli alimenti che in vitro ha mostrato un certo potenziale anticarie. Quindi con buona pace dei golosi: bene al cioccolato extrafondente, piuttosto di una caramella gommosa super dolce, senza tuttavia dimenticare la corretta igiene orale mattina, mezzogiorno e sera.
4. Cioccolato scagionato dall’acne
L’acne è tra le più fastidiose infezioni della pelle, riguarda soprattutto gli adolescenti ma ne sono colpiti anche uomini e donne adulti. La dieta è considerata una delle principali cause nella patogenesi dell’acne: latticini, cioccolato e cibi grassi sono tra gli inquisiti più comuni. Tuttavia ad oggi gli studi scientifici non supportano con prove chiare le colpe del cacao: per fortuna.
5. Cioccolato e pressione
Gli studi confermano che l’assunzione media giornaliera di 670 mg di flavanoli del cioccolato determina un piccolo effetto sulla pressione sanguigna!
Peccato che sia troppo poco per cantare vittoria. Senza entrare nel merito di quanto cioccolato fondente serve mangiare per assumere tutti quei polifenoli basti ricordare che il cacao non è tutto uguale.
La Theobroma Cacao esiste e viene coltivata in diverse varietà, tra le quali la più ambita è la Criollo. Sfortunatamente investire qualche euro in più sul fondente ottenuto da questa varietà potrebbe non avere senso: le fasi di fermentazione ed essiccazione dei suoi semi riducono in modo sostanziale il contenuto di polifenoli.
Ci si potrebbe rivolgere al cioccolato di Modica, che per il metodo di lavorazione a freddo sembra essere tra i derivati del cacao uno dei più ricchi di polifenoli.
Superfluo ricordare che il velo di cioccolato al latte che riveste i tanto pubblicizzati snack non ha proprio nulla a che vedere con eventuali benefici, se non quello di soddisfare per un po’ il palato!
Miti a parte vietato soffrite di sensi di colpa: i polifenoli sono senz’altro molecole benefiche per la nostra salute, e il cioccolato li contiene di certo. Quindi via libera ai due, tre quadratini di fondente, magari sulla soglia della porta della palestra.
[Testi: Francesca Antonucci. Immagini: Scatti di Gusto, Studio Dentistico Brighenti]