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9 Gennaio 2019 Aggiornato il 9 Gennaio 2019 alle ore 17:30

Milano. Cena stampa al sorprendente ristorante giapponese Nishiki

Il ristorante giapponese Nishiki a Milano ha iniziato un percorso di rinnovamento che è partito dal locale, completamente ristrutturato nel 2017, e in
Milano. Cena stampa al sorprendente ristorante giapponese Nishiki

Il ristorante giapponese Nishiki a Milano ha iniziato un percorso di rinnovamento che è partito dal locale, completamente ristrutturato nel 2017, e in modo graduale dal menu. E già adesso ci sembra che la strada intrapresa sia quella giusta.

Siamo in corso Lodi, fra lo Scalo Romana e il Corvetto, una zona sicuramente inusuale per un locale di questo tipo. In realtà, Nishiki è nato 13 anni fa, il 28 dicembre del 2005, come ristorante giapponese di quartiere, e di buon successo. E comunque la vicinanza con la Fondazione Prada e i progetti edilizi (il quartier generale di Fastweb) in corso stanno contribuendo a rinnovare un po’ tutta la zona. Speriamo anche dal punto di vista ristorativo: di interassante mi sembra ci sia la Taverna Calabiana, in via Calabiana, dove fanno anche una buona pizza, e alla Fondazione Prada il bar Luce progettato da Wes Anderson (la gestione è, ovviamente, della pasticceria Marchesi, stesso gruppo) e il ristorante Torre, aperto da pochi mesi.

L’anno scorso, il restyling di Nishiki, affidato allo studio Naos Design, che ha trasformato il locale rendendolo contemporaneo e al tempo stesso delicatamente vintage, raffinatamente internazionale ma anche sapientemente nipponico, anche grazie a una sapiente scelta dei colori, sulle tonalità del “bosco ombreggiato”, del blu pavone e del verde petrolio. Con la felice trovata della serie di sei salottini davvero giapponesi, chiusi da una tenda, a fare da sfondo alla prima delle cinque tra sale e salette che compongono il locale.

Tavoli in resina, con cornici d’ottone, velluti, il tutto sormontato da onde nuvoleggianti in maglia metallica color champagne, che aggiungono grande suggestione e atmosfera all’insieme.

E tutto questo per un menu di proposte inusuali, che danno gusti e consistenze diverse al “solito” sushi e agli altri piatti che ben conosciamo. La presentazione alla stampa delle novità del menu ideato da Xiaobo Zhou e da sua moglie Alexandra ha offerto una panoramica su una cucina che si è evoluta con gusto e intelligenza.

King Crab con crema di avocado, kizami wasabi e granella di pistacchio.

Toro New Style, spoon di capesante avvolte in un carpaccio di toro (ventresca di tonno), gamberi rossi di Mazara del Vallo, ikura (uova di salmone), katsuobushi e scaglie di tartufo.

Julienne di calamaro con uovo di quaglia e caviale di storione, servita in brodo dashi, salsa di soia e aceto di riso.

Piovra cotta a bassa temperatura accompagnata da verza, avocado e shichimi (una miscela giapponese di 7 spezie, solitamente peperoncino, scorza di mandarino che gli dà il colore arancione, alga nori, pepe di Sichuan, semi di sesamo, papavero e canapa).

Trancio di Salmone affumicato nel legno di quercia, accompagnato da avocado, tartufo nero, sale nero di Cipro e ikura, servito in una campana di vetro che, sollevata, sprigiona un delicato fumo che sa di legno e mela

Niwa Roll, spicy tuna e avocado all’interno, ricoperto con ventresca di tonno, Philadelphia, kizami wasabi, caviale di storione e raffinata foglia d’oro. Il nome Niwa è quello del locale che Xiaobo e Alessandra hanno aperto da poco a Como (ma è loro anche Cinquantadue, in Foro Bonaparte).

C’è anche una nuova carta dei dolci, affidata alla pastry chef Sonia Latorre Ruiz, colombiana, una carriera che l’ha portata attraverso l’Europa fino ad approdare a Milano, dove ha aperto la sua attività, Dolcelino Pasticceria, con la sua socia Olivia Cucalon.

Biano, mousse alla Fava di Tonka, cristalli d’arancia, cremoso al cassis e gelatina al Prosecco su Sablé bretone

Cuba, cremoso e pralinato alla nocciola, brownie e gelatina di fragola su Streusel.

Allora: nessuno dei piatti che ho assaggiato mi è piaciuto più degli altri. E nessuno meno degli altri. Non me lo aspettavo.

In effetti, Nshiki è un locale inaspettato. Anche per la zona: non che in una periferia non possano esserci locali buoni-moltobuoni-buonissimi, ovviamente, Quanto perché era un locale già noto, che ha deciso, inaspettatamente, di cambiare completamente pelle, ma rimanendo ben saldo sulle sue radici.

Un nuovo approccio a una cucina “vecchia”, che rimane se stessa anche con questi vestiti nuovi. E davvero, nei “vestiti nuovi” un suo ruolo lo gioca anche l’accessorio, il restyling del locale, elegante e semplice.

“L’eleganza della semplicità”, come dice il loro sito. Inaspettato.

Andate a farvi sorprendere.

Nishiki. Corso Lodi, 70. Milano. Tel. +39 0287393828. 

[Immagini: Andrea Mariani A13 Studio]

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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