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Pizzerie
8 Giugno 2019 Aggiornato il 1 Ottobre 2021 alle ore 10:30

La guerra delle pizze. Il due di pizza quando regna l’olio di semi

Se la guerra dei pizzaioli non ammette esclusioni di colpi, la guerra delle pizze nella Terra di Mezzo è ancora più furibonda. Perché coinvolge chi le
La guerra delle pizze. Il due di pizza quando regna l’olio di semi

Se la guerra dei pizzaioli non ammette esclusioni di colpi, la guerra delle pizze nella Terra di Mezzo è ancora più furibonda.

Perché coinvolge chi le mangia. E le critica.

Alessandro Magno gioca una partita tutta sua. Non è pizzaiolo, ma dicono sia il più forte dei pizzaioli.

La sua specialità è la pizza bruciata.

E la pizza con l’olio di semi.

È a colloquio telepatico con il druido Arbellinix che, con il falcetto della vestale Brisba che trasforma in oro tutto quel che tocca, si aggira negli antichi boschi di sequoie per mungere gli unicorni. Dalle gocce di latte blu ricava l’introvabile Fiordiblù che i rotoli della spiaggia del Mar di Fuoco dicono sia il colore che rende schiavi del gusto chi mangia la pizza.

Fu vera pizza con olio di semi?

Talmente introvabile che non esiste. Eppure il famoso critico gastronomico Magnataro lo ritrova ogni volta che si reca a Mediolanum per sconfiggere la pizza tumefatta che prospera nella Galleria del Re. È vittima del sortilegio del mago Bonatus: non potrà mai assaggiarla e può solo aspettare pazientemente il turno nella fila che non c’è alla Torre di Belém, l’antica fortificazione della sacerdotessa dei riti pizziari.

Vedi Arbellinix, c’è chi scrive pur sapendo di non sapere – ascolto Alessandro Magno mentre la sottile nebbia sale nei portici del cambio cavalli. “Giorni fa ebbi a discutere proprio di questa cosa sotto il post di un amico. Meglio ribadirlo ogni tanto, perchè si tende a fare becera disinformazione. Dire “usiamo olio di semi” è riduttivo, noi usiamo olio di semi di soia fieri di farlo e vantandoci della cosa. La storiella del “lo fanno per risparmiare” è vecchia come il mondo, nella posizione in cui siamo se decidessi di usare olio evo probabilmente lo pagherei meno dell’olio di semi che attualmente compriamo. È che proprio a noi piace così!!! Le nostre pizze vengono meglio con l’olio di semi, incolore, insapore, che non altera il gusto “pizza” della nostra margherita e la nostra marinara. Un olio evo ne altererebbe il sapore, tutto qui.

Ciò detto, a me l’olio evo piace moltissimo sulle altre pizze, non mi sentirete mai denigrare pizzerie che usano olio evo, anzi. Ne è un esempio la pizza Siani che abbiamo fatto ad aprile per il mese della legalità, i pomodorini sono dolci, quello giallo ancor di più, per cui è stato necessario usare olio evo. A casa mia si fa così. Dire “a me non piace la pizza con olio di semi” ci sta tutto…Dire “quella pizzeria fa schifo perchè usa olio di semi” oppure demonizzare un prodotto che non fa male (o fa male) esattamente come l’olio evo (sono entrambi grassi, vegetali, ma grassi) solo perchè in Italia si fanno le olive è una calunnia gratuita querelabile”.

A Milano

Arbellinix si accarezza la lunga barba bianca annuendo. “Il momento è grave. I pizzaioli dei 350 orti spingono sulla Terra di Mezzo. Vogliono salire, ma non sanno che in cima c’è il dirupo. Solo uno sarà ricordato, tutti gli altri sono destinati a navigare nelle perigliose acque dello Stige. Io voglio scendere e mettere davanti alla mia locanda il simbolo di un solo ramo di vischio, non due”.

[Oltre a alcuni prodotti che non utilizziamo e al fatto che non sono un Chef volevo chiedere se ci avete fatto un regalo]

Che strana questa protesta, annoto. Ha la pozione per instagrammare chiunque varchi la soglia e il servizio approssimativo e poco preciso come solo si sa fare nella spregevole Neapolis, ma lui vuole essere campione al contrario.

Alzo la voce, maledizione.

“Scriba, ricorda: è la maledizione della pernacchia che coglie chi piglia lucciole per lanterne”, si gira di scatto Alessandro Magno che sta indossando l’armatura sul drappo Wolverine – quello della vittoria nelle lontane terre di Albione – aiutato dal fedele Rapace.

La lama è pronta a spazzare via impasti e critici in un solo colpo.

Sfioro l’amuleto che mi ha consegnato Ermes Trimegisto per gli scritti che lo hanno fatto sorridere. Il battito di ali mi allontana dalla sanguinosa pugna che sta per combattersi.

Achille Pizzaveloce sta muovendo i suoi mirmidoni che sono a migliaia tanti quanti sono gli uomini e le donne che in fila davanti alle sue locande si trasformano nei guerrieri che hanno un solo credo, la vera pizza.

Alessandro Magno dà ordine ai suoi di raggiungere la Terra di Mezzo dalle lontane lande degli Oceani dell’Ovest e dell’Est.

Non vedo altro. Non scrivo altro. Per il momento.

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Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
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