La Cucina Radiofonica di Fausto Terenzi a Milano, la recensione
Da Terenzi Ristorante – Cucina Radiofonica. Siamo a Milano, fra Porta Venezia e Porta Vittoria, all’inizio di viale Piave – in compagnia del glorioso Nottingham Forest, di Piano, cappelletti e piadine, di Alessandro Servida, pasticciere, tutti a poche vetrine di distanza.
Ai milanesi, il nome Terenzi, anzi Fausto Terenzi, dice sicuramente qualcosa – i meno giovani ricorderanno il suo esordio, anno 1975, legato a Radio Milano International, una delle prime emittenti private italiane; in seguito, diventerà una delle voci più famose delle radio libere, grazie al Fausto Terenzi Show, prima su Radio 101 e poi su RMC.
Dopo aver dichiarato il proprio tracollo economico qualche tempo fa, a causa dei suoi problemi di salute e della burocrazia (mancati pagamenti della pensione), eccolo comparire sull’insegna di questa Cucina Radiofonica, aperta da meno di un mese.
https://www.facebook.com/451367185710172/videos/628221440989916/
Un cosiddetto soft opening, direi – anche se, immagino per la notorietà del personaggio, la pagina Facebook di Da Terenzi ha già più di 1200 follower. A proposito, social manager, sarebbe bene che la seguiste, la pagine: ho mandato un messaggio sabato sera scorso, chiedendo se era disponibile un menu, e non ho avuto più risposta.
Il menu non c’è – ovvero, c’è una lavagna con i piatti e i prezzi in vetrina, c’è all’interno una carta dei vini, ma i piatti ti vengono recitati anzi, letti (quindi senza i prezzi). Servizio corretto, non particolarmente cordiale.
Non ci sono antipasti (nemmeno dolci, se è per questo: non sulla lavagnetta, né fra le proposte vocali), ma arrivano due belle e buonissime fette di una mortadellina di Palmieri, cotta nel suo budello, appositamente preparata per il locale.
Buona la pasta all’amatriciana, sugosa, abbastanza saporita, giusta di cottura. Tre i primi, oltre alla amatriciana, spaghetti al pomodoro e orecchiette con le polpette, tutti a 10 €.
Polpette che ritornano come secondo, a 12 €, come la carne alla piastra e l’hamburger. Ho preso la cotoletta alla milanese (14 €), sottile, la panatura compatta reggeva abbastanza bene; accompagnata da verdure gratinate, pomodorini, insalata e peperoni. Verdure che erano un po’ il punto debole, anche se va detto a loro favore che non erano appoggiate sopra la cotoletta ma di lato, e che non c’era rucola fra l’insalata. Diciamo che erano un po’ smorte e più che anonima, nel complesso.
Alle pareti del locale, immagini celebrative della carriera di Terenzi, che come dicevo ha accompagnato generazioni di radioascoltatori a Milano e sulle radio di tutta in Italia (sì, lo so, ha suonato anche allo Studio 54 a New York). E questo lo si vede, anzi, lo si sente anche dalla colonna sonora che fa da tappeto musicale alla cena: una carrellata fra i “classici” d’antan ma della “nostra” epoca, ovvero della sua carriera, che Terenzi vuole far conoscere alla clientela meno agée (che è quella serale): il locale a mezzogiorno è molto frequentato dai giovani che lavorano in zona (Dolce&Gabbana è a due passi). Diciamo che per quelli come me, giovanilmente agée, è perfetta.
L’impressione generale? Forse sembra più una trattoria che un ristorante (o forse sono io che mi aspettavo una specie di trattoria, o forse è l’ambiente che mi ha indotto a pensarlo); ma poi mi è sembrati che il tutto fosse leggermente sottotono, come se si dovessero regolare meglio gli amplificatori.
Da Terenzi Ristorante. Cucina Radiofonica. Viale Piave, 5. Milano. Tel +39 3473569864.