Canapa. 6 cose da sapere sulla pianta miracolosa e proibita
La canapa è ricca di proteine, antiossidanti e vitamine, se utilizzata in cucina; pronta a sostituire la plastica o a trasformarsi in carta, in tessuto o addirittura in un combustibile. Conosciuta dalla notte dei tempi e utilizzata nella medicina naturale, la canapa è una delle piante più versatili del mondo.
Vittima del proibizionismo, perché confusa con la “sorella” marijuana, la canapa industriale sta acquisendo sempre più fama, vincendo la diffidenza dei consumatori. Celebrata da più parti, nel campo bio ma anche nei grandi eventi, come Canapa Mundi, Fiera Internazionale della canapa, che si svolge a Roma ogni anno.
Questa pianta merita, dunque, di conquistare un posto di primo piano tra le specie vegetali amiche dell’uomo e dell’ambiente.
Ecco sei cose che forse non sapevate sulla canapa.
1. La canapa è una pianta antichissima. La canapa è una pianta legnosa annuale costituita da un fusto alto e sottile, disseminato e sormontato da foglie, che può raggiungere e in alcuni casi superare i quattro metri di altezza. È caratterizzata da fibra eccezionalmente resistente, pasta ricchissima di cellulosa e semi estremamente nutrienti. A seconda dei differenti metodi di coltivazione e lavorazione, può trovare impiego in diversi settori, da quello alimentare a quello tessile. Il suo uso si perde nella notte dei tempi: è infatti considerata una delle più antiche colture della civiltà umana e da sempre utilizzata nella medicina naturale.
2. Qual è la differenza tra canapa e marijuana? I due nomi distinti per definire i due diversi usi si utilizzano semplicemente per convenzione: con la parola canapa si intende la varietà che si produceva in gran quantità in Piemonte, Emilia Romagna e sud Italia, e che serve per produrre alimenti: semi, olio e farina, bio-carburante, carta, tessuti, cordame, prodotti cosmetici e materiali (spesso innovativi e molto efficienti) e per la bio-edilizia.Con il termine marijuana si intende invece la variante di canapa ricca di Thc e quindi ad effetto psicoattivo. In Italia è vietata.
3. Da pianta fuorilegge a risorsa per l’economia. All’inizio del 1900, prima dell’avvento del proibizionismo, in Italia si coltivavano più di 100 mila ettari di canapa. Nel 2015 ne abbiamo coltivati poco più di 3 mila. Questo perché la pianta è passata dall’essere centro di un’economia fiorente a prodotto fuorilegge, a causa della confusione con la marijuana. Oggi la canapa vive un periodo di riscoperta. La nuova legge italiana sulla canapa industriale è entrata in vigore il 14 gennaio 2017 e stabilisce, tra le altre cose, che non è più necessaria alcuna autorizzazione per la semina di varietà di canapa certificate con contenuto di Thc al massimo dello 0,2%. Al di sotto di questa soglia, quindi, è possibile coltivare canapa senza problemi. La canapa può essere impiegata anche nel settore tessile, perché la cellulosa contenuta nella pianta permette di ottenere materiali plastici che possono essere utilizzati per la produzione di imballaggi e di materiali da impiegare con una funzione isolante.La canapa può essere utilizzata come combustibile, ma anche come isolante nella bio-edilizia. Anche in questo ambito si conferma amica dell’ambiente.
4. L’utilizzo in cucina: l’olio di canapa. L’olio di canapa è ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di cannabis Sativa. Può essere utilizzato in cucina come un qualsiasi altro olio e può essere integrato alla normale dieta per favorire e proteggere il corretto funzionamento dei processi fisiologici, dal metabolismo alle difese immunitarie.
5. Il super food – i semi di canapa. Ottenuti dalla pianta erbacea Cannabis Sativa, i semi di canapa sono considerati un alimento completo un super food dal punto di vista proteico.
6. La farina di canapa. La farina di canapa si ricavata dalla macinatura dei semi di Canapa Sativa. Ricca di nutrienti benefici per l’organismo, è utile per rinforzare e regolare la risposta del sistema immunitario, del sistema ormonale e del sistema nervoso.
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[Testi: Davide Sagliocco]