Raffaele Barresi vince il contest dei dolci dedicati a San Gennaro
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Data insolita, questa di luglio, per un contest riservato ai dolci dedicati a San Gennaro, il patrono della città di Napoli la cui festa è il 19 settembre. Ma, si sa, il miracolo dello scioglimento del sangue nell’ampolla richiede suppliche e invocazioni e tocca partire per tempo. Deve averlo pensato Antimo Caputo e la sua organizzazione per ingraziarsi i favori del santo cui hanno tributato un appuntamento spettacolare per panorama dalla terrazza dell’hotel Renaissance.
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E al tempo stesso per gradiente tecnico con una giuria in cui – oltre a Gianni Simioli che si è inventato il San Gennaro Day e a Massimo Mannelli, CEO di Snaidero – ha contato Salvatore Gabbiano, già vincitore di una precedente edizione, Luigi Biasetto, Relais Dessert e già Champion du Monde, Gino Fabbri, presidente dell’AMPI.
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Per vincere il contest le regole erano semplici: utilizzo delle farine del Mulino Caputo, di un prodotto di Agrimontana e il richiamo al rosso del sangue e del prodigio.
Oltre a un elemento che molti dei partecipanti hanno sottovalutato e che creava una condizione tecnica in grado di condizionare il risultato come è accaduto: la trasportabilità legata all’idea di un dolce ricordo della città per i turisti.
Al mio assaggio non ho avuto dubbi: il dolce di Mario Di Costanzo molto tecnico e un po’ penalizzato dalla nota prevaricante della liquirizia (di Calabria?) e la scatola per il (difficile) trasporto forse troppo ricca.
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Il dolce di Ciro Poppella con cuore di ciliegia molto piacione come è nello stile del patron del Fiocco di Neve.
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Molto semplice e burroso il dolce di Giuseppe Esposito del Roxy Bar.
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Intrasportabile quello di Angelo Mattia Tramontano, checché buono e bello.
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Idem per quello al basilico (ligure?) di Antonio Costagliola.
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Poco partenopeo pur con la presenza del Provolone del Monaco (gli ingredienti del territorio devono pesare) quello di Michael Roper.
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Eh sì, ha vinto Stai Sciolto di Raffaele Barresi della pasticceria di quel marpione di Salvatore Capparelli che si era studiato proprio il dolce vincitore di Salvatore Gabbiano e ha dato peso alla condizione di trasporto con un dolce in una elegante e appropriata confezione da trasporto.
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E non vi pensate che il dolce sia solo trasportabile perché della bontà fa un asso nella manica con il misto di nocciole e mandorle inoculato di confettura di fragola e glassato.
A me è piaciuto come, suppongo, alla giuria che ha fatto i complimenti a tutti i partecipanti.
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D’altronde mettersi in gioco è il modo migliore per alzare l’asticella della qualità.
Non siete d’accordo con la triade Biasetto-Fabbri-Gabbiano?
PS. Nel corso della premiazione, visibilmente emozionato, Raffaele Barresi ha dichiarato di voler destinare il suo premio in denaro all’Associazione “Il Nodo”, che tutela le persone che necessitano di cure palliative e di terapie del dolore, e che opera in sinergia con il dott. Vincenzo Montrone, del reparto di oncologia del Cardarelli.