Menu e prezzi di Antonello Colonna che ha portato la carbonara a Milano
C’è un nuovo indirizzo per gli amanti della cucina romana a Milano: Open Colonna Milano, il nuovo ristorante di Antonello Colonna, che ha deciso di portare il suo nome in città dopo la chiusura di Open Colonna a Roma (ma fra l’Urbe e i dintorni rimangono una serie di Open e attività).
E lo porta in pieno centro, fra la Scala e il Cordusio, piazza quest’ultima che sta diventando un nuovo polo di attrazione per Milano, grazie alla Starbucks Roastery, al nuovissimo store di Uniqlo, ma anche alle probabili novità gastronomiche degli altri palazzi che affacciano su quella che una volta era la sede dell’antica corte dei duchi (Curia Ducis) longobardi.
Ecco: un romano che arriva a conquistare la terra longobarda…
Ovviamente lo fa con i Romanissimi come amatriciana e cacio e pepe.
E con un menu in cui si leggono parole come trippa, carbonara, mentuccia, abbacchio, pecorino).
Ma anche milanese (risotto e cotoletta) e, forse inopinatamente, toscano (pappa al pomodoro, caciucco).
Non mancano tartare e baccalà mantecato, e due piatti “To share”, condivisibili: L’orto di Labico (ortaggi in varie cotture provenienti dall’orto dello chef, 23 € a persona) e Caravaggio (abbacchio, manzo e maiale, 27 € a persona).
E sì, c’è anche il Negativo di Carbonara.
I prezzi sono in linea con l’offerta “alta” (ricordiamo che comunque Colonna si fregia di una stella Michelin con il suo resort ai Castelli): primi da 16 a 18 €, secondi da 20 a 26 €, sandwich (che comprendono hamburger, cotolette e fish&chips) da 24 a 28 €, dolci 12 €.
Segnalo comunque il menu Antonello Colonna*:
Uovo fritto, guanciale, broccoli e parmigiano € 24,00
Negativo di carbonara € 27,00
Petto di piccione e coscia confit € 37,00
Diplomatico crema, cioccolato e caramello salato € 20,00
Degustazione 4 portate € 80,00
La cucina, con l’executive chef Alessio Sebastiani, è composta da milanesi allevati a Labico, terra natale di Colonna (da cui arrivano anche i ligustri invasati nel cortile del locale).
Il giovane (classe ’90) Alessio Sebastiani è metà pugliese e metà veneto, e arriva dal ristorante di Identità Golose Milano (in modo quasi romantico, il comunicato stampa sottolinea che “ha fatto breccia nel cuore di Antonello Colonna per la sua naturale propensione a una cucina antica e gentile, senza per questo tralasciare la sperimentazione”: e in effetti la cucina è anche, da sempre, anche una questione di cuore).
Completano la squadra Mattia Battistelli al bancone del bar, 25 anni, già Head Bartender del Gruppo MAG, con alle spalle esperienze al Mag Cafè e al Backdoor43, e Devis Giuliano, classe ’88, già Restaurant Manager della Greenhouse e del Bibendum di Londra, in sala.
Oltre a Emanuele Sala e Simone Dimitri, artefici del progetto con Colonna.
Antonello Colonna è un personaggio, oltre che un cuoco: a dimostrarlo, oltre al motto “Cuoco, imprenditore, mecenate e creativo” che compare accanto al suo nome nella ricerca di Google, la conferenza stampa. Romano, o romanesco, con tutti i pregi che il termine porta con sé in fatto di simpatia e comunicativa, e con la conoscenza della materia-cucina e la capacità di raccontarla.
L’avventura dell’Open Colonna ovviamente non è tanto quella di fotocopiare il locale romano a Milano, quanto quella di rivisitarlo, o riposizionarlo, in chiave meneghina. Piacevole l’aspetto, molte vetrate che danno sul cortile interno (riparato, sarà possibile mangiare fuori), una cantinetta su un lato, un divano lungo una parete, un bel tavolo rotondo stranamente in mezzo ai tavolini neri quadrati, dall’altro lato della cucina due grandi tavoli del tipo “conviviale”.
L’assaggio, alla presentazione alla stampa, è stato convincente e promettente. Giudizio sicuramente offuscato dalla presenza di una serie di mini-maritozzi, prontamente ingurgitati dal sottoscritto (amo i maritozzi, ve lo avevo detto), che mi costringeranno a ritornare, per accompagnarli al pollo alla cacciatora, e ai carciofi con la schiacciata.
Da esplorare anche la carta dei cocktail: ho assaggiato il Negroni del Marinaio, e sono pronto per gli altri. Il banco bar è “frontale” – ci si può bere, mangiare, fare colazione, con i baristi davanti: anche la macchina del caffè (Marzocco) è sul bancone, anzichè dietro, nell’ottica di un più stretto rapporto barman/avventore, sulla linea delle cucine a vista (come qui, dove è visibile attraverso le vetrate anche dal cortile), dei tavoli condivisi, dei piatti “to share”.
Ma anche il nome del piatto To share “Caravaggio” mi attira (posso sharearlo da solo? o ne devo prendere due o tre?): fa supporre una portata sanguigna e materica (era da tanto che volevo usare questo termine), ricca di chiaroscuri e di umori, di quelle che ti riempiono la bocca e il cuore.
Open Colonna Milano. Via Bassano Porrone, 8. 20121 Milano. Tel. +39 0236758360.
[Immagini: Massimiliano Ninni, Alessandro Scipioni, iPhone Emanuele Bonati]