Sal De Riso spiega cosa vuol dire laboratorio artigianale
La guerra dell’e-commerce dei dolci di Pasqua ha raggiunto livelli Defcon da guerra termonucleare in Campania.
In breve, le pasticcerie che non rientrano nel codice Ateco 10 – cioè quelle equiparate alle aziende alimentari autorizzate alle consegne a domicilio anche se sono medio piccole – vorrebbero che “eticamente” le più grandi restassero chiuse.
Un Sansone muoia con tutti i filistei, come ha detto Patrizio Infante in un post che è un duro j’accuse a chi li fa sentire come dei malviventi.
Leggete cosa scrive.
Nel mentre in questi giorni io e i miei figli venivamo in laboratorio, mi rimbombavano in mente le parole di questi signori, che Salvatore De Riso chiama animali da tastiera, e non potete immaginare la pressione e la tensione che mi sentivo addosso, quasi come se fossi un malvivente. Che poi mi chiedo, ma se siete così bravi ad usare il computer e scrivere lettere, ma perché non avete pensato a come lavorare dall’inizio di questa emergenza?
Un’isteria in cui è intervenuto Sal De Riso per spiegare cosa vuol dire laboratorio artigianale in un commento al post di Marco Infante che riprendeva il nostro articolo sulla questione pastiere consegnate a Napoli.
Un po’ di chiarezza che serve.
Cos’è un laboratorio artigianale di una grande pasticceria
A prescindere dal codice Ateco, di quanta manualità attrezzatura e tecnologia intelligente è presente nei nostri laboratori, quella che non ti fa modificare la ricetta.
La verità è che questi animali da tastiera, che in questi giorni ci stanno facendo la guerra, non sono mai entrati nei nostri laboratori e sopratutto non conoscono la differenza tra industria e artigianato.
All’estero, in Francia, Olanda,Spagna, ci sono laboratori di grandi nomi della pasticceria mondiale che hanno laboratori di migliaia di metri quadrati, centinaia di collaboratori, fino addirittura 6/700 persone e sono considerati artigiani.
Solo in Italia un’azienda che supera 18 dipendenti e lavora in strutture di qualche centinaia di metri, gli viene dato il famoso codice 10, e diventa piccola media impresa industriale, la stessa che viene attribuita ad aziende come Barilla , Bauli ecc., ma la differenza la fa il tipo di lavorazione, la manualità, le grandi materie prime e l’assenza di conservanti e monodigliceridi, che aiuta la conservazione dei lievitati fino a 6/8 mesi.
Ho letto che qualcuno ha scritto di utilizzo di liposomi, conservanti senza sapere di cosa parlano. Ad ogni modo invito chiunque a venire nel mio laboratorio e in quello dei miei prestigiosi colleghi, Pepe, Infante, De Vivo, Bellavia, Vecchione, invece di gettare fango , si facciano un bagno di umiltà, anziché di voler a tutti costi distruggere delle aziende Campane che hanno fatto grande il nostro territorio in Italia e nel Mondo. Vorrei dire ancora molte cose, soprattutto nei confronti di certi colleghi, che usano parole offensive nei miei confronti e non solo.
Dal primo decreto , inizio di Marzo, mancava un mese a Pasqua, invece di dormire e criticare , perché non si sono rimboccate le maniche e si sono organizzati con la vendita e-commerce…
… probabilmente , oggi erano chiusi in laboratorio a produrre pastiere e colombe, facendo spedizioni ai loro clienti.
Invece hanno pensato bene di agitare le acque , di fare esposti e alla fine….. chi ci ha rimesso…?
Con l’augurio che tutto finisca presto e tutti, e dico TUTTI I MIEI COLLEGHI, anche quelli che hanno usate parole offensive, possano tornare a lavorare , nei propri laboratori e continuare a lavorare e a vivere serenamente insieme ai loro cari.