Il Tar boccia l’ordinanza della Calabria: niente tavoli all’aperto
Niente ristoranti con i tavoli all’aperto. Il Tar di Catanzaro ha dato ragione al Governo. Il ricorso presentato dal Consiglio dei Ministri attraverso l’Avvocatura generale dello Stato è stato accolto e la Presidente della Regione Calabria Jole Santelli dovrà ritirare l’ordinanza del 29 aprile che consentiva a bar, ristoranti e pizzerie di svolgere il servizio al tavolo purché sistemati all’aperto.
«Spetta al presidente del Consiglio dei ministri individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus Covid-19» e la decisione regionale «sarebbe priva di un’adeguata motivazione, non sarebbe stata supportata da una valida istruttoria, sarebbe illogica e irrazionale».
Le riaperture, sottolinea il Corriere della Sera riportando ampi stralci della sentenza pubblicata oggi sul sito del Tar, devono essere graduali e andare di pari passo con l’osservazione della curva epidemiologica. «Un tale modus operandi appare senza dubbio coerente con il principio di precauzione», spiegano dall’organo di giustizia amministrativa. «Ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un’attività potenzialmente pericolosa, l’azione dei pubblici poteri deve tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche».
Dalla Regione Calabria, gli avvocati che hanno difeso l’ordinanza, dicono che la decisione è rispettabile ma ininfluente poiché ristoranti e bar sono stati aperti per 11 giorni – in una situazione che alla luce della sentenza si può definire illegittima – e che il Governo ha preannunciato l’apertura per mercoledì di bar e ristoranti.
Un annuncio cui ovviamente dovrà essere seguito da un decreto che riveda l’obbligo di chiusura e allo stato dei fatti ancora non sicuro. Il Dpcm in vigore, infatti, cesserà i suoi effetti a far data da lunedì 18 maggio sempre che le misure non vengano reiterate.
E intanto all’esame del Governo c’è la legge della Provincia Autonoma di Bolzano che vorrebbe aprire bar e ristoranti in Alto Adige da lunedì 11 maggio con un protocollo di prescrizioni che è stato allegato.