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17 Maggio 2020 Aggiornato il 18 Maggio 2020 alle ore 00:00

Riaperture. De Luca gela tutti: non ho firmato l’accordo Stato Regioni

Il Governatore delal Regione Campania fa dietro front nel corso della trasmissione di Lucia Annunziata In mezz'ora in più
Riaperture. De Luca gela tutti: non ho firmato l’accordo Stato Regioni

“C’è un clima di confusione: dovremo aprire domattina, ma noi non apriamo né i ristoranti, né i pub, né altro per serietà. Abbiamo deciso di avere una interlocuzione con le categorie economiche per prepararli alla sanificazione e a procurarsi pannelli di divisione per agevolare l’apertura di piccoli ristoranti”.

Le parole di Vincenzo De Luca, il Presidente della Ragione Campania, risuonano nello studio di Lucia Annunziata con cui è collegato per In Mezz’Ora in più.

Le parole sono chiare, meno il senso.

È solo riferito alla data che è stata posposta da lunedì 18 maggio a giovedì 21 maggio?

O è la decisione di inserire misure più stringenti – e quindi una maggiore distanza tra i tavoli – e i famosi divisori in plexiglass o comunque lavabili?

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Il motivo della decisione di non firmare il protocollo (in cui era apparso un * per dire che la Campania voleva una distanza di un metro tra i tavoli) è “perché sulle linee generali della sanità serve il parere del ministero della Salute, le responsabilità delle norme di sicurezza non possono essere scaricate sulle Regioni”.

Chi pagherà in caso di errore e di recrudescenza dei contagi che sono stati ammessi come possibili dal suo collega del Veneto Luca Zaia che invece attende il Dpcm per firmare e mandare in onda l’ordinanza Riaprite tutto?

De Luca ha ripetuto uno dei suoi cavalli di battaglia: lo Stato riconosce meno soldi ai cittadini campani: “La Campania è la Regione d’Italia che ha meno risorse fra tutte le Regioni nel fondo sanitario nazionale. Non tutti sanno che la Campania riceve pro capite ogni anno 45 euro in meno rispetto a un cittadino del Veneto, 40 euro in meno della Lombardia, 60 euro in meno rispetto all’Emilia Romagna, 30 euro in meno rispetto al Lazio. La Campania viene rapinata ogni anno di 300 milioni di euro dallo Stato centrale”.

“Dal 3 giugno liberi tutti? Io non so che succederà il 3 giugno. Io cercherò di ragionare il 2 giugno per sapere qual è la situazione epidemiologica. Che significa liberi tutti se il contagio è contenuto va bene. Ma se abbiamo ancora livelli elevati di contagio che significa liberi tutti? Questo è il motivo per cui dico che anche nel rapporto Stato Regioni dobbiamo avere una posizione equilibrata cioè ci sono alcune questioni e per questo la Regiona Campania non ha firmato l’intesa con il Governo. Voglio correggere un’informazione che è girata in queste ore sugli organi di informazione. Raggiunto l’accordo Regioni Stato: la Campania non è d’accordo, non ha firmato nessun accordo”.

“Perché? Perché io ritengo che su alcune norme di sicurezza generale debba pronunciarsi il Ministero della Salute. Poi è chiaro che è necessaria una flessibilità regionale, ma sulle norme fondamentali non è possibile che il Ministero e il Governo scarichino opportunisticamente le decisioni sulle Regioni. Questo non è accettabile”.

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani e membro del Comitato Tecnico Scientifico, ci mette una pezza dicendo che in fondo si tratta di multipli del metro e quindi non ci sono contraddizioni e contrapposizioni.

Qui la puntata.

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