Milano. Chiude anche il ristorante Attimi by Heinz Beck a Citylife
Nuova vittima illustre del Covid a Milano. Come vi avevamo anticipato, non riaprirà Attimi by Heinz Beck, il bistrot griffato dallo chef tedesco inaugurato nemmeno due anni fa a City Life, nuovo quartiere in zona Fiera.
Quando, nel 2018, sulla scorta dei buoni risultati ottenuti da Attimi, aperto all’aeroporto di Fiumicino, il gruppo Chef Express aveva avviato anche nel capoluogo lombardo la collaborazione con Heinz Beck –tre stelle Michelin nella capitale per il ristorante La Pergola– pensava di beneficiare di una posizione decisamente strategica: nella food hall al primo piano del centro commerciale.
Lo shopping district nato ai piedi dei grattacieli di Generali, Allianz e Pwc a CityLife avrebbe assicurato al bistrot milanese un afflusso costante di clienti. All’epoca era imprevedibile lo svuotamento dei centri direzionali dovuto agli effetti del Covid, con i dipendenti che continuano a lavorare in remoto com’è avvenuto durante il lockdown.
E nelle torri di CityLife, al momento semideserte, si prevede che siano meno della metà i lavoratori in presenza a partire da settembre. Con la conseguenza di un taglio drastico dei business lunch e delle cene tra colleghi. Il posto del bistrot elegante verrà preso dal ramen di WagaMama.
La collaborazione con Heinz Beck comunque non si conclude. Ma anche un gruppo consolidato come Chef Express, ha bisogno di riflettere sull’impatto estremamente negativo che la pandemia sta avendo sui punti di ristoro nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti. Peraltro, i voli internazionali ancora parzialmente bloccati, non permettono la riapertura di Attimi By Heinz Beck a Fiumicino.
Unica nota positiva le stazioni di servizio lungo la rete autostradale, che sono andate bene anche questa estate.
La notizia della mancata riapertura di Attimi by Heinz Beck a Citylife segue di qualche giorno la chiusura del ristorante di Filippo LaMantia in piazza Risorgimento, sempre a Milano. Gli effetti della pandemia si sono fatti sentire con perdite degli incassi del 45%, da qui la scelta dolorosa dello chef siciliano di chiudere il ristorante.