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16 Ottobre 2020 Aggiornato il 16 Ottobre 2020 alle ore 15:51

Coronavirus. Halloween: coprifuoco alle 22 per bar e ristoranti in Campania

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha deciso il coprifuoco per Halloween, un monumento alla imbecillità
Coronavirus. Halloween: coprifuoco alle 22 per bar e ristoranti in Campania

Vincenzo De Luca, il Presidente della Regione Campania, ha deciso un’ulteriore stretta per limitare la diffusione del contagio che ha raggiunto quota 1.261 infetti. La nuova misura riguarderà il coprifuoco per Halloween.

“Nel fine settimana di ottobre chiudiamo tutto alle 22. Ad Halloween sarà coprifuoco”, ha annunciato nella consueta diretta Facebook del venerdì. Quasi anticipando la possibile stretta del coprifuoco a livello nazionale.

Una festa che non piace a Vincenzo De Luca che non ha avuto parole di riguardo per il rito importato dal mondo anglosassone definendolo un monumento alla imbecillità.

Ad Halloween scatta il coprifuoco in Campania

“Nell’ultimo fine settimana di ottobre – ha spiegato il presidente della Regione – chiuderemo tutto alle 22. È Il fine settimana di Halloween, questa immensa idiozia, questa stupida americanata che abbiamo importato nel nostro paese, un monumento alla imbecillità. Sento che si stanno preparando a fare le feste, io dico che dalle 22 si chiude tutto. E sarà il coprifuoco non consentiremo neanche la mobilità”.

Ma le novità di misure più stringenti potrebbero non fermarsi a questa indicazione.

De Luca ha avvisato che nei prossimi giorni sarà verificato l’andamento dei contagi e potrebbe emanare un’ordinanza per un coprifuoco generalizzato dopo mezzanotte e non solo limitato alle attività di ristorazione.

L’obiettivo è cercare di mettere una diga alla progressione dei contagi per evitare ulteriori e ancora più pesanti restrizioni.

De Luca, sostenendo la decisione di evitare la presenza fisica nelle scuole (che non significa chiudere le attività) in favore della Didattica a distanza, ha dichiarato che il tentativo è di mantenere aperto il 90% delle attività economiche. O almeno l’80%.

I 15 giorni di didattica a distanza, prevista fino al 30 ottobre, dovrebbe consentire di ridurre assembramenti e di frenare la mobilità. Questi giorni dovrebbe servire anche per cercare di dare una risposta al settore del trasporto pubblico e privato. L’idea sarebbe di potenziare le corse almeno del 30%.

E ha fatto una richiesta al Governo nazionale: un piano socio economico di integrazione del reddito ai settori che subiranno danni per le chiusure. Che potrebbero essere di più di quelle fino ad ora disposte.

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