Matteo Metullio: chi è il vero vincitore della Guida Michelin 2021
Matteo Metullio da Trieste, di professione chef, ha 31 anni. Le lacrime profuse ieri, collegato con lo studio televisivo di Sky in cui si presentava la Guida Michelin 2021, hanno conquistato tutti.
Tanto che oggi il giovane chef triestino è l’uomo del giorno. Il vero vincitore della 66esima edizione della “Rossa”.
Ma chi è Matteo Metullio
Nel febbraio 2019, non ancora trentenne, Metullio se ne va da La Siriola di San Cassiano, in Alta Badia, lasciando in eredità al ristorante due stelle Michelin.
Eredità non raccolta da Stefan e Wilma Wieser, la coppia proprietaria del ristorante e del Ciasa Salares, l’hotel che lo ospita. Anzi, un mese dopo, i due mettono fine alla storia decennale e gloriosa del ristorante, chiudendolo. Troppo complicato proseguire senza Matteo Metullio.
Ma siete fuori strada se pensate al colpo di testa di un giovane cuoco viziato dal precoce successo. Il passo indietro è nel nome della famiglia.
“Devo fare il papà” – riportano le cronache del tempo alla voce interviste con lo chef, “è complicato per mia moglie Elena e per me seguire nostro figlio Nicolò, dieci mesi, senza aiuti in Val Badia, dove io lavoro sempre“.
Poi l’annuncio del cambiamento: “Per riuscire a concentrarmi sulla famiglia torniamo a Trieste, dove lavorerò per il ristorante Harry’s Piccolo e dove i miei genitori potranno aiutarci”.
Il più giovane chef a conquistare sia una che due stelle Michelin
Un particolare non secondario è l’impressionante uno-due che ha portato Metullio a essere sia lo chef più giovane a conquistare una stella Michelin, che il più giovane a conquistarne due.
E siccome se un enfant prodige nasce quadrato non muore tondo (semicit.), il triestino, nell’autunno del 2018, porta la stella Michelin anche nel ristorante di piazza dell’Unità. Ricollocando la sua città dove merita di stare, vale a dire sulle rotte dei gourmet.
Ecco, ora forse vi è più chiaro contestualizzare gli incessanti singhiozzi di ieri in diretta streaming. “Una soddisfazione immensa”, dice nelle prime interviste di giornata il cuoco tornato dopo solo un anno e mezzo al punto di partenza. Cioè alle 2 stelle Michelin.
Oggi c’è chi parla di rivincita. Ma è un errore. Metullio non doveva rivalersi su qualcuno, non aveva subito sconfitte. È solo due volte felice perché riesce a lavorare e contemporaneamente a fare il papà.
Tutto bene ciò che finisce bene, dunque. Tornato due volte stellato, Metullio non può che dedicare il risultato a moglie e figlio. Poi a Davide De Pra, suo partner in cucina. Anche ai proprietari del ristorante, chiuso da ottobre per lavori di restauro. “Perché nonostante il momento difficile hanno deciso di investire lo stesso”.
Nel frattempo sono arrivati i complimenti di Norbert Niederkofler, chef tre stelle Michelin del ristorante St. Hubertus (dove Metullio ha lavorato e conosciuto la moglie) e di Massimo Bottura.
Una bella soddisfazione. Perché se un enfant prodige nasce quadrato non muore tondo.