Parrozzo abruzzese: ricetta del tipico dolce di Natale che ha stregato l’Italia
Il parrozzo è un dolce tipico delle feste di Natale in Abruzzo. E quest’anno è all’insegna delle forti restrizioni. In zona arancione si è costretti ad arrangiarsi nelle cucine di casa e i ristoratori debbono aggiustare il tiro.
A San Vito Marina, a ridosso della Costa dei Trabocchi della provincia di Chieti, il patron del Ristorante Essenza Cucina di Mare, alias Filippo De Sanctis, propone una valida alternativa.
Lui non è uno chef ma il più classico dei ristoratori. È il proprietario del ristorante, di antica tradizione marinara e uomo di sala, tout court.
Quanto costa e cosa contiene il cesto di Natale
La sua idea per il Natale è quella di un cesto contenente delizie enogastronomiche. Perfetto da mettere sotto l’albero.
Non vi parlo dei piatti ma del dolce, preparato a tiratura limitata dalla sua cucina di pesce.
Il cesto proposto dal Ristorante ha un prezzo di 55 € e contiene appunto un parrozzo.
Oltre al sugo pronto del tacconcino “alla Filippo”, i tacconi sfoglia grezza, nero di seppia, paté di merluzzo, colatura di alici, alici selezionate, una bottiglia di pomodoro bio, un kit per un gin tonic “perfetto” elaborato da Filippo ed una bottiglia di vino.
L’ordine è semplicissimo e può essere fatto online, sul sito, oppure tramite mail.
Il parrozzo
99 parrozzi a tiratura limitata. Questa la “semplice” idea di partenza.
Il parrozzo è un dolce tipico abruzzese (da Pan rozzo) che allieta le tavole regionali (e non solo) assieme ai più blasonati panettoni e pandori. Fonte d’ispirazione di alcuni versi dannunziani. Fu pensato dal pasticcere pescarese Luigi D’Amico nel 1920.
L’artigianalità qui tocca i massimi livelli. Quasi superfluo dirvi che è buonissimo. Con un gusto inconfondibile.
L’impasto interno è simile allo zuccotto.
Quello di Essenza è preparato con farina integrale, mandorle dolci e amare, burro, uova, zucchero, burro di cacao, cioccolato e fecola di patata.
Una volta terminato l’impasto, viene cotto e poi lasciato a raffreddare. E si completa con cioccolato nella parte superiore che di lì a poco si asciugherà.
Un tripudio di sapori, il cioccolato si sposa alla perfezione con l’impasto interno, fragrante e delicato. Un gran bel contrasto tra l’amaricante della mandorla e l’equilibrato gusto del cioccolato. Vi consigliamo di provarlo assieme al caffè (non zuccherato of course) oppure con un amaro, per esempio la Genziana.
Siamo cerri che potreste anche voi trarne una fonte di ispirazione poetica come Gabriele D’Annunzio che ci scrisse un madrigale: la “Canzone del Parrozzo”.
Eccovi la ricetta e le istruzioni per il procedimento.
Vi diamo quelle per la versione più comune, per 6-8 persone.
La ricetta originale prevede l’utilizzo di mandorle amare che volendo possono essere sostituite con un po’ di amaretto.
La ricetta del parrozzo
Ingredienti
60 g semolino (o farina integrale)
4 uova
60 g fecola di patate
80 g burro fuso
60 g mandorle spellate da ridurre in polvere
40 g mandorle amare o, in alternativa, 2 cucchiai di amaretto di Saronno
60 g zucchero
Buccia grattugiata di limone
200 g cioccolato fondente
Procedimento
Separate i tuorli dagli albumi. Montate a neve i bianchi e poi i rossi con zucchero e limone fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Nella montata di uova aggiungete il burro fuso e le mandorle finemente polverizzate, il semolino, la fecola, la buccia di limone e le mandorle amare (o il liquore).
Aggiungete gli albumi montati con movimenti delicati dal basso verso l’alto fino ad amalgamare completamente il composto.
Versate in uno stampo infarinato e imburrato.
Cuocete il parrozzo a 160°C per circa un’ora.
Sfornate e lasciate intiepidire 10 minuti. Sformate il parrozzo lasciandolo raffreddare.
Sciogliete il cioccolato ed una volta liquido versatelo sopra al parrozzo posizionato su una gratella con sotto una carta da forno.
Lascatelo raffreddare ed asciugare. Dopo circa 15 minuti sarà già pronto per essere soavemente addentato.
Il simbolo del Natale
Perché il parrozzo?
Perché è corroborante. E’ un valido surrogato dell’empatia della convivialità, da sostituire, speriamo presto, con la presenza fisica al ristorante. Un dolce che permette di coglierne e soprattutto riviverne il segno e l’affetto dei gesti. Scambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia.
La bontà va dritta alla mente, al cuore ed al palato.
Non fatevelo dire due volte.
Ora provate a rifarlo perché è semplice. E godetevelo sino in fondo, con i migliori e dolci auspici possibili.
Essenza Cucina di Mare. Largo Olivieri, 3. Marina di San Vito (CH). Tel. +39087261213
Parrozzo
Equipment
- forno
- fruste
- stampo
Ingredienti
- 60 g semolino o farina integrale
- 4 uova
- 60 g fecola di patate
- 80 g burro fuso
- 60 g mandorle spellate da ridurre in polvere
- 40 g mandorle amare o, in alternativa, 2 cucchiai di amaretto di Saronno
- 60 g zucchero
- 1 buccia limone grattugiata
- 200 g cioccolato fondente
Istruzioni
- Separate i tuorli dagli albumi. Montate a neve i bianchi e poi i rossi con zucchero e limone fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
- Nella montata di uova aggiungete il burro fuso e le mandorle finemente polverizzate, il semolino, la fecola, la buccia di limone e le mandorle amare (o il liquore).
- Aggiungete gli albumi montati con movimenti delicati dal basso verso l’alto fino ad amalgamare completamente il composto.
- Versate in uno stampo infarinato e imburrato.
- Cuocete il parrozzo a 160°C per circa un’ora.
- Sfornate e lasciate intiepidire 10 minuti. Sformate il parrozzo lasciandolo raffreddare.
- Sciogliete il cioccolato ed una volta liquido versatelo sopra al parrozzo posizionato su una gratella con sotto una carta da forno.
- Lascatelo raffreddare ed asciugare. Dopo circa 15 minuti sarà già pronto per essere soavemente addentato.