Gianfranco Vissani e altri chef protestano sotto casa di Draghi in Umbria
Gli chef protestano per il calendario delle riaperture dei ristoranti sotto casa di Mario Draghi in Umbria.
La pacifica protesta è organizzata da Simone Ciccotti, chef dell’Antica trattoria San Lorenzo a Perugia e direttore dell’associazione Solidart. “È un cordiale e garbato invito a pranzo che serve semplicemente a ricordare a tutti quanto è importante e trainante il settore alimentare e della ristorazione per la nostra nazione. Siamo rinomati nel mondo per moltissime cose, ma al primo posto rimane sempre il buon cibo e il buon vino per il nostro stile di vita”.. “Avremmo voluto consegnare nelle mani del premier i prodotti e le eccellenze umbre – spiega lo chef organizzatore dell’iniziativa – affinché non vadano a morire. Purtroppo non basteranno le riaperture già annunciate, ma per garantire la sopravvivenza del settore sarà indispensabile la ripresa dei consumi”. Così ha spiegato il portavoce dell’iniziativa.
Gli chef protestano sotto casa di Draghi
Cui ha partecipato anche Gianfranco Vissani, chef dell’omonimo ristorante stellato di Baschi, vicino Orvieto. Che ha polemizzato sulle riaperture concesse solo a chi ha i tavoli all’aperto (qui il video). Impossibile mangiare all’aperto con questo freddo ha osservato. E poi ha chiesto “denari freschi” che possano aiutare la ripartenza. Casa Vissani ha perso in questi mesi di chiusura almeno 2 milioni di euro, ha dichiarato.
Sul fronte pratico, chiede la riapertura anche delle sale interne. “Magari aumentiamo le distanze, mettiamo il vetro a separare i clienti”, ha chiosato. Due argomenti, quello delle distanze e dei plexiglas o delle barriere che non hanno certo incontrato il favore dei ristoratori.
Con Vissani e Ciccotti, all’appuntamento vicino Città della Pieve hanno partecipato altri protagonisti della scena enogastronomica dell’Umbria.
Marco Caprai, imprenditore del sagrantino a Montefalco, Giuliano Martinelli di Giuliano tartufi, Francesco Gradassi di olio Marfuga, i rappresentanti di Fratelli Angelucci Carni e di Eraldo Dentici Vini, Lina Angelucci del ristorante il Balestruccio a Perugia, Alberto Massarini del ristorante il Pentagramma a Spoleto.
Non sono però riusciti a incontrare il Presidente del Consiglio che ha pianificato le riaperture secondo il criterio del “rischio ragionato“.