Dark Kitchen a Napoli. E ora chiedetevi se avete bisogno di Cucine Intelligenti
Dark Kitchen a Napoli è una novità. O almeno, un progetto di cucina che si apre la strada in mezzo alla pandemia per venire alla luce quando Napoli e la Campania sono in zona gialla. E si spera ci restino. Cucine Intelligenti, questo il nome, vuole essere cucina”nera”, “chiusa”, “fantasma”. Perché non c’è sala ma solo delivery, consegna a domicilio. Come a Milano o a Palermo.
Nella patria della pizza e della pizza a casa si va dunque avanti sulla formula delivery. Non di ripiego. Come per molte pizzerie che giocoforza hanno provato ad attingere al pozzo delle consegne a domicilio. Certo, c’è qualche eccezione come Gina Pizza di Giuseppe Pignalosa. Nata e cresciuta (domani apre la terza sede a San Giorgio a Cremano), ma il resto spera solo che si ritorni alla normalità. Cioè al tavolo.
Invece, Luca Vittorio Mazzarella, cilentano di origine e napoletano di stanza, crede al format solo delivery. Dalla sua, nonostante la giovane età, ha l’esperienza di altri locali che ha avviato o di cui condivide la proprietà. Locali improntati soprattutto all’entertainment e alla convivialità, uno tra tutti l’Ambasciatori. Convivialità è parola messa al bando dalla pandemia.
E in effetti lui e i suoi soci storici, Alessio Marvaso e Luca di Martino, con i locali chiusi nel primo lockdown 2020 l’hanno pensata così. “Facciamo un brand solo delivery per questi mesi, aiutiamo le persone ad essere più felici anche stando a casa”. Idea cui si è aggiunto Danilo Girasole di Lelena Burger e Salumeria Alcolica che cura la comunicazione.
Come nasce la Dark Kitchen a Napoli
Dal temporary restaurant al virtual restaurant il passo non è stato breve. Ma li ha convinti la sensazione che la formula Dark Kitchen a Napoli (e non solo) potesse andare oltre l’emergenza della pandemia.
E quindi hanno deciso di aprire una Dark Kitchen a Napoli alla Riviera di Chiaia. Rilevando gli spazi di Time Out. Sufficientemente ampi per ospitare Cucine Intelligenti che è un multibrand.
“A differenza di altre Ghost Kitchen del nord Italia, noi abbiamo deciso di dare al cliente un’esperienza in cui la mission resta la rapidità di consegna con una media di 25 minuti per consegna. E la comodità. Ma senza accantonare la qualità dei cibi e la proposta sempre innovativa, per far sì che l’utente possa godere anche di un’esperienza culinaria oltre che di un servizio di delivery” Così Luca Mazzarella riassume il progetto della dark kitchen a Napoli.
Cucine Intelligenti è un insieme di brand e di proposte gastronomiche ognuna con il proprio nome marchio. Mettere insieme diverse cucine e centralizzare gli ordini provenienti da una stessa abitazione con un’unica consegna è l’idea di fondo. Così che ognuno possa scegliere tra il panino e l’etnico, il messicano e il pollo piuttosto che il poké mangiando insieme.
Come dire, la dark kitchen a Napoli rispetta la convivialità anche a casa evitando la necessità di mettere ai voti panino o pizza.
“La scelta dei brand è stata complessa. Volevamo che tutti avessero un “twist” particolare. E quindi partiamo con questo assetto”, annuncia Mazzarella.
Dark Kitchen a Napoli: il panino americano
Burger Things. La versione Cucine Intelligenti del panino prima scelta del delivery è un classico hamburger americano. E il nome richiama Stranger Things la serie americana ambientata negli anni ’80. Gli hamburger sono cotti con la tecnica smashed. Insalata e pomodoro sono alla base di tutti i panini con bacon, cheddar, cetriolini e cipolle che l’accompagneranno. Il bun è stato preparato da Carlo Di Cristo che, oltre a ideare quelli della bakery di Diego Vitagliano, ha lanciato il pane con foorn a Mariglianella.
Per la dark kitchen a Napoli sarà a disposizione anche un bun vegetariano. Assaggiati e difficile dire quale sia il convenzionale e quale il vegetariano nonostante l’assenza di grassi. Entrambi saranno rigenerati al momento dell’ordine. In casa saranno preparate le salse.
La cucina asiatica e fusion
Magna Manga. È il brand che strizza l’occhio all’Asiatico e al fusion in generale. Il menu della dark kitchen a Napoli prevede diverse proposte.
- Bao
- Katsusando
- Riso alla piastra
- Poké
Le preparazioni saranno tutte interne con i bao colorati – con prodotti naturali – che sono al centro delle attenzioni degli amanti del food porn. Anche Lo shokupan, cioè il pane a maniera di pane in cassetta, per i katsusando è studiato ad hoc con Carlo di Cristo.
Dark Kitchen a Napoli: la cucina messicana
Super Taco Bros. La cucina messicana della dark kitchen a Napoli riecheggia nel nome il celebre video gioco. Taco e burrito saranno tirati a mano così come i classici nachos. Tra gli altri elementi della cucina messicana ci sono fagioli neri, peperoni, salse piccanti preparate in casa. E saranno accompagnati da bevande frizzanti come Guava, Mango, Tamarindo, Pompelmo.
Il pollo arrosto e fritto
Space Chicken. La dark kitchen a Napoli celebra il pollo arrosto con polletti allevati a terra di 800 grammi circa che rappresentano l’ideale pezzatura per due porzioni. Pollo arrosto, che assicurano morbido all’interno e con crosticina esterna. Oppure fritto, cioè cotto in forno e finitura circa) shabu shabu in cui mestoloni di olio bollente cosparge il pollo. In accompagnamento 10 tra salse e olii che il cliente potrà selezionare per finire il piatto direttamente a casa. Cucine Intelligenti punta sulla maionese al prezzemolo e aglio affumicato e sull’olio alla bruschetta che mantiene gli odori del pane e del pomodoro. E saranno disponibili tutte le parti del pollo fritte, un lollipop di pollo per i più piccoli e un club sandwich rivisitato.
Dark Kitchen a Napoli: la cheesecake
Cheesecake Mafia. Anche qui, come per il pollo, la scelta della dark kitchen a Napoli è un brand monoprodotto. Una crema di cheesecake al bicchiere con la possibilità per il cliente di finirla con diverse creme, marmellate e topping. Disponibile anche la crema 100% vegana.
Assaggiata la versione “tradizionale” al naturale, la cheesecake al cucchiaio è pensata per i famelici delle cose dolci.
Il pensiero vegano
La dark kitchen già prevede un brand solo veg.
“Sul piano vegano siamo stati molto attenti e ognuno dei brand offre una versione vegana del prodotto, curata esattamente come gli altri. Siamo in trattativa sia con the vegetarian butcher che con beyond meat per farcire panini, bao, taco burrito con carne vegetale”, anticipa Mazzarella.
L’espansione già programmata oltre la dark kitchen a Napoli
Cucine Intelligenti ha in cantiere anche brand che stagionali. Ad esempio, pesce crudo e tartare con champagne pensato per le barche col nome Tartarantella. Oppure il Wok per l’inverno oltre alla pizza in teglia che sarà la novità autunnale della dark kitchen a Napoli.
E questa sede di Chiaia sarà la prima perché è già partita la ricerca di un ulteriore spazio al Vomero. La rapidità delle consegne d’altronde implica la necessità di più basi per coprire la città con efficacia. L’idea dei diversi brand, inoltre, permette di avviarne altri o di chiudere quelli che non avranno le performance attese.
L’attenzione alla comunicazione e alle leve che ingolosiscono soprattutto le fasce più giovani è evidente in questa dark kitchen a Napoli. Parte dello spazio a disposizione sarà occupato dai Dark Store con accordi siglati con Unilever e Coca Cola, ad esempio. “Ci proponiamo come magazzini urbani e facciamo da tramite tra i marchi e i clienti finali”, spiega ancora Luca Mazzarella.
Che ha un occhio ai pack riciclabili e alla capillarità dell’offerta senza dimenticare la qualità gastronomica. A capo di cucine intelligenti c’è Giuseppe Gargiulo con diverse esperienze in cucine stellate. In attesa di esportare la dark kitchen napoletana anche a Milano.
Da lunedì 10 maggio, le porte della Dark Kitchen a Napoli saranno aperte agli ordini per le consegne a domicilio in quattro quartieri: Posillipo, Fuorigrotta, Vomero, Chiaia.