Sushi. 30 ristoranti per mangiarlo da Nord a Sud dell’Italia
La Giornata Internazionale del Sushi è il 18 giugno ma è da festeggiare tutto l’anno. Come sappiamo (quasi) tutti, sushi è un termine generico per indicare bocconcini a base di riso, aceto di riso, zucchero e sale. Vengono preparati unendovi vari ingredienti, dal pesce crudo alle alghe, ad altri vegetali e frutti. Ma anche ad esempio alla carne.
Per prepararci, ovvero per scegliere il ristorante dove andare a mangiare sushi di qualità, abbiamo aperto i nostri archivi. E vi proponiamo i locali migliori e le novità più recenti.
Assieme a qualche nuova proposta: nonostante la concorrenza dei nuovi cibi esotici, pokè in testa, il sushi rimane in cima alle preferenze degli italiani. Basta vedere le classifiche delle preferenze degli utenti di Deliveroo e JustEat pubblicate l’anno scorso, tutto sommato ancora valide.
A proposito: The Fork ha stilato già l’anno scorso un elenco dei 15 ristoranti di sushi preferiti dai suoi utenti: li avete provati?
Torino: apre il Koen Terrace Lounge Bar
Cominciamo con una novità, appena aperta a Torino, in corso Moncalieri: (1) Koen Terrace. Una terrazza sul fiume, immersa nel verde, con ristorante di sushi, cocktail bar e DJ set tutte le sere.
Il menu è a base di sushi, ma non un sushi qualsiasi. “Sarà soprattutto ricerca, materia prima e fantasia al servizio di una delle tradizioni gastronomiche più antiche del mondo.”
Si tratta di un temporary restaurant, aperto solo per l’estate.
Milano: la tendenza è il sushi gourmet
Per Milano partiamo con due nomi che rappresentano al meglio la tendenza gourmet del sushi: Aji e Ichi Station. Un ottimo servizio di asporto o delivery, e da Ichi Station anche qualche tavolo per il consumo sul posto.
(2) Aji, in via Pier della Francesca, nasce come “costola” del ristorante stellato Michelin Iyo di Claudio Liu (stessa proprietà di Iyo Aalto). Nato appunto per take away e consegna a domicilio (con personale proprio), effettua un servizio particolarmente attento. Divertente il menu-origami. E assolutamente ottimo il cibo – non solo sushi.
Sushi si può trovare anche nel menu di (3) Iyo.
Allo stesso indirizzo di (4) Iyo Aalto c’è il sushi di Iyo Omakase (foto sopra). Ovvero un banco sushi secondo l’autentica tradizione Edomae-zushi, nello stile Edo, la scuola più antica e rigorosa. Un solo menu e un solo grande banco per condividere un rito antico, direttamente dalle mani del sushi master. La tradizione, come in Giappone.
(5) Ichi Station nasce da un’idea di Haruo Ichikawa, maestro del sushi a cui va il merito della stella Michelin ottenuta da Iyo.
Messosi in proprio, ha aperto Ichikawa, in via Lazzaro Papi, e Ichi Station, “Sushi da asporto stellato”, con 4 sedi (Porta Vittoria, Ravizza, Col di Lana, Fara). Un’altra esperienza da non perdere.
Come da non perdere è il sushi di (6) Wicky’s Japanese Innovative Cuisine in corso Italia, elegante e raffinato. Wicky Prjian è lui stesso un classico, ormai. Aggiungiamoci poi Nobu, Yoshi, Nu, Finger’s Garden, e Poporoya, in via Eustachi, aperto nel 1989: c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Milano: piccolo è bello
Il sushi, lo abbiamo visto, è uno dei cibi più facilmente trasportabili, senza subire troppi danni dalle traversie del percorso. Ecco perché ci sono molti locali relativamente piccoli, con pochi tavoli in loco.
(7) This Is not a Sushi Bar, ad esempio, può contare su diverse sedi. E su una indovinata campagna promozionale di lancio: più follower hai su Instagram, meno paghi.
Lo stesso discorso vale per (8) Fusho: locale piccolo, un prodotto indovinato, tex-mex, nato dalla fusione di sushi e burrito, facilmente replicabile, alta qualità. In via Paolo Sarpi e in via Plinio.
Milano: le novità
Aggiungiamo al nostro percorso nel sushi milanese qualche novità.
Anzitutto, (9) Armonico. Non è (ancora) un locale, bensì un servizio di delivery. Anzi, Armonico Sushi Culture è “il primo progetto che può essere realmente definito Fine-Delivery”.
In attesa di aprire il locale vero e proprio, ogni giovedì Armonico si trova all’Organics Sky Garden Cielo. sul rooftop dell’Hyatt Centric.⠀
Una novità, recente apertura (al posto di Wonton) in via Panfilo Castaldi: (10) Ippo Sushi.
Segnaliamo anche (11) G Sushi, nuovo locale in via Losanna, e (12) Sushi Fun, locale di sushi e pokè ancora in Paolo Sarpi.
E da ultimo (13) Osaka, un altro classico, in corso Garibaldi. Lo inseriamo qui anche perché ha aperto da poche settimane (14) Bento & Mood, a poca distanza dalla casa madre. Da provare.
A Cesenatico Giuliano Fish Club riapre in nome del sushi
L’era del dopo-Liliana Succi, madre di Alessio Sassi, mancata a marzo, si apre con la nuova linea gastronomica del (15) Giuliano Fish Club. Il ristorante di pesce sul porto di Cesenatico, inaugurato nel 2016, è stato rinnovato, negli arredi e nella carta, durante la pandemia. E Alessio ha voluto inserire nel nuovo menu anche il sushi, per celebrare mamma Liliana, grande amante della cucina nipponica.
Le novità romane all’insegna del sushi
Invece Cristian Federici, giovane imprenditore, ha creato il progetto (16) DF Exclusive 2.0, nuova versione del format DentroFuori.
L’altra anima gastronomica di DF Exclusive 2.0, oltre alla pinza romana, è rappresentata dal Sushi nelle due versioni, la classica con il pesce e l’inedita con la carne. Eccellenti materie prime come la carne di Fassona proveniente dal Piemonte, abbinata ad prodotti di realtà artigianali della zona dei Castelli Romani. In carta, Sashimi di Fassona, NigiriSpicy (riso, carpaccio di manzo e salsa spicy-maio scottata). Speck & Rolls (riso, alga Nori, manzo, avocado, speck, salsa spicy). ChickenRolls (riso, cetriolo, pollo, cheddar fuso, salsa teryiaky). Roman Rolls (riso, manzo, avocado, carpaccio di Fassona scottata al tartufo).
(17) Luce Experience torna a illuminare il Parco Archeologico dell’Appia Antica e l’estate romana. Alla postazione cocktail, supervisionata da Marco Rimedio e attiva dalle 18 si può iniziare con un aperitivo. A scelta, drink classici, 6 diversi Gin Tonic e signature, come Luce, con base Vodka e liquore all’arancia, Blue Curaçao, pompelmo, limone, zucchero e soda. Il tutto accompagnato da sushi, qualche frittino o una selezione di focacce.
I sushi romani tra fusion e tradizione: Gipsy Bar, Mun, Sushisen, Mahalo
(19) The Gipsy Bar, aperto tre anni fa al Pigneto da Manuele Giordani, sposa mixology e sushi contaminato con la cultura gastronomica italiana. Ne abbiamo scritto qui.
Anche il (20) Mun Sushi bar ha aperto nel 2018 a Centocelle. Grandi materie prima alla conquista di una zona “difficile”, con buoni risultati.
Un altro indirizzo che raccomandiamo è (21) Sushisen Vero Ristorante Giapponese, in stile edomae, ispirato all’antica e raffinata tradizione Kaiseki. Lo raccontiamo qui. Aperto 17 anni fa, si trova in via Giulietti.
Un’altra contaminazione: il sushi all’hawaiana di (22) Mahalo, South Pacific Fine Food. Si trova a Ponte Milvio, e ci siamo stati qualche tempo fa.
Mahalo è un termine con un significato complesso, che vuol dire “ringraziamento, gratitudine come stile di vita”. Ci sono sushi di tutti i tipi e colori, arricchiti con frutta tropicale e ingredienti meno conosciuti come foglie di taro, radici di loto, jackfruit.
Il sushi a Napoli, a Salerno e nel Cilento
Bene, vediamo di dare qualche spunto-sushi anche per la Campania.
Per chi ama la cucina Nikkei, ovvero la fusion nippo-peruviana, segnaliamo l’ottimo (23) Urubamba, sulla Riviera di Chiaia. Un pioniere in terra partenopea, anzi, in tutto il Sud Italia. Nel 2018 “La Repubblica” di Lima gli ha dedicato un articolo, eleggendolo futuro miglior progetto nikkei d’Italia.
Sempre in zona, c’è il “fratello minore” di Urubamba a San Giuseppe Vesuviano aperto da Dario Cecaro. Si chiama (24) Mama Cocha, ha un menu più snello e prezzi minori. Ne abbiamo parlato qui qualche giorno fa.
C’è (25) Mame Ostrichina, in via De Cesare, un ristorante di respiro biodinamico che è anche una comunità orientata allo sviluppo sostenibile e all’innovazione social.
C’è (26) Reiwa – La nuova era del sushi, ristorante nippo-brasiliano in via Michelangelo Schipa. Lo chef Romerson Coelho rivisita la tradizione culinaria del sushi creando piatti innovativi e originali, accostati a piatti tradizionali. La cultura giapponese si mescola a idee e sapori di spunto italiano. Ne abbiamo parlato qui.
Hoshi è un nome rinomato sia per la casa madre (27) Hoshi Agropoli, in Cilento, che per la recente apertura del ristorante (28) Hoshi Salerno che si spinge oltre il sushi con una carta più complessa (leggete tutto qui). Invece, ad Acciaroli, all’Iris, quest’estate sarà di scena il poké che sostituisce il sushi e il sashimi.
Il Sushi Siciliano
In Sicilia, la tappa è da (29) SushiA’ su una terrazza con vista sul meraviglioso golfo di Mondello. È tempo di andarci dopo aver assaggiato la versione delivery.
(30) Boorry è una nuova dark kitchen che propone sushi burrito a Palermo, dall’idea di un gruppo di giovani imprenditori, che l’hanno mutuata dalla California. Il nome completo è infatti Boorry California Sushi Burrito.
Il sushi burrito parte dal burrito messicano, sostituisce la tortilla di grano con fogli di alga nori e introduce l’utilizzo del riso e di innumerevoli farciture. Packaging curato, buoni gli abbinamenti.
Il sushi che verrà a luglio
Apre a luglio il rinnovato San Domenico Palace a Taormina, un Four Seasons Hotel. L’offerta gastronomica, guidata dal siciliano Massimo Mantarro,è divisa in quattro diversi ambienti. Di questi, l’Anciovi, dedicato alle giornate al sole, a bordo piscina o al rientro dal mare, mette in primo piano il pesce fresco locale.
In particolare, di segnala per l’estate 2021 un inedito “Sushi Siciliano”; una tradizione asiatica che Mantarro rende locale grazie ai prodotti del territorio.
Pronti per festeggiare la giornata del sushi da nord a sud dell’Italia?