Sono andato a cercare i prezzi esagerati al Mercato Centrale Milano
Abbiamo visto i menu e i prezzi del MCM – Mercato Centrale Milano, abbiamo assaggiato molto e vi abbiamo raccontato le nostre impressioni.
All’apertura sono seguite le – solite – reazioni sui social. Come sempre, ci sono lamentele sui prezzi, sull’operazione in generale, sul contesto. Niente di nuovo.
Di nuovo, ci sono (poche) polemiche sui Green Pass. In effetti, non sempre quando ti siedi al tavolo con il tuo vassoio mangereccio, arrivano a verificare che tu lo abbia. Mi dicono che stanno facendo il possibile per sollecitare il personale a chiederlo sempre. Son ragazzi, per loro dev’essere imbarazzante, e motivo di preoccupazione, porsi come sorveglianti.
Ricordiamo comunque che il patron Umberto Montano è stato uno dei primi a chiudere i suoi vari Mercato Centrale.
C’è sempre gente, comunque. Che non sembra molto preoccupata (tante mascherine, specie negli assembramenti). E sembra contenta. Ho chiesto a qualcuno se era soddisfatto del cibo, se trovava caro il proprio piatto. Nessuno che avesse niente da criticare.
Prezzi esagerati?
Pesce caro come in gioielleria? Consumatore di bastoncini di pesce, digitatore compulsivo sui social, fatti delle domande.
Commentatore che scrivi su Facebook, perché diffondi fake news? La bottiglietta d’acqua costa 1,50 € e non come dici tu 2,50 €. Ed è pure servita al tavolo.
La percezione dei prezzi, non solo al Mercato Centrale Milano (MCM per gli amici), è argomento che potremmo dibattere da qui all’infinito. E spesso all’affermazione “troppo caro” bisognerebbe aggiungere “per me”. Dovendo scegliere cosa mangiare, a parte gli assaggi offerti il giorno dell’inaugurazione, anch’io ho fatto i miei conti. E ho scelto piatti che potevo permettermi.
Le lamentele, dicevo, sono soprattutto all’insegna del “è tutto caro, costa tutto troppo”.
Partiamo col dire che il target è medio-alto, non è un fast food low price né un bancone del supermercato con i piatti pronti. Il che vuol dire che si fa, almeno sulla carta, un discorso di qualità e sostenibilità. Il che può in qualche modo mettere sull’avviso chi entra al MCM.
I prezzi del Mercato Centrale Milano: la pizza margherita da Crosta costa 8,50 €
Abbiamo parlato con Simone Lombardi, che ci ha spiegato l’ovvio. Il costo delle materie prime, del personale, e così via. Anche della ricerca, dello studio: quella proposta al MCM è una pizza nuova, caratterizzata da leggerezza e croccantezza. Siamo nell’ambito delle pizze gourmet, o innovative, o contemporanee: chiamatele come volete, ma è un dato che raccoglie tutto quanto. E c’è anche da considerare la percentuale dei prezzi che vanno all’organizzazione del Mercato Centrale Milano.
Un’ovvietà: è abbastanza probabile che Simone, come tutti, abbia fatto un prezzo che tenesse in considerazione i costi, i guadagni, ma anche le condizioni del mercato.
Se guardiamo il mercato, una margherita da Sorbillo Lievito Madre, in Duomo, costa 8,30 €, da Acqua e farina, a pochi metri, 8 €. Da I Romano, in via Lomellina, 7 €, come da Mozzarella&Basilico in Duomo, da Mina in Porta Romana. Piccola Ischia la vende a 6 €, Pizza AM a 9 €, Mani in Pasta a 9,50 €. Al di là delle dimensioni della pizza stessa, che variano (quelle di Crosta sono del tipo un po’ più piccolo).
Quindi, Crosta fa un prezzo medio – oppure tutte le pizze di Milano sono care.
Mercato Centrale Milano: i prezzi degli altri piatti
Questo panino è Big&Sleepy con pezzetti di Black Angus, tacchino, salsa Alabama e jalapeño. Preso all’American Barbecue di Joe Bastianich, costa 14 €. Fra parentesi, mi è piaciuto molto – anche questo fa parte della mia valutazione del prezzo. O meglio del rapporto qualità – prezzo. Se Bastianich pensa sia un prezzo giusto, e io lo pago, e mi piace quello che ho pagato, sono a posto e soddisfatto.
Un bicchiere di Refosco Bastianich, l’ho pagato 6 €. Mi sembra un prezzo normale per un bicchiere di vino.
Ho mangiato un piatto di Peposo (una specie di spezzatino a lunga cottura, aromatizzato col pepe e cotto nel vino rosso). Lo vende, con altri piatti toscani, Bollito e Lampredotto di Giacomo Trapani. Costa 10 €. Tanto, poco? In questo caso, la quantità di pietanza non sembra eccessiva forse perché si “perde” un po’ nel piatto. Mettici anche che l’idea di questo piatto nella cucina toscana è un piatto relativamente semplice, tradizionale, da trattoria, e quindi per definizione abbondante ed economico.
In definitiva, non mi è sembrato eccezionale. Assaggiato, il giudizio finale è “abbastanza buono, ora mangio qualcos’altro che magari mi piace di più”.
Avevo già scritto nell’articolo precedente del Fish Bar di Fishion. I Pasticcini di mare costano 3,50 € l’uno, se ne prendi 3 sono 9 € (avrei risparmiato 1,50 €, bene), Ne ho presi 4, e sono ritornati tutti a prezzo pieno. Che, se lo avessi saputo prima, se ci fosse stato scritto o detto, avrei preso solo i 3, avrei mangiato, sarei tornato indietro, e avrei preso il quarto.
Le Empanadas del trio Perdomo-Piras-Press costano 3,50 € l’una. Tanto, poco? Sono un tipico antipasto-spuntino-aperitivo, di dimensioni ridotte, quasi un (buonissimo) boccone. E stanno avendo un grande successo, come i ravioli di Agie Zhou della Ravioleria Sarpi.
I prezzi di carne e pesce al Mercato Centrale Milano
Al Mercato Centrale Milano si va anche per fare la spesa. I milanesi saranno contenti di questo nuovo emporio?
Lo sapremo.
Al momento conosciamo i prezzi di due ingredienti dei menu casalinghi: carne e pesce.
Per aggiudicarvi una costata con 30-40 giorni di frollatura dovete sborsare 35,90 € al chilogrammo.
Il prezzo sale a 53 € al chilogrammo per una fiorentina di eguale frollatura.
Il filetto viene via a 59 € al chilogrammo e il controfiletto a 42,50 €.
Il prezzo degli spiedini di maiale è di 18,50 € al chilo.
Hamburger a 21 € al kg mentre gli arrosticini sono prezzati a 25 €.
Alla voce pesce avete bisogno di un portafogli robusto. A meno di non scegliere uno sgombro (15 o 20 € al chilogrammo).
Il salmone allevato in Scozia viene via a 45 € al chilo.
Il branzino allevato in Grecia costa 40 € al chilo.
Se vi avventurate in mare aperto, 60 € per spigole e gamberi rossi (con un po’ di solfiti di conservazione). Idem per la coda di rospo.
Sogliole e rombi lisci sono più economici: 45 € al chilo. In mezzo, le pezzogne a 55 € e i saraghi quasi sottocosto a 35 €.
Anche le seppie vi guardano dal banco a 35 €. Ma se volete risparmiare c’è l’orata allevata in Grecia a 19,90 €.
Che cosa è, e cosa non è, il MCM
Il MCM è appunto un Mercato, nell’accezione estensiva di “luogo dove si vende cibo e lo si consuma”, tipo la Bouqueria sulle Ramblas a Barcellona. Modello di recente diffusione in Italia. Oltre ai Mercati Centrali di Firenze, Roma e Torino, e ora Milano, c’è il MOG a Genova, ad esempio. O, ancora a Milano, il Mercato del Suffragio.
Da notare che la parola “mercato” fa pensare al mercato rionale, un luogo economico, dove si compra merce a prezzi vantaggiosi. Ma oggi non è più necessariamente così, e anche i mercatini di quartiere possono avere banchi con prezzi da gioielliere.
Inoltre, il fatto che il MCM si trovi nel corpo della Stazione Centrale, all’esterno, fa pensare a una specie di fast food dedicato ai viaggiatori. In realtà, il format prevede che il mercato sia “centrale,” ovvero nel centro urbano. E la sua destinazione è un pubblico indifferenziato, tendenzialmente gourmet, e non il viaggiatore frettoloso in cerca di un panino prima di salire sul treno. Anche se poi il panino lo trova, e anche qualcos’altro.
Il Pane di Longoni, ad esempio: oltre al pane, quello ai cereali antichi lo paghi 4 € al pezzo, trovi anche pizze in teglia e focacce. E anche i primi panettoni, in offerta: con un panettone da 1 kg, in omaggio uno da 300 grammi.
È la meta ideale di gastrofighetti, gastrofregni, gastronomi o gastrocosi
Comunque, l’idea di rivedere i prezzi dei piatti venduti al Mercato Centrale Milano non deve essere del tutto peregrina. Sergio Barzetti all’inizio proponeva un risotto alla milanese a 15 € e un risotto gourmet a 20 €. Ora la proposta è solo di risotti a 15 €, con eventuali aggiunte.
Lo stesso prezzo che pagheresti alla Trattoria Masuelli (se avesse riaperto…), da Meta (che ha appena aperto) – 16 € Al Garghet.
Un ulteriore elemento: la percezione del caro/economico varia anche per altri fattori. Il luogo: per quanto moderno, siamo nei vecchi spazi di servizio della Stazione Centrale. Le specifiche: una ristorazione medio-alta servita con i modi della ristorazione di massa, tipo fast food. Vassoietti, posate di plastica, piatti compostabili, tutto bio. Comprensibile, per un luogo che si prevede affollato, ma dà l’aria di essere un po’ cheap.
In definitiva, è un posto per gastrofighetti o per gastrofregni? Ci vanno i viaggiatori gourmet – anche se ne ho visti in giro pochi, con le valigie – o gli hipster dei fornelli? I pellegrini del gusto o gli abitanti della zona?
Un’ultima osservazione. Una delle critiche è che la zona sia un posto sozzo e immondo, pieno di immigrati drogati ladri spacciatori violentatori e alieni. Ho fatto un giro sul perimetro della Centrale. Nessun morto, nessuno spacciatore o violentatore, solo un po’ di “barboni” che dormivano nelle aiuole davanti all’ingresso.
Ho anche chiesto alla polizia che staziona lì davanti: la situazione è normalmente tranquilla, c’è un po’ di microcriminalità, ma tutto nella norma.
Vero: dietro l’angolo c’è il sottopasso Mortirolo, rifugio dormitorio di vagabondi clochard senza fissa dimora. Non è un luogo di passaggio, ma sapere che è proprio lì a due passi qualche perplessità te la crea. Evidente contraddizione della società moderna: si poteva fare un complesso che accoglienza al posto di MCM?
Comunque. L’unico brivido: un tipo vestito di nero, con la mascherina nera, mi si è avvicinato. Oddio. “Buona serata”, mi fa. Era uno dei ragazzi che lavorano al MCM, che mi aveva riconosciuto (beh, sì, ci sono stato spesso, in questi giorni).
Mercato Centrale Milano. Via Sammartini ang. piazza IV Novembre. Milano.