Napoli. Il nuovo Staj al Vomero per mangiare uno spettacolare Mapo Tofu
A Napoli, a via Chiaia, c’è Staj Noodle Bar, un posto che propone un ramen spettacolare e che ora trovate anche al Vomero. Un ramen diverso come quello che forse avrete assaggiato all’apertura del locale con vongole e colatura di alici.
Il ramen lo fanno in pochi e mai bene. E Lucio Paciello lo sa fare, eccome. Oltre ad altri piatti che scopriremo allo Staj del Vomero. La nuova sede di via Bernini è un ulteriore passo in avanti. Ha molti più posti all’interno rispetto al piccolo nido di Via Bisignano. E ha anche un bel dehors esterno. Che ora, con il green pass obbligatorio per mangiare all’interno, è importante, considerato che la prima sede non ha questa possibilità.
Il nuovo Staj al Vomero ha una veste dal mood un po’ newyorchese, un po’ anni ’70. Ampi spazi, divanetti di pelle e qualche arredo di design, cucina a vista e uno spazio dedicato ai cocktail. Completamente diverso dalla sede sorella a via Bisignano. L’ambiente è accogliente, vivace, il servizio amichevole.
Gli special di Staj al Vomero
L’aspetto più interessante è ovviamente il menu. Troviamo parte della stessa offerta precedente, compresi i ramen, il pad thai, i ravioli, i bun. Ma, in più, qui al Vomero possiamo scegliere anche degli special che, siamo sicuri, a Napoli (e non solo) non troverete da nessun’altra parte. Un’offerta di nicchia che vale da sola una visita.
Avendo provato tutto il loro menu nelle nostre incursioni precedenti, ci concentriamo proprio sulla sezione Special che include novità assolute. Eccole.
Unagi don, ciotola di riso giapponese con anguilla laccata kabayaki, 15 €
Alette di pollo glassate in salsa sweet chili, 12 €
Mapo tofu, budino salato di latte di soia, carne macinata di maiale speziata, coriandolo, cipollotto e riso, 15 €
Agnello al curry, arrosto di agnello, riso basmati, guazzetto al curry e latte di cocco, insalata condita con salsa nuoc cham, 26 €
Staj al Vomero, come a Chiaia, è un ristorante di cucina fusion orientale, quindi non aspettatevi sushi o riso alla cantonese. Come si può constatate da questi piatti, si spazia dalla Cina al Pakistan, dall’India alla Thailandia fino al Giappone.
L’anguilla di Staj al Vomero
Partiamo allora subito con il primo piatto, l’anguilla. Unagi in giapponese vuol dire proprio anguilla. Ma c’è da fare una distinzione perché quando in un piatto troviamo la dicitura unagi l’anguilla di riferimento è d’acqua dolce, mentre se troviamo anago l’anguilla è d’acqua salata. Nel caso di Staj, il pesce è presentato sotto forma di filetto aperto a libro, laccato da una salsa kabayaki, un mix di salsa di soia, mirin, sake e zucchero, e copre un letto di riso bianco condito con sesamo.
Sappiamo che non tutti amano l’anguilla, ma vi consiglio di dare una chance a quella di Staj al Vomero. Il sapore del pesce c’è, ma è delicato, burroso, vagamente salmastro, e la laccatura aiuta molto a esaltarne il sapore già peculiare. Il riso ottimamente cotto, è un perfetto accompagnamento neutro per un pesce ricco e grasso come l’anguilla.
Le alette di pollo
Le alette di pollo non sono una vera e propria new entry di Staj al Vomero. Nel menu del primo locale non c’erano, ma spesso erano proposte a voce come fuori carta. Sono quattro alette di pollo perfette da condividere, avvolte da una salsa densa, appiccicosa, dolce ma piccante. Una salsa che ricorda l’intingolo che accompagnano gli involtini primavera. La carne è tenera, la salsa ottima. Prevedete di sporcarvi le mani perché le alette vanno mangiate così.
Il mapo tofu di Staj al Vomero
Veniamo al piatto forte, quello che ci ha fatto dire “wow!”, il mapo tofu. Quando ne ho letto la descrizione sul menù, non fatico a dire di essere rimasta un po’ interdetta. È un piatto che non avevo mai sentito e mai visto quindi non avevo la più pallida idea di cosa avrei assaggiato. In più, lo dico per chiarezza, non sono un’amante dei budini e detesto il coriandolo. Però bisogna essere professionali e quindi ho ordinato il mapo tofu (senza coriandolo, ma questa è una scelta che spetta a voi).
Dico solo che dopo aver messo in bocca la prima cucchiaiata sono volata in paradiso. E lo dico non per infiocchettare la realtà, ma proprio perché si tratta di un piatto completamente nuovo, originale, davvero di nicchia. Ma che cos’è questo mapo tofu?
Il piatto arriva direttamente dalla Cina, dalla provincia del Sichuan, quella famosa per il pepe per intenderci. La tradizione cinese vuole che sia così composto. Il tofu è tagliato a cubetti e servito immerso in una salsa/zuppa piccante arricchita da carne macinata, spezie, peperoncino, fagioli neri e salsa doubanjiang (una pasta salata a base di fagioli di soia fermentati assieme al peperoncino).
Un piatto intenso, ricco di contrasti e di sapori sconosciuti a noi occidentali.
La rivisitazione da Staj al Vomero
Lo chef ha deciso di rivisitare la tradizione trasformando il tofu in un budino di latte di soia sul quale adagia il macinato di carne speziato, il cipollotto, le spezie. Il tutto accompagnato da uno strepitoso riso bianco cotto e sgranato alla perfezione. Il budino sparisce in bocca. Sembra di mangiare una nuvoletta d’aria, la carne è saporitissima, piccante, speziata, pungente. L’abbinamento col riso, consigliato, è da urlo. Non fatico a dire che sia uno dei migliori piatti mangiati negli ultimi mesi, soprattutto perché partivo da uno scetticismo ingiustificato.
È diventato un must che sicuramente non esiterò a ordinare ancora e che ho scherzosamente proibito allo chef di togliere dal menu. Tutyto per il vostro bene.
L’agnello al curry
L’ultimo piatto, l’agnello al curry, parla di Pakistan, di India. Staj lo propone sotto forma di filetto. Un bel filetto abbondante che consiglio vivamente di dividere con un’altra persona, cotto come un arrosto e accompagnato da riso basmati, salsa al curry e latte di cocco e insalata mista con menta condita con nuoc cham. Quest’ultimo è un intingolo vietnamita a base di lime, aceto di riso, salsa di pesce, peperoncino, aglio e coriandolo. Vi fidate? Io ne avrei voluto a quintalate.
Come per l’anguilla so che a molti non piace il sapore forte dell’agnello, che personalmente adoro. Ma il filetto di Staj è delicatissimo, tenero, croccante sui bordi, esaltato dal suo curry al latte di cocco. L’insalatina (che non è SOLO un’insalata) è perfetta anche presa singolarmente. Nel nostro caso lo chef ha portato dei bun al vapore perché avevamo già provato il riso poco prima. Ma tradizionalmente il curry è servito col riso basmati ed è quello che vi arriverà se ordinate l’agnello.
Un piatto indovinato, originale, diverso.
Il ramen, la prossima volta, e i prezzi
Ero partita con l’intenzione di prendere anche il mio adorato ramen, ma non ce la si poteva fare. Ero piena come un uovo (però il kimchi l’ho ordinato lo stesso, per digerire). Vi consiglio quindi, se volete assaggiare tutti gli special, di portare un po’ di amici così avrete spazio per il ramen o per un pad thai, (prendete spunto dalle foto qui in basso).
Intanto, per tutti e quattro gli special, più l’acqua e una Coca Zero, abbiamo speso, in due, 70 € in totale.
Allora che dite? Facciamo tappa al Vomero?
Staj Noodle Bar Vomero. Via Gian Lorenzo Bernini, 87 A. Napoli. Tel. +390813799194
[Immagini: Francesco Sammarco]
Non solo ramen per il nuovo locale che Staj Noodle Bar ha aperto al Vomero: troverete anguilla, agnello al curry e un fantastico mapo tofu