Ho voglia di Farina e Cioccolato per i miei panettoni e dolci di Natale
Lo so, tutte le feste sono buone per parlare di dolci, di cioccolato e di farina, ma figuratevi a Natale.
Non ho potuto fare a meno di addentare Cioccolato a più riprese mentre ero a Parigi per l’evento di Les Collectionneurs. Non ho fatto in tempo a mettere piede nell’albergo che ci ospitava che zac sul comodino è apparso il fatidico cioccolatino di benvenuto.
Come dite? Parigi capitale del cioccolato? E come darvi torto se tutte le edizioni del Salon du Chocolat hanno messo insieme alta moda e cioccolato. Sì, proprio come una sfilata di alta moda con le modelle vestite di tutto punto cioccolato.
Ma lo dite perché non guardate a Napoli. Mentre sgranocchiavo la C di Cioccolato, gentilmente offerto da Alain Ducasse al Cabaret Sauvage, mi sono trovata immersa in una colata di Cioccolato e Farina per Natale. Avviata dalla C di Napoli, Antimo Caputo dell’omonimo mulino. Che invidia per le immagini catapultate sui social dal Grand Hotel Vesuvio.
Niente tetti di Parigi né Arc de Triomphe, ma la vista sul Golfo di Napoli e su Castel dell’Ovo. Non vi vorrei sembrare una giacobina napoletana pronta a mettere sul piatto della bilancia Capri e la Torre Eiffel, ma piuttosto dirimere un dubbio. Su chi puntare per celebrare il Natale con il binomio Farina & Cioccolato? Tradizione? Invenzione?
Resto in tema franco – napoletano e parto dalla più francese delle proposte.
1. Farina&Cioccolato per Natale: la Bûche de Noël di Mon Sciù
C’è Chiara Cianciaruso, giovane pasticcera, guarda tu di formazione francese e animo partenopeo, che ha presentato il dolce tradizionale francese. Una Bûche de Noël cioè il famoso tronchetto che a Parigi accende vere competizioni. Il tronchetto di Cioccolato e Farina in salsa Napoli è composto da una mousse al cioccolato fondente 64%, monorigine Perù. E ha un cuore cremoso al mango e kalamansi abbinato a un biscuit all’amaro alle erbe.
Lo trovate alla pasticceria Mon Sciù in Piazzetta Museo Filangieri. Che vuol dire due passi da San Gregorio Armeno. Andate e vi portate dolci e pastori in bella combo franco napoletana. Lo proverò.
2. L’albero e i panettoni di Natale di Luigi Biasetto
Permettetemi una deviazione fino a Padova alla corte di Luigi Biasetto che, francesemente parlando, vi atterra con i suoi macaron. Tra gli 11 pasticcieri presenti all’evento è l’infiltrato in terra napoletana. Ma vi prego di dare un’occhiata alle sue proposte per il Natale a base di Farina & Cioccolato prima che vi accusi di giacobinismo partenopeo.
Il Panmoro, che trovate sullo shop online a 36 €, mi manda in cortocircuito al solo leggere la descrizione. La nostra versione Dark del Pandoro è arrivata con il 25% di cioccolato. Un lievitato morbidissimo che nobilita una materia prima eccezionale nella sua forma più pura, priva di contaminazioni. Chiudere gli occhi per credere: i profumi e gli aromi inebriano, conquistano senza riserve.
E che vuoi chiudere gli occhi. Li teniamo ben aperti anche per guardare il Pinetto di Biasetto. Un arbre de Noël composto da 8 strati circolari di cioccolato mendicante, arricchito di frutta secca e candita.
E non mi dispiacerebbe dare un morso a una fetta di panettone pralinato, novità dell’anno. Che ha la copertura di cioccolato al latte (26 € in pezzatura da 500 grammi). Giusto per restare in tema Farina&Cioccolato per Natale.
Toccherà muoversi velocemente per assicurarsi qualche esemplare. Almeno considerando che il Panettone orientale da 500 grammi, arricchito con spezie e miscele di tè, sullo shop è già esaurito. E se fate l’ordine entro il 16 dicembre, Luigi Biasetto vi dice anche che il Panmoro arriva per Natale.
3. I panettoni e la bavarese di Sal De Riso
Devo riportarmi(vi) rapidamente in terra napoletana con due mostri sacri della pasticceria della Campania. Il primo è Sal De Riso, Meta campione del panettone a sud di Milano che ha vinto tutto il vincibile con i suoi panettoni. Ed entra metafisicamente in ogni rappresentazione del Natale che si rispetti.
Quasi non oso scartare la confezione della sua novità. È il Panettone Cioccoloso, soffice lievitato al cioccolato fondente farcito con spicchi di albicocche candite alla vaniglia.
Non lo faccio perché già sto salivando al solo guardare il Panettone ai tre cioccolati, con gianduia e gocce di cioccolato bianco, latte, fondente e nocciola.
E mi ha mandato in cielo con la Stella del Vesuvio. È una bavarese al cioccolato e arancia con pezzetti di panettone, glassa al cioccolato al latte e crema al torrone.
Con queste premesse di Farina e Cioccolato, una gita prima di Natale fino alla pasticceria a Minori, in Costiera Amalfitana, è d’obbligo.
4. La tradizione Farina&Cioccolato per il Natale di Sabatino Sirica
Dicevo dei mostri – buoni, siamo a Natale – della pasticceria napoletana. Sabatino Sirica è il decano dei pasticcieri all’ombra del Vesuvio. Giovane di mente e portatore sano delle tradizioni con le sue cascate di cassatine, struffoli e mostaccioli che debordano dalla propiziatoria cornucopia.
Cioccolato & Farina come se non ci fosse un domani nel senso che non aspettiamo domani e ce li mangiamo senza aspettare Natale. Panettone al cioccolato compreso.
5. Il Natale food porn di Marco Infante
Marco Infante, se lo seguite sui social, ve lo potete sognare mentre fa lo squeeze di qualche crema su graffe e panettoni.
La Cassatina napoletana ricoperta con cioccolato fondente al 68% è quasi monastica.
Ma non direi altrettanto osservando la nuova pralina Mó véne Natale con ganache al roccocó secondo la ricetta antica di Nonno Leopoldo. Mon Dieu, ancora Farina&Cioccolato per Natale con uno sguartdo franco – napoletano.
6. Farina&Cioccolato con il Fiocco di Neve di Ciro Poppella
E se di food porn parliamo, come non dare uno sguardo al protagonista indiscusso delle serate dolci partenopee alla Sanità e a Santa Brigida? È lui, Ciro Poppella con il suo Fiocco di Neve che è diventato dolce feticcio.
Si è contenuto all’evento portando solo la versione degli struffoli rivestiti di cioccolato fondente e tre dei suoi Panettoni: Antonia, Gennarì o Ciruzziello.
Ma, come dice lui, i fiocchi di neve so’ ppiezz”e còre. E quindi sbirciate in pasticceria per mettere a fuoco la trilogia con il fiocco di neve Classico, al Pistacchio e – ovviamente – al Cioccolato.
7. Non avrai altro babà oltre quello di Salvatore Capparelli
Dici babà a Napoli e dici Salvatore Capparelli a via dei Tribunali. Il circuito ha due scelte di pizza in questo spicchio di città: la ruota di Gino Sorbillo (adoro) o la contemporanea di Palazzo Petrucci (adoro). Ma non puoi che finire da Capparelli per il babà.
Che per la serie Farina&Cioccolato a Natale, si è inventato il Babbatone, una sintesi tra un lievitato natalizio tradizionale e il babà. Ovvero bagna al rum e cioccolato al 70%. Mi attendo una mostruosità irrinunciabile.
Insieme alla lunga striscia di raffioli e mostaccioli al cioccolato. Una vera droga.
8. Farina e Cioccolato per il Natale di Pasquale Pesce
Esco da Napoli e me ne vado ad Avella. Dove c’è la pasticceria di Pasquale Pesce. Che sforna un panettone da urlo. E quest’anno per la nostra serie Farina&Cioccolato a Natale, ha messo a punto il Panettone Ernesto. Impasto alla nocciola con pezzettoni di cioccolato gianduia e pasta di nocciola.
Ma il vero motivo per cui dovete fare tappa ad avella è la famosa Avellana. Cioè la cassata hyperlocal. Realizzata per l’occasione con Pan di Spagna al cacao, ricotta al cioccolato, gocce di cioccolato e nocciole di Avella, nella varietà Mortarella, pralinate. Ho già il motore che gira allegro. Del camioncino per portare via qualche ruota avellana.
9. Gran Caffè Napoli 1850 a Castellammare di Stabia
La bussola dice Costiera Sorrentina. E alle porte della strada dei vostri sogni il nastro di Farina&Cioccolato in assetto Natale vi porta da Angelo Mattia Tramontano, del Gran Caffè Napoli 1850.
Qui trovate Donna Sofia. È una reinterpretazione della frolla napoletana, dedicata all’attrice e realizzata con un biscotto di frolla, semola, canditi e un rivestimento di cioccolato bianco.
Il giovane pasticcere ha onorato il tema dell’evento anche con un Panettone al cioccolato fondente.
10. Farina e Cioccolato a Natale: Cannavacciuolo a Vico Equense
Il cognome Cannavacciuolo a Vico Equense è come Esposito a Napoli (ma anche a Vico Equense). Una sorta di rebus patronimico. Il Cannavacciuolo di cui parliamo è Michele che è Pastry Chef del Ristorante due stelle Michelin la Torre del Saracino. L’altro Cannavacciuolo, Antonino, è alla frazione di Ticciano con il nuovo ristorante appena aperto che di stelle Michelin ne ha una.
Tutto il preambolo per dire che Michele Cannavacciuolo, accompagnato dalla patron Vittoria Aiello (maestra indiscussa del babà savarin) ha rivisitato tre dolci tradizionali.
La sintesi tra Roccocò, Sapienza e Mustacciolo è una bavarese al miele, aromatizzata alla cannella e ai chiodi di garofano. Con un inserto di gelèe al mandarino, confit all’arancia e glassatura al cioccolato.
11. Cake da viaggio per Carmine di Donna
Tre le proposte di Carmine di Donna che furoreggia con i suoi panettoni messi a punto insieme al bistellato Gennaro Esposito.
Il Panettone al cioccolato, arricchito con spezie e agrumi.
Un Cake da viaggio con gruè di cacao e sentori speziati natalizi.
Il Babà al cioccolato per la linea di pasticceria “Carmine Di Donna Gennaro Esposito”
Più farina o cioccolato per Natale?
Il “colpevole” per questa recrudescenza da cioccolato a Natale è Antimo Caputo, appunto la C di Napoli. Che si è inventato l’appuntamento propiziatorio di un Natale a tutto Farina&Cioccolato.
Lascio a lui la tastiera per spiegarci la ragione di questo anticipo di curve caloriche rispetto alle feste comandate
“Quest’anno celebriamo la decima edizione de I Dolci delle Feste dei Grandi Interpreti e siamo sempre più soddisfatti e orgogliosi di questo evento. I dolci di Natale rappresentano, da sempre, il suggello di un momento di festa e il collante per famiglie e amici. Utilizzando “Farina&Cioccolato”, due protagonisti indiscussi dell’arte dolciaria, i maestri pasticceri hanno proposto, in anteprima, nuove e squisite creazioni, realizzate ad hoc per l’evento.”
E con questo, dalla torre di Farina&Cioccolato è tutto. A voi la scelta su chi puntare.