Venezia da bacaro a bacaro. Tour e mappa per scoprire il meglio in 24 ore
Per fortuna a Venezia sopravvive ancora la tipica osteria, bacaro per l’appunto, in cui non solo si bevono un’ombra o uno Spritz, ma si spiluccano pure dai banconi vetrati i famosi cicchetti.
I cicchetti sono minuscoli sfizi gastronomici da mangiare in quantità. Dai fritti ai crostini di polenta con il baccalà, dai folpeti alla griglia (i polpetti) alle polpette, dalla trippa rissa (bollita) alle sarde in saor.
Oltre a “cichetar” respirando il meglio della Venezia che fu, si entra in un bacaro anche per “ciacolar”, cioè per aprirsi alla convivialità.
Con il bicchiere in mano o seduti al bancone, gli avventori socializzano mentre mangiucchiano di tutto. Abitanti e turisti, non fa differenza.
Il miglior bacaro tour in un giorno
Si trovano ottimi bacari in tutti i sestieri (come i veneziani chiamano i quartieri), ma da quando il bacaro tour si è affermato come il giro di street food più economico e figo che si possa fare a Venezia, sono spuntate vecchie osterie come funghi.
Oggi, chi vuole concentrare in 24 ore un giro per bacari che restituisca il vero sapore di Venezia deve seguire una mappa precisa. Per non perdere tempo e per evitare locali finto-tipici dove si muovono più turisti che veneziani autentici.
È proprio ciò che trovate di seguito, suggerito da Mirko Pavan, guru del gruppo Facebook “Bacaro Tour”.
Mappa del bacaro tour: tempi, distanze, prezzi
Avvertenza. In questo viaggio concentrato nel cuore gastronomico della città mangiate e bevete parecchio.
Ma non finite al Pronto Soccorso perché smaltite anche, camminando (a proposito, oltre ai prezzi, abbiamo indicato le distanze tra una tappa e l’altra del tour oltre ai tempi necessari per percorrerle)
In compenso vi aspetta una giornata di quelle che non si dimenticano, di questo siamo sicuri.
Mappa del tour in 7 tappe
Cannaregio – Fondamenta Savorgnan, 511 – Venezia
Più che un vero bacaro è un bar spazioso e molto accogliente, il più elegante di questa zona di Venezia, a 600 metri (8 minuti a piedi) dalla stazione di Santa Lucia.
Attraversate il ponte di Calatrava, prendete la Lista di Spagna e dopo il Ponte delle Guglie svoltate a sinistra.
Vi accolgono mobili in legno chiaro e lunghe gomene appese al soffitto per dare un tocco marittimo al locale.
Snack, cicchetti e cocktail sono ottimi, con tavoli accanto al Canale di Cannaregio e musica dal vivo.
Ma voi siete qui per stuzzicare l’appetito con lo spritz d’apertura del vostro tour. Chiedete ad Alberto.
Prezzi: sono buoni. Quando arrivano i turisti, spaventati dalle epiche sole affibbiate agli stranieri da più di un ristoratore, restano piacevolmente meravigliati.
Francesca Sorvillo foto Gianni poli
Cicchetteria veneziana da Luca e Fred
Rio Terà San Leonardo, Cannaregio, 1518 – Venezia
Tornando indietro, attraversate di nuovo il Ponte delle Guglie e prendete la Strada Nova.
Camminate per 300 metri (4 minuti) ed eccovi davanti a una gloriosa e fantastica cicchetteria che serve ottimi spuntini e pasti semplici a una clientela regolare.
Ci sono pochi tavoli dentro, quindi se volete mangiare qui nel periodo di Carnevale mettete in conto un po’ di fila. Oppure, come fanno molti, sedetevi fuori e guardate il via vai.
Ovviamente gustando fino all’ultimo morso la mozzarella in carrozza orgoglio del bacaro, una delle due migliori di Venezia (tranquilli, proverete anche l’altra).
Prezzi. Cicchetti e paninetti costano 2 € in media, le ombre partono da 1,50 €. Potete ordinare il menu a prezzo fisso oppure le pietanze della carta a 10/15 € l’una.
La Vedova, venerabile bacaro di Venezia
Cannaregio – Strada Nova, 3912 – Venezia
Proseguite sulla Strada Nova, e in 10 minuti (800 metri) arrivate alla “Vedova” dopo aver strabuzzato gli occhi rimirando la Ca’ d’Oro, uno degli edifici più belli della città.
“Le migliori polpette di Venezia”, sentirete dire dai fan della venerabile Vedova. Basta questo per spiegare che la sosta è obbligatoria in qualsiasi bacaro tour di Venezia.
Le polpette sono sempre calde, croccanti e anche senza glutine perché fatte con la polenta. Poi ci sono i cicchetti che straripano dal bancone.
Ca’ d’Oro è anche a tutti gli effetti una trattoria, dove si cena in salette deliziose con uno dei migliori rapporti qualità prezzo di tutta la Serenissima.
Ma prenotate in anticipo, perché non è un segreto né per i veneziani né per i viaggiatori che cercano piatti tradizionali a un costo ragionevole.
Ah, le polpette sono effettivamente le migliori di Venezia. Però non esagerate, siete solo alla terza tappa del vostro tour.
Prezzi: una polpetta di queste a meno di 2 € è vero lusso a buon mercato. Per un pasto si resta entro i 20 € di spesa a testa.
Salizada San Giovanni Grisostomo, 5747 – Venezia
La tappa successiva dista solo 400 metri (5 minuti). Ripresa la Strada Nova svoltate in Campo S.S. Apostoli e in breve arrivate in Campo San Lio e al Bar Tiziano.
La cicchetteria è sacra in qualunque bacaro di Venezia, ma cosa dire dei tramezzini, altro classico spuntino dei lagunari? E cosa dire di questi tramezzini!
Che sono tanti, un muro in pratica, con ennemila robuste farciture, preda dell’appetito di molti veneziani e di qualche turista sorpreso di spendere così poco a due passi dal ponte di Rialto.
Se li trovate non perdete il tramezzino granchio e uova, ma anche la versione soppressa e funghi non scherza).
L’aperitivo è uno spettacolo anche per la sbalorditiva capienza dei bicchieri in cui vi servono lo Spritz.
Prezzi. Tramezzini del genere a meno di 2 € se consumati al banco e meno di 3 € al tavolo, ma quando vi ricapitano. La colazione non è tra le migliori di Venezia ma si apprezza, e costa 7-8 €.
Sfida della mozzarella in carrozza
Calle della Bissa, Venezia
Bastano 170 metri (2 minuti) in direzione di Rialto, di Campo San Bartolomeo e del monumento a Carlo Goldoni per approdare prima in Calle della Bissa poi da Gislon.
È da sempre chiamata così la famosa Rosticceria San Bartolomeo, ambientata in una cantina degli anni ‘30.
Al banco mozzarelle in carrozza, fritti e piatti pronti. Dalla cucina invece primi e secondi. Tutto anche da asporto.
Non propriamente un bacaro, ma un posto economico che ricorda quando Venezia aveva una vita urbana più intensa, fatta anche di pasti veloci, in centro e a pochi soldi.
La mozzarella in carrozza, specie la versione con l’acciuga, se la batte con quella di Luca e Fred per il titolo di migliore della città (ricordate?).
L’alternativa sarebbe qualche forchettata di spaghetti ai caparozzoli (vongole veraci). Ma per un pranzo seduto è ancora presto.
Prezzi. Le mozzarelle in carrozza costano 1,50 € al pezzo. Gli altri stuzzichini oscillano tra 2 e 4 €. Disponibili anche i piatti del self-service, quasi tutti a base di pesce. In tutti i casi non superate i 20 €.
Ostaria al Diavolo e l’Aguasanta
San Polo – Calle della Madonna, 561/b – Venezia
350 metri e 5 minuti dopo, oltrepassato il Ponte di Rialto siete arrivati al Diavolo e l’Aquasanta.
Una bella, antica, grande sala tutta colma di vecchie cose, occupata dai tavoli dei desinanti e con al fondo un lungo banco su cui fa mostra di sé un’enorme, vaporosa pentola sotto la quale ribollono testina, musetto e nervi.
Dite a Nicola che volete mettervi “coe gambe soto a tola” (con le gambe sotto il tavolo), cioè volete pranzare, e non preoccupatevi troppo per il conto. Il rapporto qualità prezzo è impensabile per la Serenissima.
Si sta bene anche al banco: come un vero bacaro di Venezia il bancone propone di cicchettare fin dal mattino con polpette di carne e di pesce, folpeti, seppie in nero e baccalà.
Prezzi. Cicchetti e ombre tra 1,50 e 3 €. Antipasti 7/10 €, primi e secondi tra 10 e 14 €, un litro di vino 8 €. La tariffa applicata per il servizio può superare il 10%.
A questo punto, anche se siete dotati di appetito robusto, smettete di mangiare. Cicchettare oltre potrebbe esporvi al rischio esplosione.
Non per il resto della giornata, il tempo di smaltire la “bacarata” con una passeggiata. L’occasione giusta per vedere un museo, entrare in una chiesa, perdervi in una calle o in un campiello misterioso.
Cena a Venezia: ancora bacaro?
Cannaregio, Fondamenta della Misericordia, 2540
Dopo una giornata passata tra spritz e baccalà, bianchetti e polpette, mozzarelle in carrozza e sarde in saor, magari volete mangiare altro.
Trovate ciò che cercate al Paradiso perduto, un’istituzione sulla scena veneziana dagli anni Ottanta, affollato tutte le sere.
È un posto ideale anche per una birra fredda da sorseggiare accanto al canale mangiando cicchetti in una calda serata estiva. Ma l’atmosfera ai tavoli del ristorante di solito è eccezionale.
Comunque, al Paradiso perduto si va anche per la musica dal vivo, con enfasi su blues e jazz. Nomi passati qui negli ultimi anni: Vinicio Capossela, il jazzista Massimo Urbani e Keith Richards.
Prezzi. L’antipasto di pesce costa 14 €, come un piatto di bigoli alla veneziana. Per una grigliata di pesce spendete 29 €.