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11 Marzo 2022 Aggiornato il 16 Marzo 2022 alle ore 13:40

Olio di girasole: a cosa serve e perché se manca i ristoranti vanno in crisi 

Le scorte di olio di girasole stanno finendo, nei supermercati è razionato. Come si fa, a cosa serve, perché è importante per i ristoranti
Olio di girasole: a cosa serve e perché se manca i ristoranti vanno in crisi 

Ucraina e Russia sono i due maggiori produttori internazionali di girasole, da cui si ricavano olio, farina e altri prodotti non alimentari. 

La guerra tra i due paesi, che insieme rappresentano il 60% della produzione mondiale, sta mettendo in crisi le aziende e i consumatori italiani. 

Ancora un mese e l’Italia esaurirà le scorte di olio di girasole.

A cosa serve l’olio di girasole

Secondo Assitol, associazione delle industrie dell’olio, in Italia si consumano ogni anno quasi 800 mila tonnellate di olio di girasole. 

Con una produzione di olio grezzo limitata a 250 mila tonnellate, e una quota di import dall’Ucraina del 63%, è facile intuire qual è il problema che sta vivendo l’industria della spremitura.

Che ha nell’olio di girasole un componente essenziale di salse e conserve, per esempio la maionese, e di altri prodotti.

Come biscotti, creme spalmabili, pasta ripiena, sughi, lecitina, tutti destinati a rifornire gli scaffali dei supermercati. 

Come si fa l’olio di girasole

Sono numerose le aziende che, dopo le recenti campagne di sensibilizzazione contro l’uso dell’olio di palma, per questioni etiche e legate alla salute, si sono buttate su questo tipo di olio.

I metodi più utilizzati per ottenere l’olio di girasole sono due. La spremitura dei semi ricavati dal fiore, a freddo e a basse temperature.

Oppure, come nella maggior parte dei casi, ricorrendo a procedimenti chimici come la raffinazione, cioè il riscaldamento ad alte temperature. In questo caso si usano solventi come l’esano. 

Perché è importante per i ristoranti

I consumi di olio di girasole nei ristoranti e nel mondo Horeca sono importanti. Perché, nel tempo, l’olio si è affermato come uno dei più affidabili per friggere.

Diversi i vantaggi: costa poco, nelle fritture lascia un gusto meno marcato rispetto all’olio d’oliva e ha un buon punto di fumo, intorno ai 225°. 

Da ieri, tuttavia, il prodotto è razionato nei supermercati.

Per garantire a tutti la disponibilità, diverse catene hanno varato la formula dei 2 o 4 pezzi per spesa come acquisto massimo

Oltre a questo il prezzo, normalmente di poco superiore a 1 euro, è schizzato a 3,50 €.

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