Casa a Tre Pizzi, ristorante giovane che già risplende a Napoli
Napoli città cresce nella ristorazione che conta e Casa a Tre Pizzi è un validissimo outsider subito dietro i pochi locali che si fregiano della stella Michelin. E purtroppo temo non sia per colpa degli ispettori gommati.
Rispetto alla densità di popolazione del capoluogo campano, ci sarebbe bisogno di un maggior numero di locali gastronomici. Per fortuna qualcosa si muove in modo costante seguendo la scia positiva che fa della provincia partenopea la più stellata d’Italia.
Il giovane chef Giovanni Erculanese, arrivato a Casa a Tre Pizzi dei fratelli Andrea e Mirko Notaro, promette bene. Belle esperienze, tanto sano entusiasmo e buona tecnica nel rispetto delle tradizioni.
In questo locale si nota molto la grande energia e passione che il trio intende trasmettere. Oltre ad una eleganza minimal che giustamente strizza l’occhio al momento, non tradisce assolutamente nei piatti che ho assaggiato.
La partenza della cena è con un benvenuto molto gradevole e ben presentato. Molto buono, in particolare pane burro alici.
Come si mangia a Casa a Tre Pizzi
Il Manzo è un signor antipasto, ben presentato e molto godurioso (20 €). Ottima tecnica per un ottimo avvio della cena.
A seguire L’Uovo (18 €) che dimostra chiaramente la bravura dello chef. Molto abile nella preparazione tecnica di questo piatto completato con i carciofi su cui poggia l’uovo. Il Cremant regge bene grazie al felice abbinamento proposto dall’appassionatissimo Andrea che ci segue con molta dedizione.
Il Risotto rapa rossa, emulsione d’ostrica, caviale di aringa e yuzu evoca piacevoli ricordi bartoliniani (25 €). Ma ha una chiara sua personalità ed identità. Abbinata soprattutto al coraggio di proporre piatti in una città dove, troppo spesso, i miei concittadini chiedono soltanto i capisaldi della tradizione. E mostrano diffidenza verso l’innovazione, ovviamente quella ben riuscita. Ma che invece accettano di assaggiare quando sono più lontani in una specie di timidezza geolocalizzata! Comunque un bel wow anche per questo piatto.
La Candela con soffritto napoletano, salsa di senape e miele, polvere di alloro (20 €) è chiaro esempio di come ingentilire anche le eccellenti tradizioni napoletane. Premesso che adoro il soffritto in versione classica ho apprezzato moltissimo il piatto di Casa a Tre Pizzi ben equilibrato, elegante, ma al contempo saporito e ben presentato. Il miele e la senape creano un connubbio interessante con il soffritto a tocchetti. Un doppio wow per questo gustosissimo piatto su cui avevo puntato leggendo il menù!
Ottimo e accessibile il Rosso di Casale del Giglio suggerito sempre dal sommelier.
I secondi piatti
Il Baccalà a Mergellina è una bellissima e gustosissima idea del giovane trio (26 €). Va detto che i Andrea e Mirko Notaro sono rientrati in Campania dopo belle esperienze formative a Milano. E non hanno dimenticato il baccalà che ha reso famoso il vecchio locale Casa a Tre Pizzi di famiglia nella loro Somma Vesuviana. Un piatto che è un doveroso omaggio alle origini che non trascura il luogo che li ospita oggi. A Mergellina tarallo e birra sono un must e quindi ecco il baccalà confit, tarallo sugna e pepe (nzogn e pep per dirla in napoletano!),olive verdi,lupini,birra. Piatto di tradizione ed innovazione, senza sbavature, dissalato in modo classico ed ineccepibile.
Interessante il vino d’Alta quota valdostano Rosset.
Con Anatra Casa a Tre Pizzi propone il petto arrosto marinato alla curcuma, spuma d’ace, nocciole bruciate e tamarindo (30 €). Il sapore è molto buono, ma a mio avviso c’è un piccolo neo di cottura, per chi, come il sottoscritto, ama l’anatra più rossa. E quindi non fa scattare il wow. Sarà occasione per ritornare e provare di nuovo un piatto comunque molto interessante e creativo.
I dolci
La chiusura dolce consiste in una tripla presentazione dalla carta dei dessert (tutti a 12 €).
Su tutti i dolci di Casa a Tre Pizzi convince e vince Red Carpet. È una mousse con pannacotta di barbabietola, pomodoro datterino dolce, consistenze di lampone. Un profondo rosso da doppio wow.
Molto buona la Mia Pastiera che non tralascia i sentori della versione classica napoletana.
Sun-Day Morning è un morbido alle mandorle, namelaka alla nocciola, lampone, spuma al latte di mandorla è buono. Anche se a mio avviso troppo dolce per chiudere. Rischio di essere in controtendenza per gli amanti del dolce molto dolce, ma il sottoscritto non lo ama a chiusura. Si piazza terzo in classifica tra i dessert assaggiati a Casa a Tre Pizzi.
Quanto costa Casa a Tre Pizzi
Conclusione di serata a scambiare quattro chiacchiere in una calda accoglienza nostrana. Accoglienza ottima. Sia Andrea, con i suoi preziosi consigli che Mirko ti fanno sentire a casa. E, nonostante fosse la prima volta, mi sembra già di conoscerli da una vita. Il padre vigila con discrezione sui giovani.Bravi tutti e il futuro può riservare belle ulteriori sorprese per loro.
Oltre ai piatti à la cartè, sono previsti due menu degustazione per tavolo da almeno 4 persone. Il Tradizione da 5 portate a 60 €.
Innovazione da 6 portate a 90 €.
Casa a tre pizzi. Via Mergellina 1/A. Napoli. Tel. +393398334219