Christian e Manuel Costardi, recensione del ristorante a Vercelli
Costardi Bros, ovvero il ristorante di Christian e Manuel a Vercelli. Siamo tra quelli che con sgomento hanno appreso che la Guida Michelin non ha confermato la stella. Dopo 13 anni dovremmo pensare che i piatti e la cucina dei fratelli Christian e Manuel Costardi non siano più al centro della scena. Non conosciamo le motivazioni della decisione della Rossa. Ma vi possiamo assicurare che è proprio la cucina quella che ti rimane cucita addosso una volta che ci si è seduti al ristorante dei fratelli Costardi.
Sono cresciuti i Costardi Bros, non sono più solo gli chef dei risotti anche se nella sezione primi piatti propongono esclusivamente risotti. Siamo pur sempre a Vercelli patria del riso.
E i risotti sono spesso serviti nella latta alla Campbells’ grazie a una bellissima intuizione di Bob Noto.
E con i fratelli Christian e Manuel Costardi è cresciuta la proposta di cucina del ristorante. Una cucina che non conosce tentennamenti ma va dritta per la sua strada consapevole e matura. E che arriva a toccare le corde più esposte del commensale fino ad emozionarlo perché schietta, sincera, golosa.
E ricca di emozioni. Quelle che vi raccontiamo. Senza dimenticare i fondamentali.
Quanto costa il ristorante di Christian e Manuel Costardi
Dai fratelli Costardi oltre a poter ordinare alla carta, i commensali possono scegliere tra tre menu degustazione: 3 ingredienti (tre piatti salati) a 60 €, 6 ingredienti(6 piatti salati) a 95 €. E Costardi Bros Menu (nove piatti salati, un piatto dolce) a 140 €.
Ma perché si parla di ingredienti al ristorante di Christian e Manuel Costardi?
Perché gli ingredienti (e conseguentemente i piatti) sarete voi a sceglierli giocando a carte.
Sedendovi a tavola troverete un mazzo di carte da mescolare e da cui estrarre un numero di carte pari agli ingredienti del menu selezionato. Sulle carte estratte sono disegnati degli ingredienti che andranno a comporre il menu.
Noi abbiamo scelto il menu degustazione 6 ingredienti e dall’estrazione sono usciti crostacei, capesante, triglia, jolly (si c’è anche questo), vitello, agnello.
Per completezza di informazioni, al menu degustazione abbiamo aggiunto due dolci per completare l’esperienza.
Ma diamo inizio ai giochi!
Il benvenuto degli chef
Fanno ingresso a tavola il pane e la focaccia caldi accompagnati con burro mantecato al sale. Come non farsi tentare da un assaggio: il pane è profumato e fragrante, il burro una nuvola di una sapidità accattivante.
Segue la Crema di patate, baccalà mantecato e polvere di noce moscata, un piatto piacevolmente ruffiano. Un avvio che delinea chiaramente l’obiettivo degli chef: fare entrare il commensale in una comfort zone per poi sorprenderlo con il susseguirsi di portate. E quindi quale modo migliore se non iniziare con un piatto decisamente avvolgente, rassicurante e familiare, ovviamente eseguito senza sbavature.
Ed eccola qui la prima sorpresa: l’ostrica, sensualità e piacere in un solo boccone. Non ci raccontano il piatto, ci lasciano libere di esplorarlo con calma e nella nostra intimità. Al palato è voluttuosa, gradevolmente grassa (scopriremo solo dopo che è il lardo a donarti in bocca quella sensazione). Insomma i Costardi Bros prima ti fanno mettere comodi, poi iniziamo a sedurti. E come non farsi sedurre da Ostrica, lardo e caviale.
Il menu 6 ingredienti dei Costardi Bros, Christian e Manuel
Si prosegue con Scampo, foie gras, albicocca e gocce di aceto di timorasso. Anche in questo caso il piatto ci viene descritto al termine dell’assaggio e sarà così per gran parte del pasto. La delicatezza dello scampo viene ben esaltata dalla burrosità del foie gras, la dolcezza dell’albicocca (che scopriremo poi provenire dall’albero in cortile) e dalla lieve acidità dell’aceto di timorasso. Bel equilibrio di sapori.
Capasanta, crema di latte e katsuobushi di vitella su una base di granella di pane gratinato. Un piatto che guarda al passato (le capesante gratinate, ecco perché il pane), ma con uno sguardo rivolto al futuro e all’altrove con una divertente e giocosa contaminazione (il katsuobushi, ma di vitella).
È la volta della Triglia, il suo fondo e… il suo fegato. Quest’ultimo ci viene grattugiato in tavola a completare il piatto, ovviamente senza esserci svelato. Protagonista indiscussa la triglia: carnosa, grassa, saporita e l’aggiunta del suo fegato, così lavorato, gli regala una sapidità inaspettata.
Il jolly dei Costardi Bros: il risotto
Impossibile sedersi alla tavola del ristorante di Christian e Manuel Costardi Bros e non assaggiare almeno uno dei loro risotti.
Carnaroli, bisque di gambero e profumo di Thailandia, beurre blanc all’alloro e polvere di alloro, gambero rosso di Mazara del Vallo al carbone e ghee. Il risotto, assemblato in sala, arriva in tavola come un abbraccio confortante e consolatorio. Il chicco ha il giusto mordente, il risotto è ben mantecato e cremoso. Colpisce per i profumi, ma sopratutto per quella leggera nota affumicata conferita dalla cottura al carbone del gambero. In fatto di risotti i Costardi Bros continuano a confermarsi impeccabili.
I secondi del ristorante dei Costardi Bros
Vitello, marsala, carote e mandorle, per essere precisi animella di vitello. La parte di vitello che mangiamo, come potete immaginare a questo punto, ci viene svelata solo dopo averla divorata. L’animella è tenerissima, la purea di carote fa sentire il suo sentore di terra fondamentale per creare il giusto contrasto con la dolcezza dell’intingolo al marsala.
Qui la scarpetta è d’obbligo, come lo è per il piatto successivo.
Agnello, acciuga e peperoni rosso e giallo di Carmagnola. Semplicemente buono, tanto che ci permettiamo di dire che questo piatto può sedurre anche i non amanti di questa tipologia di carne.
I dolci, non dolci
Il pre dessert è una piccola e deliziosa Panna cotta con mosto d’uva.
Dalla carta scegliamo poi Tic Toc Caffè del tiempo, un brownie al cioccolato con gelato al ginepro e caffè estratto a freddo che viene versato nel piatto al momento del servizio. Elegante e goloso. Bella intuizione il gelato al ginepro.
Ma è la Gola – pak choi, foie gras, ghiaccio di lampone e aceto di timorasso la conclusione perfetta del pasto. Un dolce non dolce gustoso, insolito e giocoso come tutti i piatti assaggiati.
Con la piccola pasticceria chiudiamo l’esperienza al ristorante di Christian e Manuel Costardi.
Cosa abbiamo amato del pranzo al ristorante di Christian e Manuel Costardi
Il gioco del vedo e non vedo, così seduttivo. Degli ingredienti non svelati che alimentano il palato e i pensieri.
La sorpresa per la scoperta dell’ingrediente nascosto che rivela di quanto un sapore può piacevolmente ingannare. Un inganno che nel frattempo ti ha portato altrove: a profumi, sapori, ricordi altri. Poi però ritorni lì al ristorante di Christian e Manuel Costardi. Per un attimo sei sopraffatto, ma poi l’idea di quel gioco ti conquista.
E vuoi giocare ancora. Innamorarti di un nuovo piatto, di un nuovo ingrediente.
È un pò come tornare bambini. Alla prima volta al parco. Fai il primo giro di giostra e rimani incantato. Poi fai il secondo giro, il terzo, il quarto perché dopo il cavallo vuoi salire sulla macchinina, poi sulla carrozza e sull’ottovolante. E quando hai provato tutto sei estremamente appagato e felice.
Chiudiamo con la certezza che la cucina dei Costardi Bros, frutto di una giocosa intelligenza, ha ancora tante carte da giocare. Noi siamo pronti a puntare su di loro e farci nuovamente stupire. E se non riuscite ad arrivare a Vercelli, ricordatevi che Christian e Manuel Costardi li troverete in autunno a guidare lo spazio di ristorazione delle nuove Gallerie d’Italia a Torino. IntesaSanPaolo ha affidato ai Costardi Bros sia il Caffè San Carlo che il ristorante fine dining.
Christian & Manuel Ristorante. Corso Magenta, 71. Vercelli. Tel. +390161253585