Capuano a Torino, recensione della pizzeria più social del momento
Siamo tornati alla pizzeria di Vincenzo Capuano a Torino per una recensione più puntuale dell’offerta.
Il menu in terra sabauda del pizzaiolo dalle forbici d’oro dall’apertura è rimasto invariato. La pizzeria di Vincenzo Capuano presenta ancora un’ampia proposta che comincia con qualche sfizio come crocchè di patate, frittatina napoletana, montanarine e qualche piatto per chi vuol scegliere altro dalla pizza come l’insalata pollastrella o Paestum.
Poi ovviamente vira sulle pizze da scegliere tra Le Iconiche della mia famiglia, Le uniche del maestro Capuano, Le Innovative, Pizze Social e Le Tradizionali. Restano in menu anche due varianti di Calzone napoletano e una bella lista di dolci tentazioni fatte in casa.
Una volta seduti al nostro tavolo abbiamo fatto un giro lungo tutto il menu, cercando di non farci mancare nulla. Ecco cosa abbiamo assaggiato.
Come si mangia alla pizzeria di Vincenzo Capuano a Torino
Iniziamo con il tris di montanarine (10 €) fritte come da manuale. Farcite con cuore di burrata, alici del Cantabrico e zeste di limone. Equilibrata e gustosa con una burrata saporita, delle alici belle cicciose e una zeste di limone che regala una lieve acidità e al tempo stesso attenua la sapidità delle alici.
Con fonduta di parmigiano e chips di zucchine. Una sorta di madeleine di Proust per l’autrice che con un boccone torna alle estati a Nerano. E infine ricotta fuscella di Napoli, mortadella e crema e granella di pistacchio. Ormai un grande classico italiano che non può mancare. Noi non siamo dei pistacchio lovers, ma in questo caso l’abbinamento è reso particolarmente armonioso dalla presenza della ricotta.
Riprova che da Vincenzo Capuano a Torino i fritti sono fatti bene arriva con l’assaggio del crocchè di patate (3 €) piacevole di pepe e bello filante e la frittatina napoletana (3,50 €) preparata con bucatini di Gragnano, cremosa e riccamente farcita con macinato di scottona alla bolognese, provola affumicata, besciamella, pepe e noce moscata.
La pizza Provola e pepe campione del mondo e la Posilippina dalla doppia cottura
Partiamo con le pizze. Con una tradizionale che più tradizionale non si può: la Margherita (8 €). Pomodoro schiacciato a mano, Fiordilatte dei Monti, un’immancabile filo di olio evo a crudo e basilico. Come durante la nostra prima visita l’impasto contemporaneo di Vincenzo Capuano a Torino non delude e il pomodoro selezione Capasso ci conquista.
Non resistiamo e proseguiamo con l’iconica di Vincenzo Capuano: Provola e pepe contemporanea (10 €). Con Provola affumicata dei Monti, pomodoro schiacciato a mano, mix di pepe, pomodorini arrostiti conditi, olio evo e basilico. Bella l’affumicatura della provola, giusta la quantità di pepe e perfetti quei pomodorini arrostiti e conditi posizionati qua e là. È proprio una pizza campione del mondo!
Chiudiamo il nostro giro pizza con una delle proposte social: Posillipina (19 €). La base di questa pizza è cotta a due temperature – fritta e poi al forno – e condita in uscita con cuore di burrata, tartare di gamberi, zeste di limone, olio evo e basilico. La bella stagione su una pizza. Nota di merito per la tartare di gamberi dal crostaceo non solo freschissimo, ma dalla buona dolcezza e carnosità.
I dolci della pizzeria di Vincenzo Capuano a Torino
D’obbligo la chiusura con le coccole di Vincenzo Capuano. La nostra scelta cade sulle proposte campane, ma in menu trovate anche dolci non proprio di tradizione partenopea come il tiramisù o la cheesecake in diverse varianti.
Ricetta di tradizione per la pastiera. Giusto lo spessore della frolla e bella umidità al morso.
Buona la caprese. Da scegliere senza esitazione se siete amanti di dolci al cioccolato.
Con queste pizze eccellenti è un vero peccato che Vincenzo Capuano a Napoli abbia fallito la qualificazione alla fase finale del Campionato della Pizza di Scatti di Gusto.
[Foto di Fabio Recrosio]
