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11 Febbraio 2016 Aggiornato il 20 Marzo 2021 alle ore 17:59

Amarone. 5 etichette che vi faranno gridare al miracolo nonostante l’annata 2012

Il nome Valpolicella fa pensare subito al rosso del vino, scuro, denso, ammaliante, che quasi se ne sente il profumo. Gli inguaribili romantici cercano
Amarone. 5 etichette che vi faranno gridare al miracolo nonostante l’annata 2012

raccolta uva Valpolicella

Il nome Valpolicella fa pensare subito al rosso del vino, scuro, denso, ammaliante, che quasi se ne sente il profumo. Gli inguaribili romantici cercano nell’etimologia latina l’origine del nome di questa regione, le immaginifiche vallis polis cellae i cui vini corposi avevano conquistato estimatori fin nel cuore dell’Impero. Se, purtroppo per i sognatori, è vero che non vi sia traccia dell’attuale denominazione prima del XII secolo, con ufficializzazione da parte di Federico I Barbarossa, è indubbio che già Cassiodoro nel VI secolo d.c. lodava le qualità dei vini provenienti da tale regione. Prima di lui San Zeno nel IV secolo d.c., allora vescovo di Verona, istruiva gli agricoltori in merito alla lunga conservazione del vino in cantina a riprova della vocazione millenaria della Valpolicella alla produzione di vini di qualità eccelsa.

Quando si parla di Valpolicella e di vino il primo nome che sorge spontaneo alle labbra è Amarone. Vino di sontuosa struttura e naso soave, l’Amarone venne così chiamato per distinguerlo dal fratello maggiormente dolce Recioto, e vide l’albore nell’epoca moderna dopo il secondo dopoguerra, assurgendo al riconoscimento di DOC nel 1968 e di DOCG nel 2011.

amarone vino

Ad oggi il sistema Valpolicella, di cui l’Amarone costituisce la punta di diamante, consta di oltre 7.500 ettari iscritti all’albo (superficie più che raddoppiata negli ultimi vent’anni) e di 210 aziende imbottigliatrici. Ma i numeri sono freddi, incapaci di descrivere adeguatamente il complesso ed affascinante mosaico di valli, vallecole ed anfiteatri naturali in cui le vigne di Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara hanno trovato la loro terra d’elezione regalando a noi, umili appassionati, vere perle di intenso rubino.

Amarone millesimo 2012

Amarone bottiglie

Passiamo quindi a parlare della nuova annata in presentazione, la 2012.
Un’annata difficile, profondamente segnata dal caldo primaverile ed estivo che ha limitato e finanche compromesso lo sviluppo vegetativo della pianta. Un autunno più fresco e piovoso ha contribuito a rimettere l’andamento della stagione su binari maggiormente confortevoli ed un inverno freddo ed umido senza eccessi ha permesso di avere un periodo di appassimento in fruttaio piuttosto lungo e tranquillo.

In queste condizioni climatiche il metodo di allevamento tradizionale a pergola ha dimostrato di possedere ancora indubbi vantaggi sulle moderne controspalliere (guyot), preservando la freschezza dei grappoli e permettendo una maturazione più lenta, ma completa. Il millesimo 2012 non verrà iscritto negli annali come memorabile, ma ciò nonostante alcune aree caratterizzate da una maggiore elevazione e ventilazione hanno permesso di ottenere vini di ottimo spessore e talora pregevole eleganza, mettendo ulteriormente in risalto la grande variabilità delle diverse vallate che formano la Valpolicella dell’Amarone.
Assaggiare vini in anteprima, molti dei quali provenienti dalle botti in cui sosteranno ancora mesi o anni prima di essere imbottigliati, non è mai compito facile. Riuscire ad intuire, moderni aruspici, come un vino potrà evolvere negli anni che lo separano dalla messa in commercio non è banale e a volte può portare fuori rotta.

Con queste dovute precauzioni pare però opportuno riportare alcuni nomi, piccoli e grandi, che da questa difficile annata 2012 sono stati capaci di tirare fuori il meglio, lavorandolo con la dovuta cura e restituendoci dei vini che vale la pena di aspettare e scoprire (tutti gli assaggi sono stati condotti rigorosamente “alla cieca” e nessun sommelier è stato maltrattato nel corso della degustazione).

1. Amarone Torre del Falasco 2012 (da bottiglia)

Amarone Torre del Falasco

Inizio con molto piacere da questa realtà cooperativa che, forse complice la vicinanza con l’Alto Adige che da sempre regge la propria viticoltura sull’ottimo lavoro sviluppato dalle cantine sociali, da tanti anni nelle degustazioni in anteprima ha saputo garantire tanta qualità e costanza. La cantina raccoglie i frutti del lavoro di 300 aziende agricole che coprono complessivamente 600 ettari di vigneti ed ha nell’etichetta “Torre del Falasco” la propria espressione più pura. Il 2012 ha naso elegante e complesso che, dietro un iniziale velo di zucchero rivela note di rosa e sentori piacevolmente erbacei che ne denotano la gradevole acidità. Un vino completo, non banale, che invita al secondo (ma anche al terzo) sorso.

Cantina Valpantena. Via Colonia Orfani di Guerra, 5. Quinto (Verona). Tel. +39 045 550032

2. Amarone della Valpolicella classico 2012 (da botte)

Amarone La Dama

Da un estremo all’altro, l’azienda agricola La Dama nasce dalla volontà di Gabriele Dalcanale di coronare il proprio sogno e diventare vignaiolo in Valpolicella. 10 ettari di vigneto nella zona classica, suddivisi fra Negrar e Sant’Ambrogio, per dare vita ad un Amarone di spessore, che del sole del 2012 ha saputo concentrare la forza vitale e l’irrequietezza. Un naso che si impone, con note calde di frutta matura ed una bocca piena, dove acidità e trama tannica lasciano un ricordo lungamente persistente sono le caratteristiche principali di un Amarone di classe e sostanza.

La Dama. Via Quintarelli Giovanni, 39. Negrar (Verona). Tel. +39 045 600 0728

3. Amarone Tenuta Cajò 2012 (da bottiglia)

Una gradita nuova conoscenza, almeno personalmente, dell’anteprima 2012 è stata Cà Botta, i cui vigneti ubicati a Grezzana guardano dall’alto la città di Verona. Il suo Amarone Tenuta Cajò 2012, già in bottiglia e in commercio, ha un naso gradevolmente vinoso in cui si inseriscono striature di agrumi, ed un tannino fiero e leggermente ruvido che piace in quanto non si piega al caldo dell’annata, ma mostra intatta la propria scorza, mantenendo una buona freschezza.

Cà Botta. Via Cologne, 9. Grezzana (Verona). Tel. +39 045 982875

4. Monte Zovo – Amarone 2012 (da botte)

Amarone Monte Zovo

Non è più una sorpresa l’azienda Monte Zovo che ormai da svariati anni sta regalando vini di grande eleganza e, anche nella difficile annata 2012, non si è affatto smentita. L’azienda, fondata da Carlo Cottini quasi un secolo fa, ed oggi può contare su di un importante patrimonio vitato (oltre 100 ettari) ed è ancora condotta dalla medesima famiglia. L’Amarone della famiglia Cottini arriva dalla valle d’Illasi e sfodera un naso elegante e complesso in cui spiccano note di lampone e menta, il sorso è dolce e persistente e chiude con una piacevole freschezza acida.

Monte Zovo. Località Zovo, 23. Caprino Veronese (Verona). Tel. +39 045 728 1301

5. Tezza, viticoltori in Vapantena – Amarone Brolo delle Giare 2012 (da botte)

Amarone Brolo delle Giare

Chiudo la carrellata delle etichette che mi hanno maggiormente colpito tornando da dove sono partito, in Valpantena, la quale ha dimostrato ancora una volta di comportarsi meglio di altre zone di fronte a condizioni meteorologiche non ottimali. Condotta dai tre cugini Tezza, questa azienda vitivinicola ubicata a Poiano ha nell’etichetta Brolo delle Giare il proprio vino di punta, e si sente. Un vino che rispetto ai precedenti è maggiormente giocato sulla concentrazione, sia al naso che esprime note di frutta dolce e matura, sia in bocca in cui risalta una leggera nuance affumicata che intriga, nel complesso un vino poderoso, ma equilibrato, da aspettare nel tempo.

Tezza Viticoltori in Valpantena.  Stradella Maioli, 4. Verona. Tel. +39 045 550267

Amarone Secondo Marco

Nota di merito ad un produttore che, anche nel 2012, ha saputo tirare fuori un piccolo gioiellino di rara eleganza. Marco Speri dell’azienda agricola Secondo Marco, ha portato in degustazione il proprio Amarone 2012, prelevato da botte, quasi spiazzante per freschezza e delicata femminilità, con note floreali ed erbacee al naso condite da ricordi di piccoli frutti rossi ed un’acidità sottile e vincente che rimane sulla lingua a sorso finito.

Un’etichetta che consiglierei a tutti gli scettici che pensano ancora che l’Amarone non sia un vino da mettere in tavola durante il pasto, ne riparliamo quando avrete finito la prima bottiglia.

anteprima amarone 2012

Io vi ho dato l’Anteprima, poi toccherà a voi dare il consuntivo. O dirci se avete altre etichette da consigliare ai nostri lettori.

[Federico Malgarini]

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