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Ristoranti
30 Maggio 2018 Aggiornato il 30 Maggio 2018 alle ore 10:46

Abruzzo. Cena stampa a Villa Maiella per scoprire un meraviglioso ristorante di tradizione

La storia del ristorante Villa Maiella, 1 stella Michelin, inizia nel 1966 a Guardiagrele, nel cuore dell'Abruzzo. All’epoca il locale era una
Abruzzo. Cena stampa a Villa Maiella per scoprire un meraviglioso ristorante di tradizione

La storia del ristorante Villa Maiella, 1 stella Michelin, inizia nel 1966 a Guardiagrele, nel cuore dell’Abruzzo.

All’epoca il locale era una fiaschetteria, fondata da Arcangelo Tinari e sua moglie Ginetta, una signora gagliarda, oramai nonna, che ancora oggi lavora in cucina.

Nel 1984 il testimonial passa al loro figlio, Peppino, e sua moglie Angela, che nel 2010 guadagnano la stella Michelin. Nel frattempo i due figli della coppia, Arcangelo e Pascal, crescono e vanno in giro per il mondo ad arricchirsi di esperienze per poi, nel 2015, portarle al ristorante di famiglia.

Arcangelo con mamma Angela e nonna Ginetta in cucina, e Pascal e Peppino in sala, svolgono i loro compiti con affiatamento, entusiasmo e armonia invidiabili. Questa è una delle più belle storie di un’impresa famigliare che conosco, e mettere alla prova tutti loro è stato incredibilmente piacevole.

Proprio per la sua storia famigliare e la cucina che rispecchia fedelmente le tradizioni abruzzesi, seppur rivisitate in chiave moderna e mai eccesiva, il ristorante Villa Maiella è stato scelto come luogo perfetto per festeggiare i primi 10 anni di una piccola DOP abruzzese, Tullum, in provincia di Chieti, che si distingue non solo per il terreno e il microclima, ma per le influenze delle tradizioni locali.

Non è sempre facile trascorrere 3 ore abbondanti a tavola e mangiare 9 portate più aperitivi, stuzzichini e amuse bouche, ma in questo caso la cena è andata alla grande, grazie ai tempi studiati perfettamente in cucina tra una portata e l’altra e il servizio attento e premuroso in sala.

Aperitivo. Cialda di mais allo zafferano e scampo, polpettina patate e pecorino, spugna prezzemolo e acciuga, vitello e nocciola. Piccoli sfizi, perfetti per far venire l’acquolina in bocca.

Spaghetti di patate cacio e pepe, un bocconcino goloso. Me ne mangerei una scodella.

“Burro” di lardo, soffice ed etereo, da goderselo sul pane con un bicchiere di vino. Esperienza sublime.

Brut Tullum Metodo Classico, è un nuovo arrivato in cantina Feudo Antico. Chardonnay 100%, 36 mesi sui lieviti, una piccola percentuale passata in barrique. Un Metodo Classico che non delude mai, e sorprende per il concentrato di profumi e la rotondità.

Insalatina di patate, porcini e tartufo estivo. Semplice ed efficace, un piatto che non passerà mai inosservato.

Tartare di “pezzata rossa”, lattuga alla brace e aceto di mele cotogne. Buona la tartare, lattuga alla brace è stata una rivelazione, dai lievi sentori affumicati, perfetta con la crema di aceto.

Asparago e uovo su nocciola di Giffoni. Un classico intramontabile, con un tocco di classe di nocciola.

Tacconcelli con fave fresche e guanciale di maiale nero. Le favette sgusciate e la loro emulsione dannoun tocco di freschezza notevole a questo piatto.

Pecorino Bio Tullum 2017 (Feudo Antico). Agrumato e fresco, con sentori di erbe aromatiche, è un accompagnamento interessante e ben azzeccato per gli antipasti e il primo con le fave.

Sfoglia grezza al ragù di cinghiale e consommé al caffè. Temevo di avvertire troppo caffè, ma il piatto risultava decisamente equilibrato e il cinghiale con la polvere di cacao ha dato il massimo.

Foie gras di anatra alla brace, rapa rossa e ciliegia di Giuliano Teatino. Il piatto principe della serata. Da amante di foie gras posso dire che a volte risulta troppo grasso e stucchevole, ma questo da allevamento molto artigianale è superlativo. La consistenza, il sapore, il profumo sono da applauso.

Rosso Tullum 2014 (Feudo Antico, Montepulciano 100%), abbastanza giovane da non coprire il foie gras, sufficientemente corposo da esaltarlo.

Il maialino nero della Nostra Fattoria su humus di ceci. Spesso scarto il grasso, ma non in questo caso.

I maialini sono allevati nella fattoria di famiglia grazie alle cure di papà Peppino.

Rosso Tullum Riserva 2010 (Feudo Antico, Montepulciano 100%). Vino complesso, con una parte di uva appassita all’interno, ideale per accompagnare e sostenere il grasso e il sapore del maialino nero.

Fragole e rabarbaro. Sapori rinfrescanti di stagione, quello che ci voleva dopo una cena consistente, ma non pesante.

Mousse ai due cioccolati. Leggera come la piuma quella bianca, cremosa e intensa la seconda.

Passito Rosso Tullum 2011 (Feudo Antico, Montepulciano 100%) Un rosso passito non si beve tutti i giorni, ma quando si trova, è da provare assolutamente.

Piccola pasticceria, opera di mamma Angela, e ciliegie per concludere .

Se non volete ordinare à la carte, ci sono due menu degustazione: La Nostra Proposta (8 portate a 75 €, 5 vini in abbinamento + 30 €) o Menu del Territorio (6 portate a 55 €, 4 vini in abbinamento + 20 €)

Villa Maiella. Via Sette Dolori, 30. Guardiagrele (Chieti). Tel. +39 0871 809319

Giulia Nekorkina
Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.
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