Foodblogger attenzione: Alessandro Borghese vi ricorda che non siete chef
Foodblogger, fate attenzione. Non siete giornalisti né chef, siamo d’accordo, ma da entrambe le categorie arrivano precisazioni e attacchi.
Oggi sono leggermente indignata.
In un press tour, alcune colleghe giornaliste, ebbene si io sono anche iscritta all’albo, consigliano agli organizzatori di non mischiare mai le due categorie.
Un cuoco a una collega che impugna anche la tastiera consiglia di “Non dire mai in cucina che sei una foodblogger”.
E poi la ciliegina. Alessandro Borghese concede un’intervista a Affariitaliani.it per parlare di cibi afrodisiaci.
Non esistono, ovvio, ma dipende da chi hai davanti.
Non partite con i gridolini, ma ascoltate cosa dice a proposito dei/delle foodblogger.
“Io stesso ne ho lanciate 3 o 4, che oggi sono parecchio conosciute sul web. E’ un fenomeno che ha aspetti positivi e negativi“.
E poi, indovinate, “Contribuisce a divulgare la conoscenza della cucina, da un lato, ma dall’altro attenzione“,
A-T-T-E-N-Z-I-O-N-E
“Non ci si può paragonare a uno chef che ha quindici anni di carriera alle spalle“.
Il punto è sempre lo stesso: perché paragonare i foodblogger agli chef o ad altri professionisti?
Studio, impegno, capacità sono ingredienti comuni a tutti: chef, giornalisti, foodblogger.
È come se dicessi che uno chef si vedesse insidiare la sua rendita in una manifestazione di show cooking da chi cucina a casa per profonda passione. O che un giornalista debba temere che le sue notizie arrivino in ritardo rispetto a quelle lanciate da un foodblogger.
Il che non è mai accaduto, vero?