Allarme carne di cavallo. Nestlè ritira tortellini e ravioli Buitoni, ma l’Italia non vuole i test
Nestlè ha ritirato i tortellini e i ravioli Buitoni dai supermercati in Italia. Lo scandalo della carne equina, spacciata per carne di manzo è arrivata dall’Inghilterra fino da noi. Dopo le lasagne della Findus lo scandalo della carne equina che costa meno di quella di manzo dilaga in Italia (e in Spagna). Nestlè rassicura: “Non ci sono problemi di sicurezza alimentare”, ma allora perché non aver inserito in etichetta che nei tortellini e nei ravioli c’è l’1% di carne di manzo e perché annunciare che tutti i prodotti ritirati saranno sostituiti con carne di manzo al 100%?
Probabilmente perché c’è un rapporto choc della commissione parlamentare britannica “da togliere il respiro” con un farmaco che può causare il cancro che è stato riscontrato in test su tre cavalli destinati alle catene alimentari. Anche se finora è stato minimizzato dallo stesso primo ministro britannico, David Cameron, come un imbroglio sulle etichette senza danni “collaterali” per il consumatore, qualche preoccupazione c’è. “Se certa gente è disposta a mentire su quello che c’è nel tuo cibo, non puoi fidarti che non ci abbiano messo dentro altra roba”, è il ragionamento del parlamentare laburista Barry Gardiner. Appunto il farmaco che nell’uomo provoca il cancro. E che è entrato nella catena alimentare in Francia attraverso tre cavalli macellati esportati in Gran Bretagna. E non aveva rassicurato la conclusione della deputata Anne Mcintosh: “Le dimensioni dello scandalo sono da togliere il fiato. Pensiamo che ci saranno presto nuove rivelazioni. Questa storia è tutt’altro che finita”.
E così siamo arrivati in Italia, passando per la “solita” Germania (già vettore dello scandalo della mozzarella blu con le acque dei caseifici non perfettamente pulite). Nestlè assicura ancora che sono state sospese “tutte le consegne di prodotti finiti con manzo della tedesca H. J. Schypke, società che lavora per uno dei nostri fornitori”.
Risultato: L’Unione Europea ha approvato una serie di test per verificare la composizione della carne di cavallo e di cui si è detta contraria solo l’Italia (?!) perché è il primo consumatore di cavallo nel Vecchio Continente (a Commissione Europea ha infatti deciso di avviare un apposito piano di controlli, dando dunque seguito all’allerta dell’Unione Europea che ha suggerito le verifiche e che dovrebbe anche assumere su di sé i costi delle analisi al 75 per cento). I “soliti” tedeschi, invece, sono andati oltre e seguiranno un piano in 10 punti per mettere al sicuro consumatori. E mercato. Già, perché l’industria comincia ad accusare il colpo. In Inghilterra nella settimana a cavallo tra gennaio e febbraio le vendite sono crollate del 40% e 2/3 degli inglesi sono contrari ad acquistare carne surgelata in futuro. Da levare il respiro, appunto. E la stessa cosa potrebbe accadere ora in Italia.
Voi sappiate che Torino testerà la carne nei surgelati di tutta Italia (per l’azione del “solito” pm Raffaele Guariniello che ha sguinzagliato i Nas). Li farà l’Istituto Zooprifilattico di Torino “l’unico organo di controllo in grado di ricavare il dna dell’animale – ha spiegato la direttrice Maria Caramelli – abbiamo un metodo accreditato e svolgiamo la ricerca su 14 specie”.
Nel frattempo continuate a mangiare tortellini veri come quelli in foto.
[Link: repubblica.it, la stampa.it]